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Proteine del complemento, cosa sono e a cosa servono


Le proteine del complemento supportano le difese dell’organismo in caso di risposta immunitarie o infiammatoria e vengono dosate per verificare che il sistema funzioni correttamente

Che cos’è il sistema del complemento?

Le proteine del complemento sono componenti dell’omonimo sistema che supporta l’organismo nelle risposte immunitarie e infiammatorie. Vengono sintetizzate per la maggior parte (90%) dal fegato, le restanti, invece, da fibroblasti, monociti e macrofagi.

Il sistema è composto da oltre 60 proteine, ma solo una trentina di queste circolano nel sangue. L’esame ematico serve a misurare la concentrazione di queste proteine e la loro eventuale attività, allo scopo di verificare che il sistema funzioni correttamente. Queste molecole, infatti, sono presenti come precursori inattivi nei liquidi interstiziali e nel siero e si attivano nel momento in cui un agente estraneo innesca la risposta endogena dell’organismo, che produce anticorpi per neutralizzare la minaccia.

Le proteine del complemento cooperano con il sistema immunitario per eliminare agenti estranei che penetrano nel nostro organismo. La loro attivazione può avvenire anche in caso di patologie autoimmuni, in cui gli anticorpi attaccano erroneamente l’organismo stesso riconoscendolo come estraneo.

Il sistema del complemento è parte del sistema immunitario innato, ossia il sistema di difesa del nostro organismo che produce una risposta immunitaria a fronte dell’esposizione ad un agente estraneo. Questo sistema è, quindi, aspecifico e non mantiene memoria degli agenti con i quali è entrato in contatto. Al contrario del sistema immunitario acquisito, che protegge l’organismo da minacce specifiche, ma che richiede una preventiva esposizione all’agente estraneo.

Cosa sono C3 e C4?

Sono nove le principali proteine del sistema del complemento e vanno da C1 a C9. Queste, insieme a tutte le altre proteine del sistema, interagiscono seguendo un modello a cascata molto simile ai processi di coagulazione, formando complessi che agiscono, a supporto del sistema immunitario, in diverse situazioni quali:

  • infezioni
  • infiammazioni
  • apoptosi (processi di morte cellulare)

Le vie di attivazione del complemento sono molteplici:

  • via classica, innescata dalla reazione tra l’anticorpo e l’agente estraneo all’organismo (un patogeno, una proteina o cellule estranee)
  • via alternativa, è indipendente dagli anticorpi e può essere innescata direttamente dall’agente estraneo
  • via lectinica, anche questa è anticorpo-indipendente e si innesca nel momento in cui la lectina (proteina chiave nel riconoscimento dei polisaccaridi presenti sulle membrane cellulari) si lega al mannosio, il fruttosio o ai gruppi N-acetilglucosamina che si trovano sulla membrana cellulare di batteri, virus o lieviti

In tutti e tre i casi, però, il risultato finale è il medesimo e porta alla formazione del MAC, acronimo che sta per Complesso di Attacco della Membrana e una serie di eventi determinati dal processo di cascata del complemento.

Per prima cosa il MAC si lega all’agente estraneo causando la distruzione della cellula per lisi. Dopodiché, grazie ad una maggiore permeabilità dei vasi sanguigni, i leucociti possono uscire dal torrente circolatorio e arrivare ai tessuti coinvolti dalla reazione.

Viene, altresì, stimolata la fagocitosi, ossia il processo tramite il quale neutrofili e macrofagi eliminano i microrganismi, inghiottendoli. 

Infine, gli immunocomplessi diventano più solubili e, di conseguenza, più facilmente eliminabili dal sangue.

Siccome il complemento contribuisce all’eliminazione degli immunocomplessi, in seguito a questo processo, i suoi livelli nel sangue possono diminuire.

L’esame del complemento misura la concentrazione ematica delle proteine coinvolte in queste reazioni. Le frazioni C3 e C4 sono quelle più comunemente dosate

Il sistema del complemento può essere misurato nel suo complesso oppure si possono dosare le singole proteine per individuare eventuali deficit specifici.

Quando e perché viene richiesto l’esame?

L’esame delle proteine del complemento serve a verificare il corretto funzionamento del sistema, che può essere misurato nel suo complesso o dosando le singole componenti.

Come abbiamo anticipato, sono le frazioni C3 e C4 quelle testate più frequentemente per identificare eventuali anomalie o alterazioni del sistema. 

Nello specifico, queste analisi possono essere richieste per valutare la severità di una patologia a seguito della diagnosi di una condizione clinica acuta o cronica che coinvolge il sistema del complemento, come ad esempio:

Qual è il campione richiesto?

Per il dosaggio delle proteine del complemento, è sufficiente il prelievo di un campione di sangue venoso.

Come ci si prepara all'esame?

Per l’esame delle proteine del complemento può essere richiesto di osservare il digiuno delle otto ore che precedono il prelievo di sangue.

Quali sono i valori normali delle frazioni C3 e C4?

In un uomo sano, senza particolari patologie, il valore della frazione C3 del complemento dovrebbe essere compreso tra gli 80 e i 185 milligrammi per decilitro (mg/dl), mentre quello della frazione C4 tra i 15 e i 53 mg/dl.

Nelle donne, invece, i valori nella norma, per quanto riguarda la frazione C3 dovrebbero essere compresi tra gli 80 e i 190 mg/dl, per la C4  tra i 15  e i 57 mg/dl.

I valori di riferimento degli esami di laboratorio possono variare a seconda della metodologia di analisi dei campioni, quelli indicati in questa scheda hanno uno scopo puramente informativo. Fai sempre riferimento alle indicazioni riportate sul tuo referto.

Cosa sappiamo con questo test?

I deficit delle proteine del complemento possono causare una serie di conseguenze sul modo in cui l’organismo reagisce alle minacce esterne e possono essere dovuti a ragioni ereditarie o a patologie di tipo acuto o cronico.

I deficit ereditari dei livelli del complemento sono condizioni piuttosto rare e comportano, nel soggetto che ne soffre, una maggiore predisposizione alle infezioni microbiche.

Nel caso di malattie croniche o acute, i livelli del complemento, che si abbassano a causa di un maggiore consumo, dovrebbero rientrare nella norma nel momento in cui la patologia si risolve.

In generale, può essere riscontrato un aumento delle proteine del complemento in presenza di determinate condizioni quali:

Viceversa, una diminuzione dei livelli del complemento può avvenire in caso di:

Per quanto riguarda, nello specifico, i livelli delle frazioni C3 e C4, entrambi tendono a diminuire in presenza di lupus. Si registra un calo della sola componente C3, invece, a causa di malattie infettive dovute a parassiti o funghi e nel corso di setticemia.