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Lupus, che cos’è e come si manifesta


Il lupus è una patologia autoimmune che può coinvolgere diversi tessuti dell’organismo provocando disturbi più o meno gravi

Che cos’è il lupus?

Il lupus è una malattia cronica autoimmune che può colpire diversi tessuti del nostro organismo causando manifestazioni sintomatologiche più o meno gravi. La forma più severa di questa patologia è il lupus eritematoso sistemico (Les) che coinvolge il tessuto connettivo e può provocare disturbi a livello della cute e delle mucose. 

Oltre al Les, tuttavia, ci sono anche altre forme di lupus, come quello eritematoso discoide, che coinvolge esclusivamente la pelle e si manifesta con lesioni arrossate; il lupus eritematoso cutaneo subacuto, che si distingue per le irritazioni e gli arrossamenti della pelle, in particolare sulla cute del tronco e degli arti superiori e, infine, il lupus provocato dai farmaci. Questa forma della malattia è molto simile al lupus eritematoso sistemico, ma si può risolvere smettendo di assumere lo specifico medicinale che la causa.

Lupus: i sintomi principali di questa patologia

Tra i principali e più comuni sintomi di questa malattia autoimmune c’è l’astenia, una condizione di stanchezza estrema e mancanza di energie fisiche e mentali. Si tratta di un aspetto della patologia invalidante, poiché può rendere difficili molti dei compiti svolti abitualmente nel proprio quotidiano e compromettere, di conseguenza, sia la vita professionale sia quella sociale.

I pazienti affetti da lupus possono accusare anche dolori articolari. Questi possono essere più severi al risveglio, ma è raro che provochino particolari danni o deformazioni irreversibili come succede in altre patologie che colpiscono le articolazioni.

Anche le eruzioni cutanee sono piuttosto comuni tra le persone che soffrono di lupus eritematoso sistemico. 

Queste si manifestano con macchie o rilievi sulla cute. Solitamente, queste manifestazioni coinvolgono le mani, i polsi e il viso. 

Un tipico segno del lupus è il cosiddetto “eritema a farfalla”, ossia un eritema che si sviluppa sulle guance e sul naso. I rush cutanei possono risolversi nel giro di alcune settimane, ma allo stesso tempo possono anche rimanere permanenti. Le lesioni causate dal lupus danno in alcuni casi dolore o prurito e possono peggiorare in caso di esposizione al sole. 

Tra gli altri sintomi associati al lupus ci possono essere:

Come si prende il lupus?

Come accade in altre malattie di questo tipo, il sistema immunitario attacca erroneamente cellule del proprio organismo provocando danni sia ai tessuti sia agli organi.

Le cause che possono favorire uno sviluppo di questa patologia autoimmune sono molteplici. Sicuramente, tra queste ci sono fattori genetici, per cui se si hanno familiari affetti da questa patologia, ci saranno più probabilità di svilupparla. Tuttavia, nonostante la ricerca abbia evidenziato come esista una predisposizione genetica per il lupus, non è stato ancora individuato un gene unico responsabile. Sembra, invece, che la causa più probabile sia una serie di mutazioni che riguardano geni coinvolti nella regolazione di alcune funzionalità del sistema immunitario.

Anche alcune fattori ambientali possono favorire lo sviluppo del lupus. Ad esempio, il fumo di tabacco o l’esposizione ai raggi ultravioletti, ma anche alcune infezioni come quella provocata dal virus di Epstein-Barr, responsabile della mononucleosi.

Quali sono gli esami per capire se si ha il lupus?

La varietà della sintomatologia e il fatto che questa possa essere diversa da persona a persona fa sì che la diagnosi di lupus debba essere supportata dai risultati di esami di laboratorio.

