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Pubblicato inPrincipi attivi e farmaci

La tetracicilina, cos’è e a che cosa serve

La tetracicilina è un antibiotico ad ampio spettro utilizzato per trattare diverse infezioni batteriche attraverso l’inibizione della sintesi proteica.

tetraciclina

La tetracicilina rappresenta uno degli antibiotici più storici e versatili della medicina moderna. Scoperta negli anni ’40 del secolo scorso, appartiene alla classe degli antibiotici tetraciclinici e continua a essere utilizzata per il trattamento di numerose infezioni batteriche, nonostante l’emergere di resistenze antibiotiche.

Che cos’è la tetracicilina

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La tetracicilina è un antibiotico batterostatico ad ampio spettro che appartiene alla famiglia delle tetracicline, un gruppo di antibiotici caratterizzati da una struttura chimica composta da quattro anelli (da cui il nome “tetra-ciclina”). Questo farmaco è stato uno dei primi antibiotici ad ampio spettro sviluppati dopo la penicillina.

Il termine “ad ampio spettro” significa che la tetracicilina è efficace contro un’ampia varietà di batteri, sia Gram-positivi che Gram-negativi, oltre ad alcuni microrganismi atipici come Mycoplasma, Chlamydia e Rickettsia. Questa versatilità ne ha fatto per decenni un farmaco di riferimento per molte infezioni.

La tetracicilina è definita batterostatica piuttosto che battericida: non uccide direttamente i batteri ma ne blocca la crescita e la riproduzione, permettendo al sistema immunitario dell’organismo di eliminare l’infezione. Questo meccanismo d’azione differisce da quello degli antibiotici battericidi che invece distruggono direttamente i batteri.

Oltre alla tetracicilina in senso stretto, esistono altre molecole della stessa famiglia con caratteristiche simili ma alcune proprietà farmacodinamiche diverse, come la doxiciclina, la minociclina e la tigeciclina, che rappresentano evoluzioni più moderne della molecola originale.

Per cosa si usa la tetracicilina

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La tetracicilina viene utilizzata per trattare numerose infezioni batteriche di diversi distretti corporei. Una delle indicazioni principali riguarda le infezioni delle vie respiratorie, come bronchiti acute e croniche, polmoniti atipiche causate da Mycoplasma pneumoniae o Chlamydia pneumoniae, e altre infezioni polmonari.

Nel campo delle malattie sessualmente trasmissibili, la tetracicilina è efficace contro infezioni da Chlamydia trachomatis, che causa la clamidia urogenitale, e contro la sifilide in pazienti allergici alla penicillina. Viene anche utilizzata per trattare altre infezioni genitali batteriche.

Le infezioni cutanee rappresentano un’altra area di impiego importante. La tetracicilina è particolarmente utilizzata per il trattamento dell’acne vulgaris di grado moderato-severo, grazie alla sua capacità di ridurre i batteri responsabili (Cutibacterium acnes) e di esercitare un’azione antinfiammatoria. Viene impiegata anche per la rosacea e alcune forme di dermatiti infettive.

Il farmaco trova applicazione nelle infezioni del tratto urinario causate da batteri sensibili, anche se oggi esistono antibiotici più specifici per queste patologie che vengono generalmente preferiti come prima scelta.

La tetracicilina è il trattamento d’elezione per alcune malattie infettive specifiche come la brucellosi, la febbre Q (causata da Coxiella burnetii), alcune forme di rickettsiosi, la peste, il colera e la malattia di Lyme nelle sue fasi iniziali.

Altre indicazioni includono le infezioni oculari causate da tracoma (una forma di congiuntivite cronica da Chlamydia), alcune infezioni gastrointestinali da Helicobacter pylori (in combinazione con altri farmaci per l’eradicazione), e come profilassi per la malaria in alcune zone geografiche.

In campo dermatologico, oltre all’acne, viene talvolta utilizzata per il trattamento dell’idrosadenite suppurativa e altre condizioni infiammatorie cutanee con componente batterica.

Come agisce la tetracicilina

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Il meccanismo d’azione della tetracicilina si basa sull’inibizione della sintesi proteica batterica. Questo antibiotico penetra all’interno delle cellule batteriche e si lega in modo reversibile alla subunità ribosomiale 30S dei ribosomi, gli organelli cellulari responsabili della produzione di proteine.

Legandosi al ribosoma, la tetracicilina blocca il legame dell’aminoacil-tRNA al sito accettore del complesso ribosomiale. In pratica, impedisce che gli aminoacidi, i mattoni costitutivi delle proteine, vengano aggiunti alla catena proteica in formazione. Senza la capacità di sintetizzare nuove proteine, i batteri non possono crescere, riprodursi o mantenere le loro funzioni vitali.

