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Vaginismo: sintomi, cause e trattamento


Il vaginismo è un disturbo di natura sessuale caratterizzato da uno spasmo involontario dei muscoli che circondano la vagina. La dottoressa La Pica, ginecologa del Santagostino, ci dice di cosa si tratta e come intervenire

Che cos'è il vaginismo?

Il vaginismo è una disfunzione sessuale caratterizzata da una condizione di ipercontrattilità involontaria dei muscoli della vagina. Nello specifico, il disturbo interessa i muscoli del terzo inferiore, cioè quelli che partono dall'esterno dei genitali e arrivano a circa metà del canale vaginale. Può colpire donne di qualsiasi età con storie cliniche molto diverse tra loro. 

La contrazione involontaria dei muscoli che circondano l’accesso vaginale causa dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia), segnatamente alla penetrazione, dal momento che la vagina diventa incapace di assecondare tramite la sua naturale elasticità l’atto sessuale, ma anche il passaggio di altri oggetti, come tamponi o la sonda ecografica.

Con il passare del tempo, episodi sporadici di dolore possono innescare un circolo vizioso in cui all'aumentare della paura di sentire dolore aumenta la contrazione muscolare, dando esito a comportamenti evitanti che hanno conseguenze disastrose sul benessere psicofisico e sessuale della donna.

Come si manifesta il vaginismo e cosa comporta?

Le donne che soffrono di vaginismo inizialmente manifestano difficoltà e paura nel momento della penetrazione vaginale. Successivamente, se la patologia non è adeguatamente trattata, si determina l’impossibilità assoluta non solo di avere rapporti sessuali penetrativi, ma anche di eseguire i normali controlli ginecologici. Questo comporta il rischio di trascurare le visite periodiche ed eventuali problematiche ginecologiche potenzialmente gravi, come ad esempio il sanguinamento in menopausa o le procedure di prevenzione oncologica come il Pap Test

Inoltre, anche il rapporto di coppia e in generale la sessualità della donna affetta da vaginismo possono venire compromesse: il disturbo, infatti, rappresenta una delle principali cause di matrimoni non consumati. Nel campo delle problematiche legate all'impossibilità di avere rapporti, il vaginismo può portare una coppia a cercare il ricorso alla fecondazione assistita se esiste il desiderio di una gravidanza.

Classificazione

Esistono diversi gradi di gravità del vaginismo, che si distinguono in base a:

  • L’intensità della contrazione muscolare
  • La possibilità di controllare parzialmente la contrazione attraverso tecniche di rilassamento consapevole
  • La presenza di altre manifestazioni di dolore genitale come vulvodinia o dolore pelvico cronico 
  • La presenza di manifestazioni di malessere sistemico, come ad esempio calo di pressione e svenimento quali reazione al dolore; oppure stipsi cronica severa o disturbi della minzione.

Considerato che le due caratteristiche principali del disturbo sono la fobia del sesso e lo spasmo muscolare della vagina, per valutare la gravità del vaginismo, è necessario focalizzarsi sull’intensità della fobia e dello spasmo. È possibile parlare di basso grado di severità dello spasmo, quando questo scompare con la semplice rassicurazione verbale. Negli stadi di gravità superiore, lo spasmo è tale da impedire la penetrazione o renderla molto difficile. In base alla valutazione intrecciata di questi parametri è possibile delineare la severità del disturbo. 

Il vaginismo può essere classificato anche in base al momento in cui compare, distinguendosi in:

  • Primario o permanente: se la disfunzione è presente fin dall'inizio dell’attività sessuale
  • Secondario o acquisito: se il disturbo si manifesta dopo un periodo di normalità ed ha una causa alla base.

Inoltre, è possibile praticare un’ulteriore distinzione tra vaginismo:

  • Situazionale, se il disturbo si verifica in seguito a un certo tipo di stimolazione
  • Generalizzato, se si verifica sempre indipendentemente dalla situazione. 

Quali sono i sintomi del vaginismo?

I sintomi del vaginismo variano in base alla gravità del disturbo e, come accennato in precedenza, includono:

  • Dolore durante l’atto sessuale che rende la penetrazione difficile o impossibile
  • Bruciore e tensione a livello della vagina
  • Perdita del desiderio sessuale
  • Evitamento del sesso
  • Paura del dolore e della penetrazione.

Quali sono le cause?

Le cause del vaginismo possono essere organiche, psicologiche o organiche e psicologiche insieme. Le cause organiche più frequenti sono di origine:

  • Post infettiva: il vaginismo si presenta dopo ripetuti episodi di infezioni vulvo vaginali
  • Post traumatica: parto vaginale complicato, pregressa chirurgia vulvo vaginale, radioterapia vaginale per neoplasie ginecologiche, violenza sessuale, infibulazione
  • Dermatologica: ad esempio, lichen sclerosus 
  • Neurologica: nevralgia del pudendo
  • Anatomica: imene fibroso, endometriosi, agenesia parziale della vagina, sindrome di Rokitansky

Le cause psicologiche possono avere origini molto diverse. Alcune possono essere rintracciate nel rapporto con i genitori o con il partner. Oppure possono essere più circostanziate, come la fobia di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, di restare incinta o di partorire. Anche le vittime di pregressa violenza sessuale possono manifestare un vaginismo molto spiccato che si risolve contestualmente al superamento del trauma subito.

Come si diagnostica il vaginismo?

La diagnosi di vaginismo prevede inizialmente la ricerca di tutte le possibili cause che possono aver provocato il disturbo. Attraverso i segnali del corpo, lo specialista deve valutare il grado di fobia e l’ipertono dei muscoli elevatori anali, localizzati intorno alla vagina, che impediscono la penetrazione. 

È importante ricordare che il disturbo riguarda entrambi i partner della coppia, e non la singola donna, dunque è necessario un approccio che tenga conto di questo dato.

Come si cura il vaginismo?

Il trattamento del vaginismo mira a modificare la causa diretta del disturbo e consiste nel progressivo decondizionamento dello spasmo involontario dei muscoli dell’entrata vaginale. 

Nel caso in cui vi siano alla sua origine cause secondarie, si ricorre al trattamento specifico per curare queste ultime. Per esempio, trattare le infezioni ricorrenti qualora siano presenti e usare creme a base di estrogeni nei casi in cui il vaginismo è dovuto a stati di atrofia e secchezza vaginale.

Il vaginismo primitivo, invece, è da considerarsi una problematica psico-sessuale e come tale va affrontata. Il trattamento cardine prevede l'associazione di terapia fisica e psicoterapia. La terapia fisica consiste nella dilatazione vaginale progressiva per desensibilizzare alla penetrazione, ridurre la paura del dolore e sviluppare il controllo volontario muscolare. La psicoterapia aiuta contemporaneamente a eliminare i fattori psicologici e i condizionamenti negativi.