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Ecografia Anche Neonatali

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Ti consigliamo di portare con te la prescrizione medica.

La prestazione deve essere tra il secondo e terzo mese di vita, a meno che non ci siano fattori di rischio.

Note di preparazione

Porta con te eventuali esami precedenti (ecografie, radiografie, esami specialistici).

Che cos'è l'ecografia delle anche neonatali?

L’ecografia delle anche neonatali è un esame diagnostico non invasivo che permette di valutare precocemente lo sviluppo dell’articolazione coxo-femorale, ovvero la zona dell’anca che mette in connessione il femore con il bacino. 

Si tratta di una procedura fondamentale per individuare tempestivamente eventuali anomalie, in particolare la displasia congenita dell’anca, conosciuta anche come displasia evolutiva. Questa condizione può compromettere la corretta crescita dell’articolazione e, se non trattata per tempo, causare difficoltà nella deambulazione o danni permanenti alla struttura ossea.

L’articolazione dell’anca nel neonato, infatti, è ancora in fase di sviluppo e prevalentemente cartilaginea: proprio per questo risulta particolarmente adatta a essere osservata con l’ecografia. L’obiettivo è verificare che la testa del femore sia correttamente posizionata all’interno dell’acetabolo, la cavità del bacino che la ospita. 

Qualora la forma dell’acetabolo risulti troppo piatta o la testa del femore appaia disallineata, si può sospettare una displasia o una predisposizione alla lussazione dell’anca. In questi casi, intervenire precocemente con terapie conservative può fare la differenza nello sviluppo motorio del bambino.

Quando si fa l'ecografia delle anche al neonato?

In assenza di fattori di rischio evidenti, l’ecografia della anche al neonato viene generalmente eseguita tra il secondo e il terzo mese di vita, periodo in cui l’articolazione è ancora sufficientemente malleabile e l’accuratezza diagnostica dell’ecografia è ottimale.

In alcuni casi, l’ecografia può essere eseguita anche più precocemente, entro il primo mese, soprattutto se durante la visita pediatrica emergono segnali clinici sospetti. Esistono, infatti, alcune condizioni che aumentano la probabilità di sviluppare una displasia dell’anca. Tra queste, indichiamo:

  • la familiarità (se genitori o fratelli hanno avuto la displasia da neonati)
  • la presentazione podalica del feto in gravidanza
  • la prematurità
  • la gemellarità
  • la presenza di malformazioni agli arti inferiori, come il piede torto. 

In questi casi si parla di fattori di rischio e l’esame ecografico diventa fortemente raccomandato già nelle primissime settimane di vita.

Come si svolge l'ecografia delle anche al neonato?

L'ecografia delle anche al neonato è una procedura semplice, rapida e indolore. Il bambino viene adagiato su un lettino, spesso con l’aiuto dei genitori per mantenerlo tranquillo. A volte si utilizza una struttura dedicata chiamata culla di Graf, ideata per mantenere stabile la posizione del piccolo e facilitare l’accesso all’anca da esaminare.

Durante l’esame, il medico posiziona una sonda ecografica ricoperta di gel sulla pelle del neonato, in corrispondenza delle anche. Il bimbo viene esaminato prima su un fianco e poi sull’altro, così da ottenere immagini complete di entrambe le articolazioni. Grazie alla tecnica degli ultrasuoni, il radiologo o il pediatra riesce a visualizzare in tempo reale la struttura dell’articolazione, misurando con precisione alcuni angoli di riferimento fondamentali per classificare lo stato di maturazione dell’anca.

La classificazione di Graf, ampiamente utilizzata nei centri pediatrici, permette di distinguere le anche mature da quelle ancora immature o francamente displasiche, individuando tempestivamente i casi che richiedono un monitoraggio o un intervento correttivo. 

In assenza di anomalie, l’ecografia si conclude in pochi minuti e non lascia alcun fastidio al neonato. In presenza di alterazioni, invece, potrà essere programmato un follow-up con ulteriori controlli o eventuali visite ortopediche.

Ci sono norme di preparazione da seguire?

Per questo tipo di esame non è necessaria alcuna preparazione particolare. Il neonato può essere alimentato come di consueto e non è richiesto il digiuno.  Tuttavia, ci sono alcune buone pratiche che possono rendere l’esperienza più serena sia per il bambino che per i genitori. Ad esempio, può essere utile portare con sé un ciuccio o un giocattolino che il piccolo conosce, così da distrarlo e tranquillizzarlo durante l’esame.

Alcuni genitori preferiscono programmare l’ecografia in un momento della giornata in cui il neonato è generalmente più tranquillo, come dopo la poppata, per favorire la sua collaborazione. Si consiglia di  portare con sé la documentazione clinica del neonato (la cartella della nascita o eventuali referti precedenti) per poter fornire al medico un quadro più completo e facilitare l’interpretazione dei risultati.

Vi sono rischi per il neonato?

Non esistono rischi noti o effetti collaterali associati a questo tipo di ecografia. A differenza di altri esami di imaging, l’ecografia si basa sull’utilizzo di ultrasuoni, gli stessi impiegati per monitorare il feto durante la gravidanza. 

Non impiega radiazioni ionizzanti, è completamente indolore e ben tollerata anche dai bambini più piccoli. Proprio per queste caratteristiche, è considerata una tecnica di screening sicura, efficace e raccomandata dai pediatri, in grado di fornire immagini in tempo reale della morfologia articolare.

Quanto costa l'ecografia Anche Neonatali?

Un'ecografia Anche Neonatali al Santagostino costa da 80 euro. Attenzione: il prezzo minimo indicato può variare in alcune città.

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  • Ecografia: a cosa serve, come si fa e dove

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