- Cosa sono i sarcomi dei tessuti molli?
- Quali sono i fattori di rischio per i sarcomi dei tessuti molli?
- Dove si localizza il sarcoma?
- Tipi di sarcoma dei tessuti molli
- Quali sono i sintomi del sarcoma dei tessuti molli?
- Diagnosi
- Come si cura il sarcoma?
- Quanto si può vivere con un sarcoma?
Cosa sono i sarcomi dei tessuti molli?
↑ topIl sarcoma dei tessuti molli è un tumore raro causato dall’evoluzione maligna delle cellule dei tessuti molli del corpo umano. Fanno parte di questi ultimi tessuti connettivi, tessuto adiposo, vasi sanguigni e linfatici, muscoli, nervi e legamenti.
Quanto è diffuso questo tipo di sarcoma?
↑ topIl sarcoma dei tessuti molli rappresenta circa l’1% di tutti i tumori che si presentano nell’adulto: colpisce meno di 6 persone su 100.000 abitanti ogni anno. Nel complesso si osservano tre diverse fasce di incidenza:
- nell’infanzia
- nell’età giovane compresa tra i 18 e 30 anni
- tra gli anziani con più di 65 anni.
Quali sono i fattori di rischio per i sarcomi dei tessuti molli?
↑ topL’eterogeneità dei sarcomi dei tessuti molli rende difficile identificarne le cause, ma il loro sviluppo può essere legato a fattori genetici e ambientali.
In alcuni casi, si riscontra una familiarità con patologie che originano da mutazioni genetiche, come la poliposi adenomatosa familiare (FAP) o la neurofibromatosi.
Può predisporre alla comparsa di sarcomi anche l’esposizione a radiazioni (anche durante precedenti cicli di radioterapia), ad alcune sostanze chimiche (quali diossina, cloruro di vinile, e alcuni pesticidi) e agenti virali (come HBV e HHV8 nel caso del sarcoma di Kaposi).
Nel caso dei sarcomi che interessano i vasi linfatici può rappresentare un fattore di rischio la rimozione chirurgica di linfonodi e la comparsa di un linfedema, ossia l’accumulo di linfa in una determinata area del corpo.
Dove si localizza il sarcoma?
↑ topEsistono almeno 50 diversi sottotipi istologici di sarcoma dei tessuti molli. Si tratta di neoplasie che possono infatti insorgere in qualsiasi distretto anatomico.
Nella maggioranza dei casi interessano gli arti e a seguire tronco superficiale e addome, nei restanti casi riguardano la testa, il collo e gli organi interni (tra cui l’utero) oppure l’interno del tronco, in particolare il retroperitoneo, la sezione posteriore dell’addome, ricca di tessuto connettivo e adiposo.
Tipi di sarcoma dei tessuti molli
↑ topEcco un prospetto dei tipi principali di sarcomi dei tessuti molli, catalogati in base al tessuto interessato:
Tipo di sarcoma | Descrizione |
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Tumori al livello del tessuto muscolare |
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Tumori al livello del tessuto adiposo |
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Tumori al livello del tessuto nervoso |
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Tumori al livello vascolare (vasi sanguigni o linfatici) |
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Sarcoma di Kaposi |
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Tumore desmoide |
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Dermatofibrosarcoma protuberans |
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Tumore desmoplastico a piccole cellule rotonde |
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Tumori stromali gastrointestinali (GIST) |
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Tumori da tessuti non identificabili |
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Quali sono i sintomi del sarcoma dei tessuti molli?
↑ topIl sintomo più diffuso dei sarcomi che compaiono al livello degli arti è la crescita di noduli o rigonfiamenti nel giro di alcune settimane o di qualche mese, che, generalmente, non provocano dolore, se non quando si trovano nelle vicinanze di strutture nervose.
Nei sarcomi che colpiscono l’addome la sintomatologia tende a essere più generica, limitata a manifestazioni quali senso di stanchezza, perdita di peso e inappetenza, mentre in qualche caso può comparire una tumefazione addominale.
I tumori stromali gastrointestinali (GIST) possono manifestarsi anche attraverso sanguinamenti del tratto gastrointestinale.