Questo effetto è batterostatico alle normali concentrazioni terapeutiche: i batteri rimangono vivi ma non possono moltiplicarsi. Il sistema immunitario dell’ospite può quindi più facilmente eliminare i batteri esistenti, che non vengono continuamente rimpiazzati da nuove generazioni.

La tetracicilina mostra anche alcune proprietà antinfiammatorie indipendenti dalla sua attività antibatterica. Può inibire alcune metalloproteinasi di matrice e ridurre la produzione di citochine pro-infiammatorie, il che contribuisce alla sua efficacia nel trattamento di condizioni come l’acne e la rosacea.

Un aspetto importante è che la tetracicilina presenta una buona diffusione tissutale, riuscendo a penetrare in molti tessuti corporei e raggiungendo concentrazioni terapeutiche in sedi come la cute, i polmoni e alcuni tessuti oculari. Tuttavia, penetra meno bene nel liquido cerebrospinale.

Come e quando assumere la tetracicilina

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La tetracicilina si assume generalmente per via orale sotto forma di capsule o compresse. Il dosaggio standard per adulti varia tipicamente tra 250 mg e 500 mg ogni 6 ore (quattro volte al giorno) o 500 mg ogni 12 ore (due volte al giorno), a seconda del tipo e della gravità dell’infezione.

È fondamentale assumere la tetracicilina a stomaco vuoto, almeno 1 ora prima o 2 ore dopo i pasti, poiché il cibo, specialmente se ricco di calcio, può ridurre significativamente l’assorbimento intestinale del farmaco. L’assorbimento viene compromesso anche da latticini, antiacidi e integratori di ferro o calcio.

Il farmaco va assunto con un bicchiere pieno d’acqua e il paziente dovrebbe rimanere in posizione eretta per almeno 30 minuti dopo l’assunzione per prevenire l’irritazione esofagea. La tetracicilina può infatti causare esofagite se le compresse si fermano nell’esofago.

È essenziale rispettare gli intervalli tra le dosi per mantenere livelli ematici costanti del farmaco. Saltare dosi o assumere il farmaco in modo irregolare può ridurre l’efficacia del trattamento e favorire lo sviluppo di resistenza batterica.

La durata del trattamento varia da 7-10 giorni per infezioni acute semplici fino a diverse settimane o mesi per condizioni come l’acne. È cruciale completare l’intero ciclo di terapia prescritto dal medico, anche se i sintomi migliorano prima, per evitare recidive e resistenze.

Per il trattamento dell’acne, i dosaggi sono generalmente più bassi (250-500 mg due volte al giorno) e il trattamento può protrarsi per mesi. In questi casi, dopo una fase iniziale più intensiva, si tende a ridurre gradualmente il dosaggio alla minima dose efficace.

Nei bambini sopra gli 8 anni, quando il farmaco è strettamente necessario, il dosaggio viene calcolato in base al peso corporeo (generalmente 25-50 mg/kg/die diviso in più somministrazioni), ma va sottolineato che l’uso pediatrico è limitato per i rischi sulla dentizione.

Quali sono le controindicazioni della tetracicilina

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La controindicazione più importante riguarda i bambini sotto gli 8 anni di età. La tetracicilina si deposita nelle ossa e nei denti in via di sviluppo, causando discromia dentale permanente (colorazione giallo-brunastra dei denti) e potenzialmente rallentando la crescita ossea. Per questo motivo, l’uso è generalmente evitato in questa fascia d’età.

Le donne in gravidanza non devono assumere tetracicilina, specialmente dopo il primo trimestre, a causa dei rischi per il feto: colorazione permanente dei denti, ipoplasia dello smalto e possibili effetti sulla crescita ossea. Il farmaco è classificato in categoria D per la gravidanza.

Durante l’allattamento la tetracicilina è controindicata o va usata con estrema cautela, poiché il farmaco passa nel latte materno e può causare gli stessi problemi dentali nel lattante oltre a potenziali disturbi della flora intestinale.

Pazienti con grave insufficienza renale richiedono particolare attenzione. Sebbene la tetracicilina sia eliminata principalmente per via biliare, può accumularsi in caso di funzionalità renale gravemente compromessa, con rischio di tossicità. In questi casi potrebbero essere preferibili altri antibiotici.

L’insufficienza epatica rappresenta un’altra controindicazione importante, poiché la tetracicilina può avere effetti epatotossici e l’accumulo del farmaco può peggiorare in presenza di disfunzione epatica.

