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Pubblicato inPrincipi attivi e farmaci

Metronidazolo: a cosa serve, dosaggi ed effetti collaterali

A cosa serve, meccanismo d’azione e dosaggi. Guida completa sull’antibiotico per infezioni anaerobiche e protozoarie.

metronidazolo

Il metronidazolo è un farmaco antimicrobico appartenente alla classe dei nitroimidazoli, utilizzato per il trattamento di infezioni causate da batteri anaerobi e alcuni protozoi.

Questo principio attivo rappresenta una delle opzioni terapeutiche più efficaci per specifiche infezioni batteriche e parassitarie, con un meccanismo d’azione unico che lo distingue da altri antibiotici.

Che cos’è il metronidazolo

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Il metronidazolo è un derivato sintetico del nitroimidazolo, caratterizzato da un anello imidazolico contenente un gruppo nitro in posizione 5. Questa struttura chimica particolare gli conferisce proprietà antimicrobiche selettive contro microrganismi anaerobi e alcuni protozoi.

Il farmaco è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche, incluse compresse orali, soluzioni endovenose, gel topici e ovuli vaginali. Questa varietà di formulazioni permette di adattare il trattamento alle specifiche necessità cliniche e alla sede dell’infezione.

La scoperta del metronidazolo risale agli anni ’50, quando fu inizialmente sviluppato per il trattamento della tricomoniasi. Nel corso degli anni, le sue indicazioni si sono ampliate notevolmente, rendendolo un farmaco fondamentale nell’arsenale antimicrobico moderno.

Meccanismo d’azione antimicrobico

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Il meccanismo d’azione del metronidazolo è basato sulla sua riduzione intracellulare da parte di sistemi enzimatici presenti esclusivamente in microrganismi anaerobi e alcuni protozoi. Una volta ridotto, il farmaco forma metaboliti citotossici che danneggiano il DNA microbico.

Il processo di riduzione avviene attraverso l’interazione con proteine contenenti ferro-zolfo presenti nei microrganismi target. Questo meccanismo spiega la selettività del metronidazolo per i batteri anaerobi, che possiedono questi sistemi enzimatici riduttivi.

I metaboliti attivi del metronidazolo si legano covalentemente al DNA microbico, causando rotture del filamento e inibendo la sintesi di acidi nucleici. Questo danno è letale per i microrganismi sensibili, conferendo al farmaco un’azione battericida.

Spettro d’azione antimicrobico

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Il metronidazolo è attivo contro un’ampia gamma di batteri anaerobi gram-positivi e gram-negativi. Tra i gram-positivi sensibili si includono Clostridium difficile, Clostridium perfringens e la maggior parte dei ceppi di Peptostreptococcus.

I batteri anaerobi gram-negativi sensibili includono Bacteroides fragilis, Prevotella, Fusobacterium e Veillonella. Questa attività lo rende particolarmente utile nel trattamento di infezioni intraddominali e pelviche dove questi patogeni sono comuni.

Il farmaco è anche efficace contro diversi protozoi, inclusi Trichomonas vaginalis, Entamoeba histolytica e Giardia lamblia. Questa attività antiprotozoaria amplia significativamente le sue applicazioni terapeutiche.

Indicazioni terapeutiche principali

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Le infezioni intraddominali rappresentano una delle principali indicazioni del metronidazolo, spesso in combinazione con altri antibiotici per fornire una copertura ad ampio spettro. È particolarmente efficace nelle peritoniti e negli ascessi intraddominali.

La colite pseudomembranosa causata da Clostridium difficile costituisce un’indicazione specifica e importante. Il metronidazolo è considerato il trattamento di prima linea per le forme lievi-moderate di questa infezione nosocomiale.

Le infezioni vaginali, incluse endometriti, salpingiti e ascessi tubo-ovarici, beneficiano del trattamento con metronidazolo grazie alla sua attività contro anaerobi tipicamente coinvolti in queste patologie.

Dosaggi per diverse condizioni

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Per le infezioni sistemiche gravi, il dosaggio endovenoso standard è di 500 mg ogni 8 ore negli adulti. Questa posologia fornisce concentrazioni plasmatiche adeguate per la maggior parte delle infezioni anaerobie sistemiche.

Nel trattamento della colite da C. difficile, la dose orale è tipicamente di 250-500 mg tre volte al giorno per 10-14 giorni. Le forme più severe possono richiedere dosaggi più elevati o terapia endovenosa.

Per la tricomoniasi, il regime standard prevede 2 grammi in dose singola orale, oppure 500 mg due volte al giorno per 7 giorni. È importante trattare anche il partner sessuale per prevenire le reinfezioni.

Farmacocinetica e metabolismo

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Il metronidazolo presenta un’eccellente biodisponibilità orale, superiore al 90%, permettendo l’intercambiabilità tra formulazioni orali ed endovenose nella maggior parte delle situazioni cliniche. L’assorbimento non è significativamente influenzato dalla presenza di cibo.

La distribuzione del farmaco è ampia, con buona penetrazione in tutti i tessuti corporei, inclusi sistema nervoso centrale, osso e tessuti necrotici. Questa caratteristica lo rende efficace anche per infezioni in sedi difficilmente raggiungibili da altri antibiotici.

L’eliminazione avviene principalmente attraverso il metabolismo epatico, con produzione di metaboliti che mantengono attività antimicrobica. L’emivita di eliminazione è di circa 8 ore, permettendo dosaggi ogni 8-12 ore.

