Cosa si intende con ansia da prestazione?
L’ansia è una reazione di allarme, è una sorta di spia che si accende quando qualcosa non va,
quando c’è un pericolo, evidente o nascosto. L’ansia da prestazione è un aspetto che può riguardare diversi ambiti della nostra vita, ad esempio:
- l’ambito scolastico e accademico
esami e interrogazioni: paura di non essere all’altezza, di dimenticare tutto o di
deludere le aspettative
presentazioni orali: timore del giudizio degli altri o di fare brutta figura davanti a
compagni e insegnanti - l’ambito lavorativo
colloqui di lavoro: ansia legata alla performance e alla valutazione da parte dei
selezionatori
obiettivi e scadenze: pressione per raggiungere risultati, soprattutto in ambienti
competitivi - l’ambito sportivo
competizioni: atleti e atlete possono sperimentare ansia prima o durante una gara
allenamenti sotto osservazione: timore di non soddisfare le aspettative di allenatori
e/o compagni - l’ambito artistico e performativo
esibizioni musicali, teatrali o di danza: ansia da palcoscenico
audizioni: forte pressione per dimostrare il proprio talento in poco tempo - l’ambito relazionale e sociale
appuntamenti o situazioni sociali nuove: paura di non piacere o di non saper gestire
la conversazione
parlare in pubblico o in gruppo: timore del giudizio o del rifiuto.
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Quali sono i sintomi dell’ansia da prestazione legata ai rapporti sessuali?
All’interno di questo ultimo dominio, possiamo inserire anche l’ansia da prestazione legata ai propri
rapporti sessuali.
A volte può capitare di sentire il cuore battere velocemente, di avere il respiro affannoso, di sudare
e di avere un turbinio di pensieri in testa alla sola idea di entrare in intimità con un’altra persona
con cui si vorrebbe avere un rapporto sessuale.
In situazioni vissute come ansiose o pericolose, si attiva la parte rettiliana del nostro cervello, quella più antica, che abbiamo ereditato dai nostri antenati animali, deputata tra l’altro alle reazioni di attacco-fuga.
Quando una situazione, come l’idea di avere un rapporto sessuale, attiva la nostra ansia,
avvengono vari cambiamenti all’interno del nostro corpo, in modo da preparalo a fronteggiare
eventuali minacce: possono aumentare il battito cardiaco e il ritmo del nostro respiro, in modo da
irrorare meglio i muscoli che ci possono supportare in una fuga o in un combattimento. Questo
implica che il sangue non venga pompato nei nostri genitali. Conseguentemente, le tipiche reazioni
fisiche dell’eccitazione (come la lubrificazione e l’erezione) non possono avere luogo, o avvengono
con difficoltà.
L’ansia da prestazione si manifesta quando una persona vive il rapporto sessuale con
preoccupazione e agitazione e quando queste “ansie” rendono difficile o impossibile eccitarsi
durante un rapporto (ma non durante la masturbazione).
Questo tipo di ansia, generalmente si manifesta con più frequenza negli uomini, ma negli ultimi
anni sta aumentando il numero di donne che ne soffrono.
Come si manifesta l’ansia da prestazione in chi ha dei genitali maschili?
Per chi ha un pene, una delle manifestazioni più chiare e temute dell’ansia da prestazione è senza
dubbio la perdita o la difficoltà a mantenere l’erezione. Spesso le difficoltà con l’erezione sono
vissute con molta frustrazione, con la sensazione di non essere “abbastanza uomini” e con la
paura di aver fatto una brutta figura.
Basta che, durante un rapporto, l’erezione non ci sia stata o sia calata per instaurare un circolo
vizioso in cui i pensieri riguardanti il fallimento e il timore che possa ripresentarsi si rincorrono
senza tregua.
Come si manifesta l’ansia da prestazione in chi ha dei genitali femminili?
Per chi ha una vagina e una vulva, solitamente le manifestazioni sono meno visibili e possono
passare inosservate, ma non per questo generano meno disagio e preoccupazioni. Solitamente
l’ansia da prestazione si presenta come una difficoltà a eccitarsi e una carenza di lubrificazione:
tutto questo può rendere la penetrazione più difficoltosa e meno piacevole, spesso dolorosa.
Anche la capacità di provare piacere risente dell’ansia da prestazione: se la nostra mente è piena
di pensieri negativi e preoccupazioni, lo spazio per il piacere diminuisce.
Cosa scatena l’ansia da prestazione?