Diagnosi
↑ topUna diagnosi precoce e adeguata di un sarcoma dei tessuti molli è di fondamentale importanza per avviare un corretto percorso terapeutico e per aumentare dunque le probabilità di guarigione.
L’iter diagnostico si basa di solito sulle seguenti tecniche:
- tomografia computerizzata (TC), utile per valutare lo stadio del tumore e osservare eventuali metastasi (in special modo quelle nel distretto polmonare), oltre che per orientare la biopsia nelle aree più difficilmente raggiungibili, come quelle addominali e toraciche, e per monitorare l’evoluzione della patologia dopo la terapia
- risonanza magnetica, impiegata per appurare la natura della lesione e la sua estensione, e per riconoscere piccoli noduli nei tessuti infiammatori che restano dopo il trattamento terapeutico
- ecografia, utilizzata per identificare la sostanza liquida o solida della massa, ed effettuare la biopsia volta a indagare la natura del campione di tessuto prelevato attraverso l’esame istologico
- esami di biologia molecolare: l’esecuzione di un’analisi del DNA sulla massa tumorale consente di ricercare determinate caratteristiche di alcuni tipi di sarcoma.
Solitamente la diagnosi dei sarcomi avviene dopo la comparsa di un nodulo o di un rigonfiamento che porta il paziente a richiedere un consulto medico oppure per l’insorgere di una qualche forma di sintomatologia dolorosa.
In linea generale, una tumefazione di almeno 5 cm nei tessuti superficiali o 3 cm in quelli profondi, così come un ematoma spontaneo in assenza di terapie anticoagulanti, può far sospettare un sarcoma. In questi casi è fondamentale rivolgersi a un centro specializzato.
Come si cura il sarcoma?
↑ topIl trattamento dei sarcomi dei tessuti molli combina chirurgia, chemioterapia e radioterapia, seguiti da un follow up con controlli e indagini radiologiche per rilevare eventuali recidive.
Nei bambini il trattamento dei sarcomi dei tessuti molli è differente rispetto a quello per gli adulti: la chemioterapia è utilizzata più intensamente e con farmaci specifici.
Chirurgia
↑ topLa chirurgia è il trattamento di prima scelta per i sarcomi localizzati e può essere usata anche per recidive o metastasi. Mira a rimuovere il tumore con parte del tessuto sano circostante, riducendo il rischio di recidive.
Richiede grande esperienza, soprattutto quando il sarcoma interessa gli arti, per evitare perdita di funzionalità. Spesso è combinata a chemioterapia e radioterapia, talvolta somministrate prima dell’intervento per aumentarne l’efficacia e favorire un approccio conservativo.
Chemioterapia
↑ topLa chemioterapia viene impiegata nei sarcomi dei tessuti molli localizzati per ridurre il rischio di metastasi o trattare forme già metastatiche. La ricerca ha introdotto terapie più mirate, come la chemioterapia regionale per i sarcomi degli arti, limitata al solo arto malato.
Se la malattia progredisce, possono essere impiegati farmaci a bersaglio molecolare. Nei tumori metastatici selezionati è possibile combinare alte dosi di chemioterapia con un trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche, tecnica che ha migliorato la sopravvivenza, soprattutto nei bambini e nei giovani adulti.
Radioterapia
↑ topQuando la localizzazione del cancro lo permette, la radioterapia può avere un’efficacia importante nel salvaguardare i tessuti circostanti alla massa tumorale che verrà rimossa chirurgicamente. Nel 50% dei casi, questa procedura ha dimostrato infatti di ridurre il rischio di ricadute locali della patologia.
Dopo l’operazione chirurgica, la radioterapia è indicata per il trattamento dei tumori più aggressivi, al fine di limitare la possibilità di recidive.
Quanto si può vivere con un sarcoma?
↑ topIl tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi varia in relazione all’aggressività della malattia e alle tempistiche di diagnosi. La prognosi dei pazienti dipende fortemente dalle dimensioni del cancro, dalla sua posizione, dal grado di malignità e dal tipo istologico. Mediamente, si aggira attorno al 55% circa.
Nel 50% dei casi, la malattia si presenta o evolve in forma metastatica, specialmente quando a essere coinvolti sono i polmoni.