L’ipersensibilità nota alla tetracicilina o ad altri antibiotici della stessa classe costituisce una controindicazione assoluta. Le reazioni allergiche possono variare da rash cutanei lievi a reazioni più gravi come l’anafilassi, anche se quest’ultima è rara.

Pazienti con lupus eritematoso sistemico dovrebbero evitare la tetracicilina, che può esacerbare la malattia o scatenare riacutizzazioni.

L’uso concomitante con retinoidi sistemici (come l’isotretinoina usata per l’acne severa) è controindicato per il rischio aumentato di ipertensione endocranica benigna (pseudotumor cerebri).

Avvertenze importanti

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La tetracicilina aumenta significativamente la fotosensibilità cutanea, rendendo la pelle molto più sensibile ai raggi solari e aumentando il rischio di scottature gravi. I pazienti devono evitare l’esposizione prolungata al sole, utilizzare protezioni solari ad alto fattore e indossare indumenti protettivi durante il trattamento.

Il farmaco può causare disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea e dolori addominali. In rari casi può verificarsi colite pseudomembranosa da Clostridium difficile, una complicanza grave che richiede interruzione immediata del trattamento e terapia specifica.

L’uso prolungato può portare a superinfezioni da microrganismi resistenti o funghi (come la candidosi orale o vaginale), poiché l’antibiotico altera la flora batterica normale dell’organismo.

Esiste il rischio di ipertensione endocranica benigna, caratterizzata da mal di testa, visione offuscata e papilledema. Questo effetto avverso raro richiede l’interruzione immediata del farmaco.

Quali sono i nomi commerciali della tetracicilina

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La tetracicilina è disponibile con diversi nomi commerciali a seconda del paese e del produttore. In Italia, i preparati a base di tetracicilina includono Ambramicina e Tetraciclina seguito dal nome del produttore (versioni generiche).

Esistono anche preparazioni topiche contenenti tetracicilina, utilizzate principalmente per infezioni cutanee e oculari, commercializzate sotto vari nomi a seconda della formulazione (creme, pomate oftalmiche).

È importante notare che molti altri antibiotici della stessa famiglia (tetracicline) sono commercializzati con nomi diversi: la doxiciclina (Bassado, Miraclin), la minociclina (Minocin) e la limeciclina sono molecole correlate ma distinte, con alcune differenze nelle indicazioni, nella posologia e nel profilo di effetti collaterali.

Zitromax è una tetracicilina?

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No, Zitromax non è una tetracicilina. Questo è un equivoco comune che merita chiarimento. Zitromax è il nome commerciale dell’azitromicina, un antibiotico che appartiene alla classe dei macrolidi, una famiglia di antibiotici completamente diversa dalle tetracicline.

L’azitromicina (Zitromax) e la tetracicilina hanno meccanismi d’azione differenti: entrambi inibiscono la sintesi proteica batterica, ma lo fanno legandosi a siti diversi del ribosoma. L’azitromicina si lega alla subunità 50S del ribosoma, mentre la tetracicilina si lega alla subunità 30S.

Anche lo spettro d’azione presenta differenze: sebbene entrambi siano antibiotici ad ampio spettro, coprono parzialmente diversi tipi di batteri e vengono utilizzati per indicazioni in parte sovrapponibili ma non identiche.

Le modalità di somministrazione differiscono notevolmente: l’azitromicina si assume tipicamente una volta al giorno per cicli più brevi (spesso 3-5 giorni), può essere assunta con o senza cibo e ha un’emivita molto più lunga. La tetracicilina richiede invece somministrazioni multiple giornaliere, deve essere assunta a stomaco vuoto e ha un’emivita più breve.

Gli effetti collaterali e le controindicazioni sono parzialmente diversi. L’azitromicina non causa problemi dentali nei bambini e può essere utilizzata in età pediatrica, non aumenta la fotosensibilità cutanea nello stesso modo della tetracicilina, ma può causare più frequentemente disturbi gastrointestinali e in rari casi prolungamento dell’intervallo QT cardiaco.

In sintesi, sebbene entrambi siano antibiotici utilizzati per trattare alcune infezioni simili, Zitromax (azitromicina) e la tetracicilina sono farmaci distinti appartenenti a classi diverse, con meccanismi d’azione, profili farmacocinetici e di sicurezza differenti. La scelta tra uno o l’altro dipende dal tipo di infezione, dalle caratteristiche del paziente e dalla presenza di eventuali allergie o controindicazioni specifiche.