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Pubblicato inSintomi

Rigidità articolare: cause, sintomi, diagnosi e rimedi

La rigidità articolare è una condizione che limita la libertà di movimento di una o più articolazioni. Identificarne la causa è fondamentale per impostare un trattamento adeguato.

Rigidità articolare

La rigidità articolare è una condizione caratterizzata da una riduzione della libertà di movimento di una o più articolazioni. Può insorgere gradualmente o in modo improvviso, essere accompagnata da dolore o presentarsi in assenza di altri sintomi. Capire le cause alla base di questo disturbo è fondamentale per intervenire tempestivamente e migliorare la qualità della vita.

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Cos’è la rigidità articolare

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La rigidità articolare si manifesta come difficoltà o impossibilità a muovere un’articolazione nel suo range normale di movimento. In alcuni casi il blocco può essere parziale, in altri totale. Può colpire qualsiasi articolazione del corpo, ma è più frequente a carico di ginocchia, anche, spalle e mani.

Rigidità articolare: temporanea o persistente

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La rigidità può essere:

  • temporanea, ad esempio al risveglio o dopo periodi di inattività

  • persistente, se legata a patologie croniche che alterano in modo stabile la funzionalità articolare.

Distinguere tra le due forme è importante per orientare la diagnosi.

Cause della rigidità articolare

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La rigidità articolare può avere diverse origini, che spaziano da problemi muscolo-scheletrici a condizioni sistemiche.

Cause infiammatorie

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In questi casi, la rigidità è spesso più intensa al mattino e migliora con il movimento.

Cause degenerative

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  • Artrosi: usura progressiva della cartilagine articolare che porta a dolore e perdita di mobilità

  • Degenerazione dei dischi intervertebrali: causa comune di rigidità alla colonna vertebrale.

La rigidità degenerativa tende a peggiorare durante l’attività e a migliorare con il riposo.

Cause traumatiche

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  • Fratture articolari

  • Distorsioni o lesioni dei legamenti

  • Immobilizzazione prolungata dopo traumi.

In questi casi, la rigidità può essere il risultato di cicatrici o alterazioni anatomiche.

Altre cause

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Anche uno stile di vita sedentario può contribuire alla comparsa della rigidità.

Sintomi associati

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La rigidità articolare può presentarsi da sola oppure associata ad altri sintomi che aiutano a identificare la causa sottostante.

Segni e sintomi più comuni

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In presenza di febbre, perdita di peso o stanchezza estrema, è consigliabile consultare tempestivamente un medico.

Diagnosi della rigidità articolare

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La diagnosi della rigidità articolare si basa su una combinazione di anamnesi, esame obiettivo ed esami strumentali.

Valutazione clinica

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Durante la visita, il medico raccoglie informazioni su:

  • durata e modalità di insorgenza della rigidità

  • orari in cui è più intensa (ad esempio mattino o sera)

  • articolazioni coinvolte

  • presenza di dolore o altri sintomi sistemici.

L’esame fisico consente di valutare il grado di limitazione del movimento.

Esami diagnostici

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L’approccio diagnostico varia in base al sospetto clinico.

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Rimedi per la rigidità articolare

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Il trattamento della rigidità articolare dipende dalla causa sottostante e può includere interventi farmacologici, fisioterapici e in alcuni casi chirurgici.

Terapia farmacologica

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I farmaci devono essere sempre prescritti da un medico sulla base della diagnosi.

Fisioterapia e riabilitazione

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La fisioterapia svolge un ruolo chiave nella gestione della rigidità:

  • Esercizi di stretching e rinforzo muscolare

  • Mobilizzazione articolare passiva e attiva

  • Terapie fisiche come tecarterapia o ultrasuoni.

Un programma riabilitativo personalizzato aiuta a recuperare la funzionalità articolare.

Cambiamenti dello stile di vita

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  • Attività fisica regolare come yoga o nuoto

  • Controllo del peso per ridurre il carico articolare

  • Alimentazione equilibrata ricca di antiossidanti e nutrienti antinfiammatori.

Adottare abitudini salutari può ridurre significativamente il rischio di peggioramento.

Trattamenti chirurgici

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In casi gravi, come nell’artrosi avanzata, può essere necessario ricorrere alla chirurgia ortopedica:

  • Artroscopia per la rimozione di aderenze

  • Sostituzione protesica dell’articolazione danneggiata.

L’intervento viene preso in considerazione solo quando le terapie conservative risultano inefficaci.