Utilizzare in modo limitato, funzionale e consapevole le tecnologie digitali: in questo consiste il benessere digitale.
In una società costantemente iperconnessa è fondamentale sviluppare strategie consapevoli per salvaguardare il proprio benessere psichico. Esporsi in maniera continuativa ai social, alle ricerche e all’interazione online può comportare dei rischi per la persona.
Conoscere in modo più ravvicinato il benessere digitale, e sapere come attuarlo, per trarre il meglio dalla tecnologia digitale, è possibile. Ne parla la dottoressa Elisabetta Mangano, psicologa e psicoterapeuta psicoanalitica del Santagostino.


Cosa si intende per benessere digitale?
Il benessere digitale, o digital wellbeing, indica uno stato di equilibrio e salute psicofisica ottenuto attraverso un uso consapevole e controllato delle tecnologie digitali.
La consapevolezza è quindi il fattore chiave nell’utilizzo delle tecnologie che spesso vengono demonizzate come causa dei problemi, soprattutto nelle generazioni più giovani, ma in realtà non è lo strumento il problema ma l’utilizzo che se ne fa.
In termini concreti, il benessere digitale implica la capacità di gestire in maniera consapevole l’utilizzo esagerato della tecnologia in modo che supporti le nostre intenzioni, gli obiettivi, senza diventare fonte di distrazione o stress o di dipendenza.
Dal punto di vista psicologico è quindi molto importante saper gestire l’interazione con computer, smartphone, tablet e piattaforme social, ponendo dei limiti al loro utilizzo altrimenti si può andare incontro a forme di ansia sociale come la FOMO che si manifesta come la paura di essere esclusi dal gruppo.
La costante connessione e l’eccesso di informazioni possono sovraccaricare la mente, riducendo la capacità di concentrazione e influenzando negativamente le relazioni interpersonali. Secondo gli ultimi rilievi, mediamente ogni utente trascorre oltre 6 ore su internet.
Per questo motivo sviluppare competenze di autocontrollo digitale e stabilire limiti nell’uso della tecnologia sono passi fondamentali per mantenere un equilibrio tra vita online e offline, per avere la migliore qualità della vita e del lavoro.
Quali sono le conseguenze dell’abuso del digitale?
Abusare della tecnologia digitale può determinare conseguenze su più aspetti della vita di una persona.
Una delle principali questioni è la dipendenza digitale, che si manifesta con sintomi come ansia, irritabilità e incapacità di controllare l’impulso di utilizzo. Si tratta di una dipendenza che non deve essere affatto trascurata, dal momento che può determinare conseguenze importanti come disturbi del sonno, arrivando a ridurre la capacità di concentrazione e peggiorando le prestazioni cognitive.
Sul piano emotivo, l’uso eccessivo dei dispositivi digitali può determinare, o acuire se già presenti, sentimenti di isolamento sociale e solitudine.
Ansia sociale, depressione e bassa autostima, che spesso derivano dal confronto costante con standard irreali proposti online, sono altre condizioni che potrebbero presentarsi.
L’abuso digitale tende poi a ridurre la capacità di sviluppare relazioni vere, perché tende a compromettere le competenze interpersonali e comunicative. L’iperstimolazione e la costante esposizione a contenuti digitali implicano il rischio di limitare la creatività e la capacità critica. In definitiva, il benessere complessivo e l’identità personale possono risentire in modo significativo dall’abuso del digitale.
Come educare al benessere digitale?
Per ridurre i rischi e salvaguardare il proprio benessere è importante imparare a:
- gestire consapevolmente il tempo: impostare limiti chiari per l’uso di dispositivi digitali tramite app di controllo del tempo, promuovendo periodi di disconnessione regolari. Praticando quindi del digital detox
- creare spazi digital-free: stabilire zone della casa o momenti specifici della giornata liberi da dispositivi. Ad esempio durante pasti, prima di dormire, o nel fine settimana
- prendersi cura dell’igiene del sonno: evitare schermi almeno un’ora prima di andare a dormire, per migliorare la qualità del riposo e limitare l’esposizione alla luce blu
- promuovere la consapevolezza emotiva: imparare a riconoscere e gestire ansie, paure e confronti derivanti dall’esposizione ai social media, incoraggiando un atteggiamento critico e realistico
- favorire relazioni reali: incentivare incontri e relazioni sociali offline, così da valorizzare l’interazione diretta e le esperienze concrete
- educare alla privacy e alla sicurezza: sviluppare competenze per proteggere i dati personali e comprendere le implicazioni delle proprie azioni digitali.


Tecnologie e strumenti per favorire il benessere digitale
Per favorire il benessere digitale esistono tecnologie, strumenti e iniziative mirati alla promozione e all’uso equilibrato e consapevole della tecnologia. Tra le app più utilizzate si possono indicare:
- Forest: aiuta a mantenere la concentrazione e la disconnessione da smartphone
- Moment o StayFree: tracciano e limitano il tempo trascorso su app specifiche, aiutando a ridurre l’uso compulsivo
- Headspace e Calm: app per meditazione e mindfulness, utili per gestire ansia e stress legati all’uso eccessivo della tecnologia.
Tra le iniziative da segnalare, c’è Digital Wellbeing, app promossa da Google propone il progetto Digital Wellbeing, che offre strumenti per limitare le notifiche e controllare il tempo di utilizzo. Apple ha invece sviluppato Screen Time, una funzione integrata nei suoi dispositivi per monitorare e ridurre il tempo davanti allo schermo.
Tra i libri che trattano il benessere digitale:
- Minimalismo digitale di Cal Newport, che propone strategie pratiche per un uso mirato e consapevole della tecnologia.
- Digital Detox di Alessio Carciofi, che offre una guida completa per bilanciare vita online e offline.
Se l’uso di internet assume i contorni di un uso incontrollato, ricorrere ad un supporto professionale è altamente consigliabile. Al riguardo, il Santagostino propone un Percorso dipendenze, per affrontare e gestire un uso dannoso del digitale.
(5 Giugno 2025)