- Cos’è l’edema osseo
- Cos’è l’edema osseo
- Cosa provoca un edema osseo
- Quali sono i sintomi dell’edema osseo
- Diagnosi dell’edema osseo
- Come si cura un edema osseo
Cos’è l’edema osseo
↑ topL’edema osseo viene definito come l’accumulo anormale di liquidi nella sezione interna dell’osso. È caratteristico delle ossa dotate di midollo.
Il sintomo principale dell’edema osseo è il dolore, possono anche osservarsi variazioni del colore della pelle nella zona interessata, qualora si verifichi la presenza del liquido fuoriuscito a livello dell’epidermide.
Le cause sono diverse, spesso di natura traumatica e la prognosi per il processo di guarigione è variabile da poche settimane ad alcuni mesi. Nei casi di edema osseo i tempi di guarigione dipendono infatti dalla gravità della situazione clinica.
Sono maggiormente colpite le zone articolari (l’edema osseo del ginocchio è il più frequente) e le ossa lunghe, quali per esempio il femore. Per la diagnosi è essenziale la risonanza magnetica, in quanto ad occhio nudo o con altre metodiche non è possibile stabilire con certezza se effettivamente la sintomatologia riportata dal paziente sia causata da un edema.
Cos’è l’edema osseo
↑ topTra le componenti delle nostre ossa ci sono diversi elementi. Uno dei componenti interni dell’osso è il midollo che ha la funzione di produrre le cellule del sangue. La sede del midollo è esattamente dove si realizza l’accumulo di liquidi anomalo che viene definito edema osseo o anche, proprio per la posizione, edema midollare osseo.
La presenza di liquido all’interno dell’osso genera il dolore, specie al tatto o alla pressione.
In conseguenza dell’edema, le aree di osso interessate diventano temporaneamente inadatte a sostenere carichi.
Cosa provoca un edema osseo
↑ topSono identificate 8 categorie di edema osseo a seconda della causa
- traumatico (causa più frequente)
- degenerativo (osteoartrite, sinovite)
- infiammatorio (artriti)
- ischemico (osteonecrosi ovvero morte del tessuto osseo)
- infettivo (osteomielite o artrite infettiva)
- endocrino-metabolico (gotta)
- iatrogeno (da radioterapia)
- neoplastico (tumori maligni o benigni osso)
Esistono infine forme di edema osseo, definito primarie, di cui non vi è una causa conosciuta.
Quali sono i sintomi dell’edema osseo
↑ topL’edema midollare osseo può essere asintomatico o sintomatico. Nel primo caso evidentemente solo gli esami specialistici ne riveleranno la presenza, ma dato che la presenza o meno di sintomi dipende dalla gravità della causa scatenante, gli edemi asintomatici hanno un’altissima probabilità di riassorbirsi spontaneamente, senza particolari complicazioni.
Quando invece una sintomatologia è presente, la principale manifestazione è il dolore nell’area interessata, soprattutto in caso di pressione o carico della struttura ossea con edema.
Il dolore da edema osseo può essere causato da fattori diversi:
- aumento della pressione all’interno dell’osso con irritazione o distruzione dei nervi del midollo osseo
- ipertensione venosa
- aumentato metabolismo dell’osso nella zona interessata con o senza microfratture
- irritazione delle periostio (membrana che avvolge l’osso) e delle strutture articolari
Oltre al dolore altri sintomi possibili sono:
- gonfiore nell’area interessata
- ridotta mobilità articolare della parte coinvolta
- ematoma di colore grigio scuro tendente al nero
Diagnosi dell’edema osseo
↑ topL’edema osseo è diagnosticabile esclusivamente tramite risonanza magnetica. L’esame obiettivo del medico è infatti insufficiente a stabilire con certezza che il dolore o il livido apparsi in una determinata area corrispondano effettivamente ad un edema osseo sottostante.
L’anamnesi, cioè la raccolta delle informazioni in merito alle condizioni di salute e alla sintomatologia del paziente è invece utile per poter indirizzare il medico a comprendere la causa dell’edema osseo e a proporre alcune strategie terapeutiche.
Come si cura un edema osseo
↑ topSe la condizione non è particolarmente grave, la terapie si può risolvere anche spontaneamente, con il riassorbimento dei liquidi in eccesso che l’hanno causata. A seconda della causa e della gravità del quadro le strategie terapeutiche possibili sono
Terapie fisiche:
↑ top- riposo e astensione dall’utilizzo delle zone ossee e articolari interessate (anche attraverso l’utilizzo di appositi tutori)
- magnetoterapia pulsata (PEMF)
- trattamento con onde d’urto (ESWT)
Terapie farmacologiche
↑ top- iloprost (una terapia endovenosa che migliora la circolazione del sangue)
- difosfonati (terapie per bocca o con iniezioni endovenose o intramuscolari che favoriscono la riparazione dell’osso)
- teriparatide e denosumab (terapie iniettate sottocute che favoriscono la riparazione dell’osso)
Chirurgia
↑ topLa chirurgia è indispensabile per i casi in cui le terapie fisiche e farmacologiche non sono efficaci o forme molto gravi.