- Rischi della bresaola in gravidanza
- Che affettato si può mangiare in gravidanza?
- Bresaola durante l’allattamento
La bresaola è un salume molto apprezzato per il suo gusto delicato e il basso contenuto di grassi, ma per le donne in gravidanza il suo consumo richiede particolare attenzione.
Nonostante sia ricca di proteine ad alto valore biologico, ferro, vitamine del gruppo B e minerali essenziali, la bresaola è un salume crudo sottoposto a stagionatura e non a cottura, e rientra quindi tra gli alimenti potenzialmente rischiosi.
Durante i mesi di gravidanza è meglio optare per alternative cotte, che non presentano il rischio di trasmissione di parassiti o batteri dannosi per il bambino. Tuttavia, bisogna sottolineare che si consiglia di abbassare il consumo di salumi, seppur cotti, a 1 o 2 volte a settimana.
L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha dato delle specifiche indicazioni, per tutta la popolazione, riguardo alle frequenze di consumo di carne e carne processata: salumi, insaccati, wurstel, salsiccia. Il consumo di carne processata è consigliato al massimo 1 o 2 volte a settimana, la carne può essere consumata 3 o 4 volte a settimana di cui la carne rossa 1 o 2 volte a settimana, per un totale di 500g settimanali.
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Rischi della bresaola in gravidanza
↑ topLa questione principale riguarda il rischio di toxoplasmosi, un’infezione causata dal Toxoplasma gondii, un parassita che può essere presente nella carne cruda o poco cotta. Se contratto in gravidanza, questo parassita può comportare gravi conseguenze per il feto, tra cui problemi neurologici, danni alla vista e, nei casi più gravi, aborto spontaneo.
Oltre alla toxoplasmosi, un altro fattore da considerare è la possibile presenza di Listeria monocytogenes, un batterio che può contaminare gli alimenti crudi o poco trattati. L’infezione da listeriosi è meno comune della toxoplasmosi ma altrettanto pericolosa in gravidanza, poiché può portare a complicanze come parto prematuro, aborto spontaneo o gravi infezioni neonatali.
Per ridurre i rischi si può valutare l’opzione di congelare la bresaola a -20°C per almeno 72 ore, una pratica che aiuta a eliminare il parassita della toxoplasmosi. Questo metodo però non è efficace contro la listeria, che può proliferare anche a basse temperature.
La soluzione più sicura resta quindi preferire cibi cotti e controllati.
Che affettato si può mangiare in gravidanza?
↑ topAnche se la bresaola e altri salumi crudi sono sconsigliati in gravidanza, esistono alternative sicure per soddisfare la voglia di affettati senza mettere a rischio la salute della mamma e del bambino. Gli affettati cotti sono considerati sicuri, poiché il processo di cottura elimina eventuali batteri e parassiti nocivi.
Tra gli affettati da preferire durante la gravidanza ci sono il prosciutto cotto, il tacchino o il pollo arrosto, ottime alternative ricche di proteine e sicure dal punto di vista dell’igiene alimentare.
Se si ha il desiderio di consumare affettati, è importante scegliere prodotti di qualità, conservati correttamente e consumati freschi.
I salumi crudi possono essere sostituiti con fonti proteiche sicure, come carne ben cotta, pesce, uova e legumi. Questi alimenti apportano gli stessi nutrienti essenziali senza i rischi associati al consumo di salumi crudi.
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Bresaola durante l’allattamento
↑ topDopo il parto, le restrizioni alimentari seguite durante la gravidanza si allentano. A differenza della gestazione, durante l’allattamento non esistono particolari controindicazioni al consumo di bresaola e alimenti crudi, poiché il rischio di toxoplasmosi e listeriosi non riguarda più la mamma.
La bresaola è un’ottima fonte di proteine ad alto valore biologico, cioè contiene tutti gli amminoacidi essenziali utili alla ricostruzione muscolare. Inoltre, è fonte di ferro e vitamine del gruppo B, tutti elementi fondamentali per il benessere della mamma e per il recupero delle energie dopo il parto. Rispetto ad altri salumi ha un contenuto di grassi molto basso ma, come la maggior parte dei salumi, ha un elevato contenuto di sale e conservanti.
Un aspetto da considerare è che il sapore degli alimenti consumati dalla mamma può influenzare il gusto del latte materno. Sebbene la bresaola non sia tra i cibi che alterano maggiormente il sapore del latte, è sempre una buona idea variare la dieta, alternando diverse fonti proteiche come carne, pesce, uova e legumi, e valutare l’apprezzabilità del latte materno da parte del lattante.
La bresaola è un salume ed è carne rossa, quindi va considerato un alimento da consumare poco frequentemente, cercando di preferire le carni bianche e non processate.
In conclusione, la bresaola è perfettamente compatibile con l’allattamento, purché venga consumata con moderazione e all’interno di una dieta bilanciata.