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Pubblicato inPatologie

Il sarcoma dei tessuti molli

Il sarcoma dei tessuti molli è un tumore raro che colpisce i tessuti molli dell’organismo. Racchiude oltre 50 sottotipi diversi.

Cosa sono i sarcomi dei tessuti molli?

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Il sarcoma dei tessuti molli è un tumore raro causato dall’evoluzione maligna delle cellule dei tessuti molli del corpo umano. Fanno parte di questi ultimi tessuti connettivi, tessuto adiposo, vasi sanguigni e linfatici, muscoli, nervi e legamenti.

Quanto è diffuso questo tipo di sarcoma?

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Il sarcoma dei tessuti molli rappresenta circa l’1% di tutti i tumori che si presentano nell’adulto: colpisce meno di 6 persone su 100.000 abitanti ogni anno. Nel complesso si osservano tre diverse fasce di incidenza:

  • nell’infanzia
  • nell’età giovane compresa tra i 18 e 30 anni
  • tra gli anziani con più di 65 anni.

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Quali sono i fattori di rischio per i sarcomi dei tessuti molli?

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L’eterogeneità dei sarcomi dei tessuti molli rende difficile identificarne le cause, ma il loro sviluppo può essere legato a fattori genetici e ambientali.

sarcoma tessuti molli

In alcuni casi, si riscontra una familiarità con patologie che originano da mutazioni genetiche, come la poliposi adenomatosa familiare (FAP) o la neurofibromatosi.

Può predisporre alla comparsa di sarcomi anche l’esposizione a radiazioni (anche durante precedenti cicli di radioterapia), ad alcune sostanze chimiche (quali diossina, cloruro di vinile, e alcuni pesticidi) e agenti virali (come HBV e HHV8 nel caso del sarcoma di Kaposi).

Nel caso dei sarcomi che interessano i vasi linfatici può rappresentare un fattore di rischio la rimozione chirurgica di linfonodi e la comparsa di un linfedema, ossia l’accumulo di linfa in una determinata area del corpo.

Dove si localizza il sarcoma?

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Esistono almeno 50 diversi sottotipi istologici di sarcoma dei tessuti molli. Si tratta di neoplasie che possono infatti insorgere in qualsiasi distretto anatomico.

Nella maggioranza dei casi interessano gli arti e a seguire tronco superficiale e addome, nei restanti casi riguardano la testa, il collo e gli organi interni (tra cui l’utero) oppure l’interno del tronco, in particolare il retroperitoneo, la sezione posteriore dell’addome, ricca di tessuto connettivo e adiposo.

Tipi di sarcoma dei tessuti molli

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Ecco un prospetto dei tipi principali di sarcomi dei tessuti molli, catalogati in base al tessuto interessato:

Tipo di sarcoma Descrizione
Tumori al livello del tessuto muscolare
  • Leiomiomi: benigni, a carico del tessuto muscolare liscio (comuni nell’utero), non propensi a evoluzione maligna
  • Leiomiosarcomi: maligni
  • Rabdomiosarcomi: perlopiù a carico del tessuto muscolare striato, comuni su testa, collo, busto, braccia e gambe, vescica, vagina, più frequenti nei bambini.
Tumori al livello del tessuto adiposo
  • Lipomi: benigni, privi di evoluzione maligna
  • Liposarcomi: maligni, con vario grado di aggressività, comuni nel retroperitoneo, più frequenti in pazienti tra 50 e 65 anni.
Tumori al livello del tessuto nervoso
  • Neurofibromi, neurinomi, schwannomi: benigni
  • Tumori maligni delle guaine nervose periferiche (MPNST o schwannomi maligni): aggressivi, a rischio in pazienti con neurofibromatosi
  • Tumori di Ewing: originati da residui di tessuti embrionali, rari tra gli adulti.
Tumori al livello vascolare (vasi sanguigni o linfatici)
  • Emangiomi e linfangiomi: benigni
  • Angiosarcomi e linfangiosarcomi: maligni, più comuni dopo esposizione a radiazioni
  • Emangioendoteliomi: meno aggressivi ma maligni, perlopiù sviluppati negli organi, talvolta multicentrici.
Sarcoma di Kaposi
  • Tumore originato da cellule simili a quelle di rivestimento dei vasi sanguigni
  • Trattamento specifico, diverso da quello dei sarcomi dei tessuti molli.
Tumore desmoide
  • Tumore che può crescere fino a invadere i tessuti vicini, spesso stabilizzandosi o regredendo in modo spontaneo
  • Associato alla sindrome di Gardner.
Dermatofibrosarcoma protuberans
  • Tumore a bassa malignità della cute (più comune su tronco, arti, testa, collo)
  • Minime probabilità di recidive in caso di trattamento chirurgico adeguato.
Tumore desmoplastico a piccole cellule rotonde
  • Neoplasia rara predominante in adolescenti e giovani adulti maschi
  • Comune nell’addome
  • Aggressivo, prognosi negativa.
Tumori stromali gastrointestinali (GIST)
  • Tumori rari che possono colpire lungo tutto il tratto gastrointestinale
  • Trattamento specifico, diverso da quello dei sarcomi dei tessuti molli.
Tumori da tessuti non identificabili
  • Sarcomi sinoviali: localizzati perlopiù in corrispondenza delle articolazioni di arti e collo, più comuni nei giovani adulti, sensibili alla chemioterapia
  • Sarcomi indifferenziati: ad alto rischio, frequenti in adulti tra 50 e 60 anni, trattati con chirurgia, chemioterapia, radioterapia
  • Sarcomi a cellule chiare: comuni al livello dei tendini, simili a melanomi
  • Altre forme rare.

