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Pubblicato inSintomi

Prurito anale

Il prurito anale è una condizione sintomatologica che può verificarsi a seguito di varie cause, come infiammazioni, lesioni, o perfinol tumori nell’area perianale

prurito anale

Il prurito anale è un disturbo associato ad altre condizioni. Quasi mai si presenta da solo, per cui il paziente avverte un pizzicore di intensità variabile da appena accennato a molto intenso, nella zona dell’ano o la cosiddetta zona perianale (cioè quella immediatamente circostante).

Spesso il prurito non trova alcun sollievo a seguito di una stimolazione meccanica manuale da parte del paziente, che ha la sensazione che grattando l’area la condizione peggiori.

Le cause potenziali sono molto diverse tra loro, di gravità differente, e possono originare sia nell’area, sia in altre zone più a monte, per così dire, dell’apparato gastrointestinale.

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Che cos’è il prurito anale?

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Il prurito all’ano è un disturbo molto comune che colpisce la zona anale e perianale. Si tratta di una sensazione di pizzicore che può variare da lieve a molto intensa. Raramente si presenta da sola, spesso è infatti associata ad altre patologie dell’area intestinale.

Alcune sono di origine locale, altre colpiscono l’intero apparato gastrointestinale. La gravità delle condizioni sottostanti può variare in modo consistente. Per questo motivo è importante identificare, e trattare, l’origine del problema.

Con quali sintomi si manifesta?

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Il prurito anale si manifesta di base con una sensazione di pizzicore persistente. Questa sensazione può interessare sia l’ano che la zona perianale circostante. L’intensità può variare durante il giorno e spesso peggiora nelle ore serali.

Altri sintomi che possono accompagnare il prurito anale sono: sanguinamento durante l’evacuazione. In alcuni casi si osserva un prolasso rettale, ovvero la fuoriuscita di tessuti dall’ano.

Possono presentarsi, inoltre, dolori addominali. La stitichezza con evacuazione difficile è un altro sintomo comune. La massa fecale risulta particolarmente dura e difficile da espellere.

Quando consultare il medico?

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Rivolgersi al proprio medico, e quindi ad uno specialista proctologo, è consigliabile quando il disturbo dura per più di una o due settimane, o tende a peggiorare nonostante una buona igiene personale.

Il consulto diventa necessario quando si manifestano alcun dei sintomi indicati. Come dolore, gonfiore, secrezioni dall’ano, sanguinamento durante l’evacuazione, stitichezza, diarrea o perdita di peso ingiustificata.

Nei bambini, il prurito anale può essere dovuto a infestazioni da parassiti intestinali, come gli ossiuri, e richiede l’attenzione del pediatra.

Cosa provoca il prurito anale?

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Le cause del prurito anale possono essere classificate in diverse categorie. Ogni tipo richiede un approccio terapeutico specifico. Identificare l’origine del disturbo è fondamentale per il trattamento.

  • Alimentari: un’alimentazione scorretta può causare squilibri del microbiota intestinale. L’uso eccessivo di spezie piccanti può provocare irritazione, specialmente se in concomitanza con emorroidi o ragadi anali. Anche gli alimenti troppo elaborati possono avere effetti negativi sulla zona anale.
  • Legate all’abbigliamento: la biancheria intima in materiali sintetici può causare reazioni allergiche o irritazioni cutanee. Il problema si manifesta spesso dopo attività fisica o quando aumenta la temperatura corporea. La sudorazione eccessiva nella zona perianale aggrava la situazione
  • Infiammatorie: le emorroidi sono tra le cause più comuni. Le ragadi anali, piccole lesioni causate da stitichezza prolungata, provocano dolore e prurito persistente. La sindrome dell’intestino irritabile, si aggiunge, può manifestarsi anche con prurito anale.
  • Infettive: malattie sessualmente trasmissibili come clamidia, condilomi e gonorrea possono causare prurito nella regione anale. Anche le fistole anali, canali patologici che comportano fuoriuscita di pus, provocano prurito persistente.

Ulteriori cause di prurito anale

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Tra le cause più gravi si trovano i tumori al colon, al retto o all’ano. Questi possono manifestarsi inizialmente con sintomi apparentemente banali come il prurito anale. La stitichezza cronica può provocare ragadi anorettali che causano prurito.

Altre cause possono essere:

  • proctite: malattia infiammatoria intestinale che colpisce il tratto terminale dell’intestino
  • ascessi anali: concentrazioni di pus nella zona dell’ano, possono anche loro causare prurito.

Esiste anche il prurito anale idiopatico, che non ha una causa definita o definibile. In questi casi la diagnosi è più complessa e richiede un approccio specifico.

Diagnosi di prurito anale

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La diagnosi deve essere posta da uno specialista proctologo. A volte la presenza di emorroidi o ragadi può indirizzare la diagnosi, ma in molti casi più cause possono essere concomitanti.

Quando la causa non è immediatamente diagnosticabile, è necessario procedere con la diagnosi differenziale, che si divide in tre fasi principali.

La prima fase è la raccolta dei dati anamnestici. Durante la visita medica, il medico può chiedere al paziente di riferire i sintomi, la loro prima occorrenza e le circostanze in cui si sono verificati. Si analizza anche lo storico di patologie precedenti ed eventuali casi familiari di malattie con componente genetica.

Segue l’esame obiettivo. Il medico può quindi svolgere la visita vera e propria della zona anale. Durante le visite proctologiche viene solitamente usato un anoscopio. Questo strumento serve a permettere la visione della parte interna immediatamente precedente l’ano esterno.

Qualora la diagnosi non fosse ancora chiara, sono necessari esami più approfonditi:

prurito anale, prevenzione

 

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Cosa mettere per il prurito anale?

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Il trattamento del prurito anale dipende necessariamente dalla diagnosi. In base alla causa identificata, il medico può prescrivere diverse terapie.

Nel caso di prurito anale causato da problemi alimentari, una variazione dell’alimentazione può aiutare significativamente. Il medico può consigliare di evitare cibi piccanti, troppo elaborati o che causano irritazione. L’uso di carta igienica morbida e priva di profumi è sempre raccomandato.

Per le irritazioni cutanee legate all’abbigliamento, il cambio di biancheria intima può essere risolutivo. I tessuti naturali e traspiranti possono aiutare a ridurre l’irritazione. Evitare saponi aggressivi nella zona anale è importante per non peggiorare la sintomatologia.

Nel caso di prurito anale legato a patologie specifiche come emorroidi o ragadi, possono essere prescritti farmaci in forma di pomata. Questi farmaci possono avere azione antinfiammatoria, anestetica o cicatrizzante. L’applicazione locale può aiutare a ridurre i sintomi in tempi relativamente rapidi.

Per le malattie infiammatorie dell’intestino il trattamento è più complesso. Possono infatti essere necessari farmaci sistemici per controllare l’infiammazione stessa. Nelle situazioni più gravi, come nel caso di fistole o tumori, può essere necessario un intervento chirurgico.