- Cos’è la fenilefrina
- Indicazioni terapeutiche della fenilefrina
- Modalità d’uso e formulazioni
- Meccanismo d’azione della fenilefrina
- Effetti collaterali della fenilefrina
- Controindicazioni della fenilefrina
- Interazioni farmacologiche
La fenilefrina è un principio attivo ad azione vasocostrittrice appartenente alla classe dei farmaci simpaticomimetici. Viene comunemente impiegata per ridurre la congestione nasale, dilatare la pupilla durante esami o interventi oculari e trattare l’ipotensione, soprattutto in contesti ospedalieri.
Cos’è la fenilefrina
↑ topLa fenilefrina è un agonista selettivo dei recettori alfa-1 adrenergici, che provoca la costrizione dei vasi sanguigni. Questa azione riduce il gonfiore delle mucose nasali e aumenta la pressione arteriosa. La fenilefrina viene utilizzata sia in formulazioni per uso sistemico sia per applicazione locale, a seconda dell’indicazione terapeutica.
Caratteristiche farmacologiche
↑ topLa fenilefrina ha una breve durata d’azione e viene metabolizzata principalmente a livello epatico da enzimi specifici come le monoamino ossidasi (MAO). La somministrazione può avvenire per via orale, endovenosa, intramuscolare, sottocutanea o topica.
Indicazioni terapeutiche della fenilefrina
↑ topLa fenilefrina viene utilizzata per il trattamento di diverse condizioni cliniche:
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Congestione nasale associata a raffreddore, influenza, allergie
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Ipotensione acuta, soprattutto durante anestesie o shock
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Midriasi (dilatazione della pupilla) durante esami o interventi oftalmici
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Congestione oculare in caso di irritazioni.
In ambito ospedaliero, la fenilefrina è spesso utilizzata per contrastare episodi di ipotensione improvvisa, specie in sala operatoria.
Modalità d’uso e formulazioni
↑ topLa fenilefrina è disponibile in varie formulazioni, ciascuna specifica per un certo tipo di uso clinico.
Uso nasale
↑ topIn forma di spray o gocce nasali, la fenilefrina riduce il gonfiore delle mucose nasali, migliorando il passaggio dell’aria.
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Spray nasali: concentrazioni allo 0,25%-1%
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Gocce nasali: dosaggio simile allo spray, somministrate direttamente nelle narici.
L’utilizzo deve essere limitato a pochi giorni consecutivi per evitare fenomeni di rimbalzo, come la rinite medicamentosa.
Uso endovenoso o intramuscolare
↑ topIn ospedale, la fenilefrina può essere somministrata per via endovenosa o intramuscolare per trattare l’ipotensione:
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dose: variabile in base alla situazione clinica; generalmente si inizia con boli da 50-200 microgrammi EV
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può essere anche infusa in continuo in pazienti critici.
Uso oftalmico
↑ topUtilizzata come collirio per indurre midriasi senza paralizzare il muscolo ciliare, utile per esami diagnostici o per la gestione di alcune condizioni oculari.
Meccanismo d’azione della fenilefrina
↑ topLa fenilefrina agisce legandosi ai recettori alfa-1 adrenergici presenti sulla muscolatura liscia vascolare. Questo legame provoca una contrazione dei vasi sanguigni, aumentando la resistenza periferica e di conseguenza la pressione arteriosa.
Nel naso, la vasocostrizione riduce l’edema della mucosa, alleviando rapidamente la congestione. Nell’occhio, la contrazione della muscolatura liscia provoca la dilatazione pupillare.
Effetti collaterali della fenilefrina
↑ topL’uso di fenilefrina, soprattutto a dosaggi elevati o prolungati, può causare diversi effetti collaterali.
Effetti più comuni
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Tachicardia riflessa
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Nervosismo e irritabilità
Nel caso di somministrazione nasale, possono verificarsi secchezza o irritazione locale.
Effetti più gravi
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Infarto miocardico (raro, ma possibile in soggetti predisposti)
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Ischemia periferica
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Rottura di vasi sanguigni in caso di grave ipertensione
Un uso prolungato del decongestionante nasale può portare a dipendenza da spray nasale e aggravare la congestione (rinite da rimbalzo).
Controindicazioni della fenilefrina
↑ topL’uso di fenilefrina è controindicato in alcune condizioni cliniche.
Controindicazioni principali
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Ipertensione arteriosa severa
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Malattie coronariche (angina, infarto pregresso)
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Aritmie gravi
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Glaucoma ad angolo chiuso (per il rischio di aumento della pressione intraoculare)
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Tireotossicosi
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Ipertrofia prostatica (per il rischio di ritenzione urinaria).
La fenilefrina deve essere usata con estrema cautela durante la gravidanza e l’allattamento, previa valutazione medica.
Interazioni farmacologiche
↑ topLa fenilefrina può interagire con diversi farmaci, aumentando il rischio di effetti avversi.
Interazioni più rilevanti
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Inibitori delle monoamino ossidasi (IMAO): rischio di crisi ipertensive
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Beta-bloccanti: rischio di bradicardia riflessa o aumento della pressione
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Farmaci simpaticomimetici: somministrati insieme possono potenziare gli effetti ipertensivi.
È importante informare sempre il medico di tutti i farmaci in uso prima di assumere fenilefrina, anche in forma da banco.