Tra i principali esami del sangue eseguiti per valutare la possibilità che il soggetto sia affetto da lupus ci sono, oltre all’emocromo per una valutazione generale, il test Ana, ossia la ricerca degli anticorpi antinucleo; l’anti ds-Dna (anticorpi anti-Dna doppia elica), ricerca degli anticorpi anti-Smith, ricerca degli anticorpi anti-fosfolipidi e la Ves, ossia la velocità di eritrosedimentazione.

Nel momento in cui la patologia viene accertata e confermata attraverso i risultati degli esami ematici, c’è un’altra serie di analisi finalizzata a osservare e tenere sotto controllo il decorso della malattia. Le persone affette da lupus, infatti, potrebbero soffrire di danni o complicanze a carico di vari organi o tessuti che vanno monitorati con esami strumentali specifici come risonanze magnetiche, radiografie, TAC o ecografie.

Come si può convivere con il lupus?

Il lupus è una patologia dall’andamento piuttosto imprevedibile. Periodi in cui si presentano i sintomi e nei quali anche la qualità della vita rischia di essere compromessa, infatti, possono alternarsi a fasi di remissione della malattia, in cui non è presente alcun disturbo.

La convivenza con il lupus dei pazienti che soffrono di questa patologia passa dalla combinazione di corretti stili di vita e apposite terapie farmacologiche. 

Tra i fattori ambientali che possono favorirne lo sviluppo, come detto, c’è l’esposizione ai raggi ultravioletti. Per questa ragione, è importante tutelarsi quando ci si espone al sole, utilizzando le protezioni per evitare ustioni, un abbigliamento adeguato e gli occhiali da sole.

Non tutte le persone affette da lupus, tuttavia, sono così sensibili alla luce del sole.

La riduzione dell’esposizione al sole, d’altro canto, potrebbe provocare una riduzione delle quantità di vitamina D nell’organismo, per cui si potrebbe rendere necessaria l’assunzione di appositi integratori.

Nonostante sia possibile condurre una vita normale anche con il lupus, il rischio di sviluppare complicazioni della malattia c’è. Queste riguardano, ad esempio, problemi a carico dei reni. Una percentuale compresa tra il 60 e l’80% dei casi di lupus eritematoso sistemico può sviluppare complicazioni nefrologiche e, nei casi più gravi e non adeguatamente trattati, anche insufficienza renale.

Complicazioni del lupus possono coinvolgere anche l’apparato cardiovascolare. Le persone affette da LES hanno una probabilità tre volte maggiore rispetto al resto della popolazione di soffrire di malattie cardiovascolari.

In una percentuale fino al 60% dei casi ci possono essere problemi respiratori, con il disturbo più comune che è rappresentato dalla pleurite. 

Abbastanza frequenti sono anche le complicazioni neuropsichiatriche come disturbi dell’umore, cefalee o crisi epilettiche.

Infine, il lupus può causare problemi anche durante la gravidanza. Tra i più comuni ci possono essere parto prematuro, aborto spontaneo o morte neonatale.

Come si cura il lupus?

Prima di entrare nel dettaglio delle cure, bisogna premettere che i trattamenti terapeutici del lupus hanno principalmente tre finalità:

  • prevenire il riacutizzarsi della patologia
  • aumentare l’aspettativa di vita del paziente
  • migliorare la sua qualità della vita
     

Alla luce di queste premesse, quindi, i trattamenti possibili sono:

  • utilizzo di immunosoppressori, che possono limitare i danni provocati dalle disfunzioni del sistema immunitario
  • corticosteroidi, utilizzati anche in combinazione con gli immunosoppressori, possono contribuire a ridurre l’infiammazione, oltre a limitare la sintomatologia dovuta al lupus
  • farmaci antimalarici, per trattare i principali sintomi e prevenire i disturbi della pelle come gli eritemi
  • utilizzo dei FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), antidolorifici che riducono infiammazione e dolori ad articolazioni e muscoli 

Un grande passo avanti nel trattamento di patologie come il lupus, infine, è rappresentato dall’utilizzo di farmaci biotecnologici, usati nelle terapie mirate direttamente su bersagli molecolari.