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Dente del giudizio, sintomi frequenti e trattamenti

A cura di
Silvio
Celestino

Il dente del giudizio completa la dentizione permanente e può essere fonte di stress, per il dolore, o di paura, in caso di estrazione.

Denti del giudizio, cosa sono e quando spuntano?

Con l’eruzione dei denti del giudizio avviene il completamento della dentizione permanente.

I denti del giudizio sono dei molari e sono gli ultimi a comparire, nell’arco di tempo compreso tra i 18 e i 25 anni. Si tratta, precisamente, dei terzi molari, situati nella parte più interna delle quattro semiarcate dentarie.

Nei casi in cui non hanno esordio si usa il termine ipodonzia, che indica un numero complessivo di denti del giudizio inferiore ai quattro. Caratterizzanti i primi ominidi, e utili alla masticazione di cibi (come le carni crude) che richiedevano un forte contributo dei molari, attualmente possono essere fastidiosi, perché a volte non trovano lo spazio per spuntare e crescere correttamente.

Eruzione del dente del giudizio

L’eruzione di un dente del giudizio avviene quando il dente spunta dalla gengiva e inizia a essere visibile, oltre che percepibile con la punta della lingua. L’eruzione è di solito indolore, quando invece il soggetto sente dolore, risulta fondamentale una visita dentistica.

Il dolore può essere sintomo di una gengiva che, a causa di una infezione causata da sporco residuo, si sta aprendo. In seconda battuta, il dolore può manifestarsi sia alla metà che alla fine della crescita del dente, senza dimenticare eventuali posizioni anomale del dente del giudizio.

Possono verificarsi delle infiammazioni gengivali. Quando infatti i tessuti perimetrali rispetto al dente si infiammano, si parla di pericoronite, un tipo di gengivite determinata dalla difficoltà nel praticare una corretta igiene orale nel fondo del cavo orale, proprio alle estremità delle arcate. 

Quando e perché è necessario estrarre un dente del giudizio?

Quando un dente del giudizio pone il cavo orale sotto stress è possibile che si verifichino diversi sintomi, segnali per una possibile estrazione:

  • la gengiva inizia ad essere dolorante
  • si sviluppa gonfiore
  • il gonfiore è così sviluppato che risulta possibile schiacciare la gengiva stessa tra i denti.

Il viso del soggetto può a sua volta patire del gonfiore, e la masticazione diventa difficile se non effettivamente compromessa, anche per via di possibili ascessi dentali. Si può arrivare anche a sviluppare mal di testa e febbre.

I denti del giudizio richiedono estrazione quando:

  • risultano erotti solo in parte
  • sono erotti parzialmente e non in modo corretto perché inclinati
  • causano parodontite
  • sono attaccati dalla carie.

Come viene praticata l’estrazione di un dente del giudizio?

Praticare l’estrazione di un dente del giudizio risulta essere un’operazione più complessa rispetto all’estrazione di altri denti sia per la posizione del dente stesso, al fondo dell’arcata dentale, sia perché i denti del giudizio possono interferire con il nervo alveolare inferiore.

Il nervo alveolare inferiore passa all’interno della mandibola, interessando entrambe le arcate dentarie inferiori. Non svolge alcuna funzione motoria, la sua funzione in realtà è sensitiva e interessa una parte del labbro e la porzione delle gengive che si ritrovano comprese tra i denti incisivi e molari. In caso di lesione, può verificarsi un formicolio al labbro (parestesia) o una alterazione della sensibilità.

Gli strumenti che permettono allo specialista la decisione per la rimozione, o meno, del dente del giudizio sono una radiografia ortopanoramica e, se necessario, una TAC. La valutazione prende in considerazione due variabili: la possibilità che a lungo andare questo terzo molare possa dare problemi, e il rapporto tra dente da estrarre e nervo alveolare, che non deve essere particolarmente complesso.

Dal momento che tra i 14 e i 24 anni le radici non sono ancora formate del tutto, oltre questa soglia d’età l’estrazione può risultare difficile.

Durata e costo dell’estrazione

La durata dell’estrazione di un dente del giudizio avviene in una soglia temporale compresa tra i 7 minuti e i 60, in base alle complessità specifiche della situazione e dal numero complessivo dei denti da estrarre.

Di conseguenza varia anche il costo, compreso indicativamente tra i 200 euro e i 500 euro. L’estrazione avviene in ambulatorio in anestesia locale o, se il paziente lo richiede (e le condizioni lo consentono) in sedazione cosciente e senza day hospital. Di prassi, quando devono essere estratti i quattro denti del giudizio si lavora su di un lato alla volta, e in alcun caso il paziente sente dolore.

La complessità dell’intervento risulta essere determinata dal rapporto che c’è tra nervo alveolare e radici del dente, dalla posizione del dente e, infine, da quanto il dente è incluso all’interno dell’osso. A seconda del grado di inclusione sarà necessario solo incidere la gengiva o scavare proprio all’interno dell’osso.

Decorso post operatorio

Al termine dell’estrazione le ferite sono chiuse con due punti riassorbibili. Dopo circa una settimana, nell’ambito della prima visita di controllo, i punti sono rimossi. Entro solitamente le prime 48 ore il paziente può rilevare la comparsa di:

  • un gonfiore che dal secondo giorno si risolve spontaneamente
  • un livido, che in ogni caso ha meno probabilità di comparire
  • del sanguinamento, che passa grazie alla compressione esercitata con una garza
  • del dolore che, in casi estremi, può durare fino a sette giorni.

È possibile, a seconda dei casi e in base alla valutazione del dentista, che il paziente abbia necessità di una copertura antibiotica, prima e dopo l’intervento di estrazione. L’assunzione di antidolorifici è altrettanto contemplata.

Nei giorni successivi all’intervento è consigliato riposo, in ambito lavorativo e sportivo, per 48 ore, insieme alla cura della pulizia della ferita e una conseguente attenzione per l’igiene orale. Una dieta liquida, o almeno morbida, insieme a cibi tiepidi, e comunque non caldi, aiuta il decorso.