- Che cos’è la ritenzione idrica? Dove si accumula?
- Qual è la causa della ritenzione idrica?
- Come si fa a capire se si soffre di ritenzione idrica?
- Come si fa a eliminare la ritenzione idrica?
- Avere un’alimentazione sana
- Bere molta acqua
- Ridurre il sodio
- Fare una regolare attività fisica
- Consigli extra
- Come curare la ritenzione idrica in modo naturale?
Che cos’è la ritenzione idrica? Dove si accumula?
↑ topLa ritenzione idrica è la tendenza dell’organismo ad accumulare liquidi negli spazi tra le cellule, provocando così gonfiori più o meno evidenti detti edemi. Questi sono spesso diffusi nelle zone del corpo predisposte all’accumulo di tessuto adiposo: addome, glutei e gambe.
È dovuta all’azione degli ormoni estrogeni, tipicamente femminili. La ritenzione idrica infatti colpisce maggiormente le donne, ma anche nell’uomo si possono riscontrare casi di accumulo dei liquidi, spesso dovuto a cibi troppo salati e a un’insufficiente assunzione d’acqua.
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Qual è la causa della ritenzione idrica?
↑ topLe cause della ritenzione idrica possono essere di diverso tipo e originare da:
- I problemi della circolazione sanguigna: disturbi del microcircolo ematico e linfatico sono responsabili del ristagno dei liquidi tra le cellule
- L’utilizzo di alcuni farmaci: antinfiammatori (FANS), anticoncezionali orali, cortisonici
- Alcune patologie: insufficienza venosa, insufficienza renale, insufficienza cardiaca, patologie epatiche, ipertensione arteriosa, patologie alla vescica
- Il sovrappeso e l’obesità, che rallentano la diuresi e favoriscono la ritenzione
- Un’alimentazione ricca di sale, proteine e alcolici
- La sedentarietà
- Il fumo
- La gravidanza
- La scarsa idratazione quotidiana
- L’utilizzo di indumenti eccessivamente stretti e di scarpe molto alte
- Il rimanere per lungo tempo in piedi, senza muoversi
Come si fa a capire se si soffre di ritenzione idrica?
↑ topIl sintomo più comune della ritenzione idrica sono le gambe gonfie che presentano un colorito disomogeneo.
Per capire se si soffre di ritenzione idrica è sufficiente premere con un dito la parte tumefatta: se la pressione lascia un’impronta ben visibile che dura per qualche secondo (segno della fovea), è possibile che si tratti di ritenzione idrica.
Altri sintomi che possono essere associati al disturbo comprendono:
- Dolore e difficoltà di movimento
- Pesantezza e stanchezza degli arti inferiori
- Mal di testa
- Perdita di appetito.
Molto spesso si tende a confondere la ritenzione idrica con la cellulite, ma in realtà si tratta di due disturbi differenti. La cellulite è un processo infiammatorio a carico del tessuto adiposo sottocutaneo, dovuto a ipertrofia delle cellule adipose e ad alterazioni del sistema venoso e linfatico che provocano il ristagno dei liquidi presenti tra le cellule.
La cellulite ha come segno principale la pelle a buccia d’arancia e, rispetto alla ritenzione idrica, è più difficile da trattare. Eliminare la ritenzione idrica è uno dei fattori importanti per curare la cellulite.
Come si fa a eliminare la ritenzione idrica?
↑ topPer poter curare la ritenzione idrica è necessario agire sulle condizioni che ne facilitano l’insorgenza. Se si escludono dalle cause patologie più importanti, il fattore che più influisce sullo sviluppo della ritenzione idrica è lo stile di vita.
Per combattere la ritenzione idrica è dunque fondamentale avere uno stile di vita sano, prestando particolare attenzione alla propria alimentazione. Ecco le azioni determinanti per contrastare questo disturbo.
Avere un’alimentazione sana
↑ topCosa mangiare per eliminare la ritenzione idrica? Il primo passo per contrastare la ritenzione idrica è avere un’alimentazione sana e adeguata ai propri bisogni.
Una delle azioni fondamentali è sicuramente quella di aumentare il consumo di frutta e verdura fresca, ricche di fibre e acqua. In particolare le varietà ricche in potassio (pomodori, cetrioli, peperoni, finocchi, kiwi, banane, cocomero) e in vitamina C, che protegge i capillari (ne sono ricchi agrumi, albicocche, ciliegie, ananas, fragole, kiwi, meloni, pesche, asparagi, carciofi, carote, cavoli, broccoli, cavolfiori, cetrioli, sedano, cipolla, finocchi, indivia, lattuga, patate novelle, peperoni, pomodori, radicchio).