Non è tanto il rapporto sessuale in sé a scatenare l’ansia, quanto piuttosto i significati che vengono
dati al sesso, le idee che si hanno del sesso, nonché le emozioni che questi pensieri inducono.
“Sarò in grado di fare bene?”, “Sto facendo le cose per bene?”, “La/il mia/o partner sarà
soddisfatta/o?”, “Sarò abbastanza bravo/a?”
sono domande tipiche che si pone chi vive la sessualità con ansia: nascono dall’idea che il sesso sia una sorta di gara sportiva, una prestazione in cui bisogna fare bella figura, in cui in palio c’è la vincita di un orgasmo (proprio e/o del/della proprio/a partner). Spesso, siamo noi stessi i giudici più severi che emettono il verdetto.
Che ruolo il confronto nell’ansia da prestazione sessuale?
Oltretutto, accade frequentemente che scegliamo di confrontarci con modelli non adeguati. Guardando la pornografia o parlando con gli amici, possiamo farci delle idee sbagliate sul sesso, su cosa possa significare
“rapporto sessuale” e su cosa possa rendere soddisfacente e piacevole la sessualità.
È importante tenere a mente che:
- la pornografia è intrattenimento, e quindi non rappresenta la realtà di un rapporto sessuale:
non bisogna quindi credere che durata, dimensioni, erezioni, posizioni, stimolazioni,
protezioni e consenso siano una riproduzione fedele di ciò che accade lontano dai set
cinematografici; - le informazioni che raccogliamo parlando con amici e conoscenti possono essere imprecise
e parziali: non tutti sono disposti a confidare le proprie difficoltà sessuali, ed è più facile che
nei loro racconti tralascino difficoltà, ansie, situazioni imbarazzanti e preoccupazioni,
enfatizzando piuttosto gli aspetti positivi e piacevoli.
Il comune denominatore che hanno la pornografia e le chiacchiere con gli amici è il premere
l’acceleratore sul concetto di performance, sul dover fare una bella figura, sull’essere prestanti e
sul non poter avere alcun tipo di difficoltà.
Viene quindi svuotata la sessualità degli aspetti legati alla condivisione, all’intimità, al piacere, al
gioco, al divertimento, alla scoperta, alle sensazioni fisiche ed emotive che il nostro corpo ci regala
nel “qui ed ora” degli attimi in cui viviamo un rapporto sessuale.
Inoltre, è importante tenere a mente che nella sessualità non esistono norme o parametri universali
per “valutare” le “performance sessuali”.
I pensieri legati ai rapporti sessuali possono trasformarsi in preoccupazioni che il rapporto possa
andare male, che l’erezione o la lubrificazione possa mancare o non perdurare, che la durata sia
troppo breve o troppo lunga; queste preoccupazioni possono farci sentire in ansia ancor prima di
incontrare l’altra persona, di avere un rapporto sessuale.
Quali sono i segnali che soffriamo di ansia da prestazione?
Se la nostra mente è affollata da questi pensieri, ha meno risorse per connettersi con le sensazioni
fisiche che il nostro corpo ci trasmette.
Uno dei segni principali dell’ansia da prestazione per quanto riguarda il pene è la difficoltà a
ottenere un’erezione o il suo calo in momenti specifici del rapporto; a tal proposito, uno dei falsi
miti spesso alimentati dalla pornografia è che l’erezione debba esserci sempre, dall’inizio alla fine
di un rapporto, in qualsiasi condizione. Se una persona è stanca, sta attraversando un periodo
complesso ricco di pensieri e preoccupazioni, o se ci sono dei conflitti all’interno di una coppia, è
del tutto normale che possa presentarsi un calo del desiderio e una minore attivazione sessuale.
L’ansia da prestazione può avere effetti anche sulla vagina rendendo difficile l’eccitazione e la
lubrificazione. Nelle donne, inoltre, ai pensieri riguardanti la performance si aggiungono anche delle
preoccupazioni riguardanti l’aspetto fisico.
Come superare l’ansia da prestazione
- Ascoltando il proprio desiderio
- Conoscendo la propria eccitazione
- Allenando la fantasia
- Non circoscrivendo la sessualità alla genitalità
- Non trascurando l’importanza del luogo e della situazione
- Mantenendo un dialogo attivo e costante con il/la proprio/a partner
Qualora questo non fosse sufficiente, l’èquipe di Psicosessuologia di Santagostino
è sempre pronta a sostenerti e ad accompagnarti nel viaggio verso una sessualità consapevole e
piacevole.