Quali sono i sintomi del sarcoma dei tessuti molli?

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Il sintomo più diffuso dei sarcomi che compaiono al livello degli arti è la crescita di noduli o rigonfiamenti nel giro di alcune settimane o di qualche mese, che, generalmente, non provocano dolore, se non quando si trovano nelle vicinanze di strutture nervose.

Nei sarcomi che colpiscono l’addome la sintomatologia tende a essere più generica, limitata a manifestazioni quali senso di stanchezza, perdita di peso e inappetenza, mentre in qualche caso può comparire una tumefazione addominale.

I tumori stromali gastrointestinali (GIST) possono manifestarsi anche attraverso sanguinamenti del tratto gastrointestinale.

Diagnosi

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Una diagnosi precoce e adeguata di un sarcoma dei tessuti molli è di fondamentale importanza per avviare un corretto percorso terapeutico e per aumentare dunque le probabilità di guarigione.

L’iter diagnostico si basa di solito sulle seguenti tecniche:

  • tomografia computerizzata (TC), utile per valutare lo stadio del tumore e osservare eventuali metastasi (in special modo quelle nel distretto polmonare), oltre che per orientare la biopsia nelle aree più difficilmente raggiungibili, come quelle addominali e toraciche, e per monitorare l’evoluzione della patologia dopo la terapia
  • risonanza magnetica, impiegata per appurare la natura della lesione e la sua estensione, e per riconoscere piccoli noduli nei tessuti infiammatori che restano dopo il trattamento terapeutico
  • ecografia, utilizzata per identificare la sostanza liquida o solida della massa, ed effettuare la biopsia volta a indagare la natura del campione di tessuto prelevato attraverso l’esame istologico
  • esami di biologia molecolare: l’esecuzione di un’analisi del DNA sulla massa tumorale consente di ricercare determinate caratteristiche di alcuni tipi di sarcoma.

Solitamente la diagnosi dei sarcomi avviene dopo la comparsa di un nodulo o di un rigonfiamento che porta il paziente a richiedere un consulto medico oppure per l’insorgere di una qualche forma di sintomatologia dolorosa.

In linea generale, una tumefazione di almeno 5 cm nei tessuti superficiali o 3 cm in quelli profondi, così come un ematoma spontaneo in assenza di terapie anticoagulanti, può far sospettare un sarcoma. In questi casi è fondamentale rivolgersi a un centro specializzato.

Come si cura il sarcoma?

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Il trattamento dei sarcomi dei tessuti molli combina chirurgia, chemioterapia e radioterapia, seguiti da un follow up con controlli e indagini radiologiche per rilevare eventuali recidive.

Nei bambini il trattamento dei sarcomi dei tessuti molli è differente rispetto a quello per gli adulti: la chemioterapia è utilizzata più intensamente e con farmaci specifici.

Chirurgia

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La chirurgia è il trattamento di prima scelta per i sarcomi localizzati e può essere usata anche per recidive o metastasi. Mira a rimuovere il tumore con parte del tessuto sano circostante, riducendo il rischio di recidive.

Richiede grande esperienza, soprattutto quando il sarcoma interessa gli arti, per evitare perdita di funzionalità. Spesso è combinata a chemioterapia e radioterapia, talvolta somministrate prima dell’intervento per aumentarne l’efficacia e favorire un approccio conservativo.

Chemioterapia

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La chemioterapia viene impiegata nei sarcomi dei tessuti molli localizzati  per ridurre il rischio di metastasi o trattare forme già metastatiche. La ricerca ha introdotto terapie più mirate, come la chemioterapia regionale per i sarcomi degli arti, limitata al solo arto malato.

Se la malattia progredisce, possono essere impiegati farmaci a bersaglio molecolare. Nei tumori metastatici selezionati è possibile combinare alte dosi di chemioterapia con un trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche, tecnica che ha migliorato la sopravvivenza, soprattutto nei bambini e nei giovani adulti.

Radioterapia

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Quando la localizzazione del cancro lo permette, la radioterapia può avere un’efficacia importante nel salvaguardare i tessuti circostanti alla massa tumorale che verrà rimossa chirurgicamente. Nel 50% dei casi, questa procedura ha dimostrato infatti di ridurre il rischio di ricadute locali della patologia.

Dopo l’operazione chirurgica, la radioterapia è indicata per il trattamento dei tumori più aggressivi, al fine di limitare la possibilità di recidive.

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Quanto si può vivere con un sarcoma?

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Il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi varia in relazione all’aggressività della malattia e alle tempistiche di diagnosi. La prognosi dei pazienti dipende fortemente dalle dimensioni del cancro, dalla sua posizione, dal grado di malignità e dal tipo istologico. Mediamente, si aggira attorno al 55% circa.

Nel 50% dei casi, la malattia si presenta o evolve in forma metastatica, specialmente quando a essere coinvolti sono i polmoni.