È consigliato introdurre nlla propria dieta i cereali integrali e i legumi, poiché le fibre aumentano la motilità intestinale e allontanano il pericolo di stitichezza, un disturbo che ostacola il deflusso venoso a livello addominale.
Bere molta acqua
↑ topChi soffre di ritenzione idrica deve bere? Sì, e molto.
Un adeguato apporto idrico favorisce l’eliminazione dei liquidi in eccesso. La quantità d’acqua che si raccomanda di assumere è di almeno 2 litri d’acqua al giorno. Se le quantità di liquidi introdotti sono ridotte, invece, l’organismo si difende sintetizzando maggiori livelli di ADH (ormone antidiuretico) e provocando un ulteriore accumulo di liquidi.
Il fabbisogno idrico nell’adulto è pari a circa 1 millilitro di acqua per ogni caloria introdotta, importanti variazioni sono tuttavia legate all’età, allo stato di salute e alle condizioni fisiologiche.
Vanno invece limitate le bevande zuccherate e alcoliche, che oltre ad apportare acqua contengono calorie, e quelle contenenti caffeina.
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Ridurre il sodio
↑ topPer combattere la ritenzione idrica è decisivo ridurre l’assunzione di sale, in particolare di sodio. I livelli di assunzione di sodio raccomandati dall’OMS sono pari a 2 grammi, corrispondenti a 5 grammi di sale, ovvero il quantitativo di un cucchiaio da tè.
Mediamente se ne assume più del doppio. Solo il 10% del sodio è quello naturalmente presente negli alimenti, il 36% è rappresentato dal sodio discrezionale, ovvero il sale che aggiungiamo agli alimenti. Il restante 54% è costituito dal sodio presente negli alimenti confezionati, quest’ultimo è composto al 90% da sale e dal 10% da bicarbonato, glutammato o altri sali. Bisogna dunque ridurre il sodio, limitando l’apporto di cibi come:
- Sale
- Dadi da cucina
- Salatini da aperitivo
- Formaggi stagionati
- Cibi industriali o confezionati
- Insaccati e salumi
- Snack salati e dolci
- Minestre liofilizzate
- Pesci e carni sotto sale
- Alimenti in salamoia
- Alcune salse e conserve, ad esempio, la salsa di soia
In cucina può essere utile sostituire il sale con erbe aromatiche e spezie. Diminuire gradualmente l’aggiunta di sale alle pietanze può facilitare il cambiamento verso un’alimentazione meno salata; dopo un po’ il palato si abitua a un gusto più naturale degli alimenti, riscoprendo anzi il vero sapore dei cibi.
È importante ricordare i nomi di alcuni ingredienti che indicano la presenza di sale come: cloruro di sodio, bicarbonato di sodio, fosfato monosodico, glutammato monosodico, nitrato e nitrito di sodio. Tutti questi ingredienti contengono il sodio anche se in una quantità inferiore rispetto a quello contenuto nel sale da cucina.
Fare una regolare attività fisica
↑ topUna regolare e quotidiana attività fisica, in particolare aerobica, è fondamentale per promuovere un corretto funzionamento del circolo ematico e linfatico e per favorire il normale sistema drenante dell’organismo.
Preferire le scale all’ascensore, camminare frequentemente, utilizzare la bicicletta al posto dell’auto e tutte le altre attività che si possono compiere quotidianamente per contrastare la sedentarietà. Particolarmente indicato è il nuoto.
Consigli extra
↑ topInfine, alcune raccomandazioni di carattere generale che possono aiutare a contrastare la ritenzione idrica:
- Tenere sollevate le gambe quando se ne ha la possibilità, così da favorire la circolazione venosa, per esempio servendosi di un cuscino oppure appoggiandosi al muro
- Cercare di non rimanere troppo a lungo in piedi oppure seduti, facendo attenzione a cambiare posizione o a muoversi
- Evitare un abbigliamento troppo aderente
- Indossare calze elastiche a compressione graduata, qualora il medico rilevi un principio di insufficienza venosa e ne consigli l’utilizzo
Come curare la ritenzione idrica in modo naturale?
↑ topAlcuni rimedi naturali possono aiutare a eliminare i liquidi in eccesso, come integratori e tisane a base di betulla, finocchio, tiglio, tarassaco, ippocastano, centella asiatica, ananas, carciofo, mirtillo, fucus, equiseto, ginepro, ortica.
Si tratta di prodotti drenanti e depurativi, che possono avere tuttavia ripercussioni negative sul bilancio idrico dell’organismo, causando per esempio disidratazione, nausea, crampi, ipotensione. È quindi importante assumere le tisane e gli integratori con moderazione.