Effetti collaterali gastrointestinali

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Gli effetti collaterali gastrointestinali sono i più comuni durante il trattamento con metronidazolo. Nausea, vomito, dolore addominale e diarrea si verificano in circa il 10-15% dei pazienti, specialmente con dosaggi elevati.

Il sapore metallico in bocca rappresenta un effetto collaterale caratteristico e molto comune, riportato da oltre il 50% dei pazienti. Questo effetto è dose-dipendente e generalmente reversibile alla sospensione del farmaco.

L’inappetenza e la dispepsia possono verificarsi, contribuendo talvolta a una ridotta compliance al trattamento. L’assunzione con cibo può ridurre alcuni di questi effetti gastrointestinali.

Effetti collaterali neurologici

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Gli effetti collaterali neurologici del metronidazolo sono dose e durata-dipendenti, generalmente associati a trattamenti prolungati o dosaggi elevati. La neuropatia periferica rappresenta l’effetto neurologico più significativo.

La neuropatia periferica si manifesta tipicamente con parestesia alle estremità e può progredire verso debolezza muscolare se il trattamento non viene interrotto. Questo effetto è generalmente reversibile ma può richiedere settimane o mesi per risolversi.

Vertigini, cefalea e raramente convulsioni possono verificarsi, specialmente in pazienti predisposti o con dosaggi elevati. È importante monitorare i pazienti per segni di tossicità neurologica durante trattamenti prolungati.

Interazione con alcol

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L’interazione tra metronidazolo e alcol rappresenta una delle interazioni farmacologiche più note e clinicamente significative. Il metronidazolo inibisce l’aldeide deidrogenasi, causando accumulo di acetaldeide quando si consuma alcol.

Questa interazione può causare una reazione simile al disulfiram, caratterizzata da nausea severa, vomito, crampi addominali, cefalea, vasodilatazione e tachicardia. I sintomi possono essere molto spiacevoli e potenzialmente pericolosi.

È essenziale educare i pazienti ad evitare completamente l’alcol durante il trattamento e per almeno 48 ore dopo l’ultima dose di metronidazolo. Questo include anche preparazioni topiche e prodotti contenenti alcol.

Controindicazioni specifiche

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Le principali controindicazioni al metronidazolo includono l’ipersensibilità ai nitroimidazoli e gravi disturbi neurologici preesistenti che potrebbero essere aggravati dalla terapia. La neuropatia periferica attiva rappresenta una controindicazione relativa.

Il primo trimestre di gravidanza richiede particolare cautela, sebbene il farmaco sia considerato relativamente sicuro nei trimestri successivi. L’uso dovrebbe essere limitato ai casi in cui i benefici superano chiaramente i rischi.

Le malattie ematologiche, come la leucopenia preesistente, richiedono monitoraggio attento durante il trattamento, poiché il metronidazolo può causare occasionalmente neutropenia reversibile.

Interazioni farmacologiche

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Il metronidazolo può potenziare l’effetto degli anticoagulanti cumarinici come il warfarin, aumentando il rischio di sanguinamento. È necessario un monitoraggio più frequente dell’INR e possibili aggiustamenti del dosaggio dell’anticoagulante.

L’interazione con la fenitoina può aumentare i livelli di quest’ultima, richiedendo monitoraggio dei livelli sierici e possibili aggiustamenti del dosaggio per prevenire tossicità da fenitoina.

Il litio può accumularsi durante il trattamento con metronidazolo, richiedendo monitoraggio dei livelli sierici e possibili riduzioni del dosaggio per prevenire tossicità da litio.

Resistenza microbica

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La resistenza al metronidazolo è relativamente rara ma può verificarsi, specialmente in alcuni ceppi di Bacteroides e Helicobacter pylori. I meccanismi di resistenza includono la ridotta attivazione del farmaco e l’aumento dell’efflusso.

Il monitoraggio della sensibilità antimicrobica è importante nei casi di fallimento terapeutico o infezioni ricorrenti. La resistenza può richiedere il passaggio a terapie alternative o combinazioni antimicrobiche.

L’uso appropriato e la durata adeguata del trattamento sono importanti per prevenire lo sviluppo di resistenza e garantire l’eradicazione completa dell’infezione.

Monitoraggio durante la terapia

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Il monitoraggio durante la terapia con metronidazolo dovrebbe includere la valutazione della risposta clinica e la sorveglianza per effetti collaterali, specialmente neurologici durante trattamenti prolungati.

I parametri ematologici dovrebbero essere controllati periodicamente durante trattamenti prolungati, poiché il metronidazolo può occasionalmente causare neutropenia o trombocitopenia reversibili.

La funzione epatica dovrebbe essere monitorata nei pazienti con malattie epatiche preesistenti, poiché il farmaco viene metabolizzato principalmente dal fegato e può accumularsi in caso di compromissione epatica.

Considerazioni speciali

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I pazienti anziani possono essere più suscettibili agli effetti collaterali neurologici e richiedere dosaggi ridotti o monitoraggio più attento. La clearance del farmaco può essere ridotta nell’età avanzata.

Nelle infezioni gravi o complicate, il metronidazolo viene spesso utilizzato in combinazione con altri antibiotici per fornire una copertura antimicrobica più ampia, specialmente contro batteri aerobi.