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Epatite B, cos’è. Sintomi e perché fare il test


L’epatite B una infiammazione del fegato causata dal virus dell’epatite B (HBV). Si trasmette attraverso liquidi corporei e sangue. Quali sono i sintomi, quali esami sono necessari, e come si guarisce.

Epatite B, di cosa si tratta?

L’epatite B, causata dal virus dell’epatite B, HBV, è una malattia infettiva acuta che determina l’infiammazione del fegato. Questo virus, dopo la forma A, rappresenta la seconda causa di epatite virale acuta.

Si tratta di una condizione che provoca infiammazione e, in alcuni casi, un danno significativo al fegato. Il virus HBV è, infatti, uno dei virus più infettivi al mondo e può portare a malattia cronica, cirrosi o carcinoma epatico nei casi più gravi.

Tuttavia, grazie alla vaccinazione, in Italia il numero di persone colpite da questa infezione è andato progressivamente diminuendo. 

Quali sono i sintomi dell’epatite B?

L’infezione può essere:

  • asintomatica e non provocare quindi alcun sintomo ravvisabile
  • acuta, con sintomi che si manifestano appena dopo l’ingresso del virus all’interno dell’organismo (l’infezione acuta si risolve spontaneamente nel 95% dei casi)
  • cronica, quando l’infiammazione perdura oltre i 6 mesi.

Una volta avvenuto il contagio, il virus può comunque avere una incubazione compresa tra i 45 e i 180 giorni, con una media effettiva di 2/3 mesi. La persona infetta presenta determinati sintomi in due periodi distinti:

In assenza di cure, l’infezione cronica può determinare nei pazienti un maggiore rischio di contrarre cirrosi epatica e epatocarcinoma.

Come si prende l’epatite B?

Il virus dell’epatite B che si trasmette principalmente tramite fluidi corporei infetti. I principali modi di trasmissione sono:

  • contatto con il sangue infetto: il virus può essere trasmesso attraverso il sangue e altri fluidi corporei. Il contagio può avvenire durante trasfusioni di sangue non sicure, o attraverso l’uso condiviso di siringhe e aghi
  • trasmissione sessuale: l’HBV si può trasmettere attraverso i rapporti sessuali non protetti con una persona infetta
  • da madre a figlio: una donna incinta infetta può trasmettere il virus al bambino durante il parto
  • esposizione accidentale: personale sanitario e soccorritori possono contrarre l’HBV tramite esposizione accidentale a aghi o altri oggetti taglienti contaminati
  • contatto domiciliare stretto: anche se con minore frequenza, il virus può diffondersi attraverso il contatto quotidiano stretto in contesto familiare, per esempio condividendo oggetti personali come spazzolini da denti o rasoio, che potrebbero avere tracce di sangue infetto
  • piercing e tatuaggi: attività che comportano perforazione della pelle possono essere un mezzo di trasmissione se gli strumenti usati non sono stati opportunamente sterilizzati.

Il virus dell’epatite B non può diffondersi per mezzo di contatti più superficiali, come ad esempio colpi di tosse, starnuti o strette di mano.

Importante però ricordare che un soggetto infetto è veicolo di contagio anche se asintomatico.

Una volta che si è stati contagiati dall’HBV, e il sistema immunitario è stato in grado di sconfiggere il virus, determinando una guarigione spontanea, si rimane immuni per tutta la vita.

Chi è vaccinato può prendere l’epatite B?

Il vaccino contro l’epatite B è estremamente efficace e offre una protezione superiore al 95% contro l’infezione. Le persone completamente vaccinate hanno un rischio molto basso di contrarre l'epatite B. La risposta immunitaria al vaccino potrebbe non garantire una protezione completa, se mancano dosi raccomandate o in presenza di patologie che indeboliscono il sistema immunitario.

Quando si prescrive l’esame per l’epatite B?

Le analisi per diagnosticare l’infezione dovuta al virus HBV possono essere prescritte per screening o quando il paziente manifesta i sintomi sopra descritti. Più precisamente:

  • quando il paziente presenta segni o sintomi dell’infezione da HBV, oppure quando aumenta l’enzima epatico ALT (anche se è possibile che il paziente infetto sia HbsAg positivo e non presenti nessun altro valore ad attestare l’attività della malattia)
  • se si è stati esposti al virus HBV
  • quando il paziente deve intraprendere una terapia farmacologica con immunosoppressori o una chemioterapia
  • quando il paziente ha ricevuto diagnosi di epatite B o C ed è in trattamento
  • nei casi in cui deve essere svolta una valutazione dello stato immunitario del paziente e l’eventualità di una vaccinazione
  • qualora il paziente presenti sintomi correlati ad una epatite acuta, così da determinarne l’origine.

L’esame si svolge di prima mattina, a digiuno, e non prevede alcun tipo di preparazione.
Se ci si è vaccinati di recente, è consigliabile eseguire il test per l’epatite B almeno un mese dopo la vaccinazione contro l’HBV. Questo perché subito dopo l’inoculazione potrebbero verificarsi falsi positivi.

Quali informazioni fornisce il test per l'epatite B?

Con il campione di sangue venoso si può rilevare la presenza del marcatore dell’infezione, HBsAG, chiamato anche antigene Australia

I risultati del test permettono di determinare se i segni e i sintomi del paziente siano attribuibili a un’infezione da HBV. Inoltre, il test è fondamentale per monitorare l’andamento di un’infezione cronica da HBV e per stabilire, quando necessario, il trattamento farmacologico più appropriato.

Per determinare l’infezione, l'esame può essere svolto dopo 1 o massimo 6 settimane dall’esordio dei sintomi. In caso di guarigione, il paziente ha risultati negativi dopo 4, massimo 6 mesi.

Altri esami

Accanto al test per l’epatite B, è possibile che siano prescritti altri esami routinari come ALT (alanina aminotransferasi) e AST (aspartato aminotransferasi). Risultano di estrema importanza ai fini diagnostici, nei casi in cui mancassero sintomi chiari e univoci.

Come si guarisce dall’epatite B?

Gli adulti sani sotto i 40 anni hanno una buona probabilità di superare l’infezione acuta, spesso guarendo completamente senza necessità di trattamenti specifici. Una possibile terapia consiste nell’iniezione di immunoglobuline specifiche contro l’epatite B (HBIG), insieme ad un ciclo di vaccinazione contro l'epatite B.

In caso di epatite B cronica, i trattamenti possono includere farmaci antivirali per ridurre l’attività del virus, limitare il danno epatico e prevenire la progressione della malattia. La scelta della terapia è personalizzata, in base a diverse caratteristiche come il livello di virus nel sangue e il grado di danno.

Negli ultimi anni, la terapia antivirale per l’epatite B cronica ha fatto grandi progressi, garantendo un controllo efficace del virus. Tuttavia, non elimina completamente l’infezione, poiché il virus può restare latente. Monitoraggi regolari e trattamenti prolungati restano fondamentali per una gestione ottimale.

Chi è guarito da epatite B è contagioso?

Le persone che sono guarite dall’epatite B, ovvero hanno sviluppato immunità dopo l’infezione, non sono più contagiose. La guarigione è confermata dalla scomparsa del virus nel sangue e dalla presenza di anticorpi protettivi. Tuttavia, come accennato, il virus può comunque rimanere in forma latente e potenzialmente riattivarsi.