Cos’è il lavaggio vie lacrimali?
Il lavaggio delle vie lacrimali è una procedura medica utilizzata per valutare e, se possibile, risolvere gli ostacolo alla normale circolazione delle lacrime. Dal sacco congiuntivale alla cavità nasale.
Spesso i pazienti lo richiedono quando notano una lacrimazione persistente che arriva alla guancia, oppure quando episodi di congiuntivite o dacriocistite (una infiammazione a carico del sacco lacrimale) si presentano più volte. In questi casi possono verificarsi gonfiore o arrossamento degli occhi e secrezioni anomale, segni che suggeriscono la necessità di un approfondimento.
A cosa serve il lavaggio delle vie lacrimali?
In prima battuta, il lavaggio delle vie lacrimali serve di diagnosticare con precisione la presenza e la sede di eventuali ostruzioni.
Attraverso l’inserimento di una sottile cannula lungo il punto lacrimale (l’apertura che si trova nell’angolo interno sia della palpebra superiore che inferiore) si introduce un fluido, talvolta arricchito con soluzione antibiotica, che può disostruire il condotto e allo stesso tempo disinfettarne l’interno.
Se il liquido raggiunge regolarmente la cavità nasale, si esclude un’ostruzione; in caso contrario, si conferma la necessità di ulteriori accertamenti o interventi. La procedura, oltre a diagnosticare, può offrire un sollievo immediato.
In quali casi viene richiesto?
È indicato quando la lacrimazione risulta continua o molto abbondante, se le infezioni oculari sono frequenti o quando il sacco lacrimale presenta un ascesso, di tipo acuto o cronico. A volte il lavaggio delle vie lacrimali è un passaggio preliminare indispensabile prima di un eventuale intervento chirurgico, come la dacriocistorinostomia, intervento che serve a ripristinare la fuoriuscita delle lacrime nei casi di ostruzione persistente.
Il momento esatto della richiesta dipende dal quadro clinico: se la sintomatologia è limitata a un fastidio occasionale, si può osservare l’evoluzione per un breve periodo prima di svolgere un lavaggio. In presenza di segni infiammatori ricorrenti o di accumuli lacrimali, è preferibile intervenire tempestivamente. Il lavaggio è quindi un intervento rapido grazie al quale capire se si è di fronte a un problema funzionale o strutturale.
Come si svolge il lavaggio vie lacrimali?
La procedura si pratica in ambulatorio, con l’utilizzo di strumenti sterili e delicati. Dopo avere svolto un’anestesia locale con alcune gocce di collirio anestetico, viene introdotta una microcannula nel punto lacrimale, e viene quindi instillata una soluzione antibiotica, o una soluzione fisiologica.
La pressione controllata consente di spingere il liquido lungo il sistema lacrimale. Se il passaggio è libero, il paziente percepisce la presenza del liquido nella cavità nasale; in caso di blocco, si rileva un ostacolo e si localizza l’eventuale sede dell’ostruzione.
Come prepararsi per il lavaggio delle vie lacrimali?
Il lavaggio lacrimale non richiede preparazioni particolari: non serve il digiuno né esami preventivi specifici. L’esame dura pochi minuti, non è doloroso e non richiede anestesia generale, ma viene eseguita un’anestesia locale per garantire la maggiore tranquillità al paziente. Dopo la procedura, si raccomanda di osservare un breve periodo di riposo e, se ritenuto necessario, di usare colliri antibiotici o antinfiammatori per qualche giorno.
Nei casi in cui il lavaggio dovesse confermare un’ostruzione che non si risolve spontaneamente, o che tende a ripresentarsi, lo specialista può suggerire ulteriori esami, come la dacrio-TC, un tipo di tomografia computerizzata per la valutazione dell’apparato naso-lacrimale, o l’endoscopia, e orientare verso un intervento chirurgico specifico.
Nel migliore dei casi, il lavaggio può essere risolutivo; quando non basta, è comunque un passaggio utile nella scelta della terapia più adeguata.