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Sclerosi multipla. Cos’è, sintomi iniziali, cure

A cura di
Laura
Geremia

La sclerosi multipla è una patologia di tipo infiammatorio che determina la demielinizzazione delle fibre nervose e la formazione di placche. Non è possibile guarire, ma si può intervenire sui sintomi.

Che cos'è la sclerosi multipla?

La sclerosi multipla, SM, è una patologia neurodegenerativa che interessa il sistema nervoso centrale. Si specifica in una anomala reazione delle difese immunitarie, che si ritrovano ad attaccare le guaine mieliniche, cioè il rivestimento degli assoni, che sono le fibre che consentono la trasmissione degli impulsi nervosi.

Si tratta quindi di un meccanismo autoimmunitario, con la produzione di anticorpi rivolti contro la propria guaina mielinica. Ciò impedisce agli assoni di trasmettere i segnali. La SM è pertanto considerabile una patologia autoimmune.

Quali sono i primi sintomi della sclerosi multipla?

Tra i primi sintomi, che possono essere variabili perché dipendono dalla zona interessata dalle lesioni, come ad esempio il nervo ottico, il midollo spinale o il cervello, ci possono essere:

  • fatica
  • disturbi alla vista
  • alterazioni della sensibilità o della forza.

Che succede se hai la sclerosi multipla?

Le manifestazioni classiche comprendono perdita di forza nelle gambe, o degli arti dello stesso lato, formicolii, perdita di sensibilità, disturbi visivi, come perdita della vista o visione doppia, difficoltà a parlare, disturbi dell’equilibrio, disturbi alla vescica.

Il decorso della sclerosi multipla può avere notevoli differenze da persona a persona e i sintomi possono regredire e ripresentarsi nell’arco di anni, con intervalli variabili. In circa la metà dei pazienti la malattia prosegue in modo intermittente, questo vuol dire che a periodi di stabilità, seguono periodi di progressivo peggioramento.

In alcuni casi la malattia peggiora in modo graduale, mentre per altri pazienti non si ravvisano progressioni di sorta.

Cosa fa scatenare la sclerosi multipla?

La sclerosi multipla (SM) è una condizione complessa influenzata da fattori genetici e ambientali. Attualmente sono stati individuati oltre 300 geni associati a una maggiore suscettibilità alla malattia. Per quanto riguarda gli elementi ambientali, alcune cause scatenanti del sistema autoimmunitario sono note:

  • infezioni virali, alcune infezioni possono innescare la risposta immunitaria che porta alla SM
  • sovrappeso e obesità possono comportare un aumentato rischio specialmente durante l’adolescenza
  • deficit di vitamina D, correlato all’incremento delle probabilità di sviluppare la SM
  • tabagismo, collegato all’aumento del rischio di SM
  • distanza dall’equatore. Una persona che vive lontano dall’equatore, con minore esposizione al sole e quindi meno sintesi di vitamina D, ha un rischio maggiore.

Chi è a rischio di sclerosi multipla?

L’esordio di questa patologia è statisticamente ricompreso tra i 20 anni e i 40 anni. Non sono da escludere casi in cui si ha esordio durante l’età pediatrica o, al contrario, quando il paziente ha superato i 55 anni.

Come avviene la diagnosi?

Il primo passo da fare per arrivare alla diagnosi è una visita neurologica, per verificare la presenza dei sintomi. Il neurologo indirizzerà il paziente verso gli esami appropriati.

La risonanza magnetica può evidenziare la presenza di placche, anche asintomatiche, che sono intensificate dal mezzo di contrasto.
Un altro test utile è quello dei potenziali evocati, ovvero un sistema che valuta le risposte generate dal sistema nervoso centrale o periferico, dopo aver stimolato i sensi. I potenziali evocati possono essere visivi, acustici, somatosensoriali e motori. Tutti misurano la velocità di conduzione degli impulsi del sistema nervoso centrale ed evidenziano i rallentamenti dovuti alla presenza di placche.

Un altro esame utile alla diagnosi di sclerosi multipla è quello del liquido cefalorachidiano (liquor), prelevato mediante puntura lombare.
Anche l'individuazione delle bande oligoclonali fornisce un ulteriore supporto diagnostico.

Quali cure sono possibili?

Durante gli attacchi sintomatici, è efficace la somministrazione di alte dosi di corticosteroidi in vena. Alcuni farmaci immunomodulatori hanno dimostrato una certa efficacia, se assunti per lunghi periodi, quali gli interferoni, il glatiramer, il natalizumab, il mitoxantrone.

I farmaci miorilassanti possono aiutare a contenere la spasticità. Di grande utilità anche la fisioterapia, con esercizi studiati per ripristinare la funzionalità e l'autonomia del paziente, per ridurre la spasticità e per migliorare l'equilibrio.

Quanti anni si può vivere con la sclerosi multipla?

Le persone affette da sclerosi multipla possono avere una aspettativa di vita media ricompresa tra i 5 a i 10 anni in meno rispetto ad una persona che non ne soffre.

Anche se, va indicato, negli ultimi anni questo arco temporale si è notevolmente ristretto.