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Pubblicato inPrevenzione e Benessere

L’eiaculazione precoce

L’eiaculazione precoce è uno dei disturbi sessuali più comuni: come diagnosticarla, e cosa si può fare?

Che cos’è l’eiaculazione precoce?

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Definire l’eiaculazione precoce può rappresentare un compito sfuggente. In linea di massima si verifica quando l’eiaculazione accade troppo presto, solitamente poco prima, durante o anche poco dopo la penetrazione.

Da punto di vista psicologico, il DSM-5 la esplicita come una tipologia di eiaculazione, persistente o ricorrente, che accade durante i rapporti sessuali dopo circa un minuto dalla penetrazione vaginale, e in ogni caso prima che l’uomo lo desideri.

Una eiaculazione può essere considerata precoce quando si verifica tra i 60 secondi fino ad un massimo di 2 minuti.

Va comunque precisato che accanto ad una valutazione esclusivamente temporale, deve essere tenuto in considerazione anche il soddisfacimento dell’uomo rispetto all’evento, e il suo desiderio che l’eiaculazione accada in tempi e modalità che rendano il rapporto apprezzabile e appagante.

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Eiaculazione primaria o secondaria?

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Nonostante se ne parli in modo generico riferendosi al fenomeno come unico, l’eiaculazione precoce può essere distinta in due categorie:

  • primaria: si presenta fin dal primo rapporto sessuale e rimane più o meno stabile lungo il corso di tutta la vita. L’eiaculazione avviene prima del penetrazione o entro 1-2 minuti dopo la penetrazione
  • secondaria: si tratta di una eiaculazione precoce acquisita e, solitamente, il tempo intercorso tra l’inizio di un rapporto sessuale e l’eiaculazione è leggermente più lungo rispetto alla forma primaria.

Eiaculazione precoce, cause e fattori di rischio

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Non c’è una singola causa alla base di questa condizione, ma sono diversi i fattori che possono causarne l’insorgenza. Fra questi troviamo:

  • sindrome ansiosa/depressiva
  • ipersensibilità del pene
  • sindrome metabolica
  • obesità
  • disturbi ormonali
  • periodi di forte stress
  • abuso di droghe
  • disfunzione erettile. Molti pazienti affetti da impotenza sviluppano una eiaculazione precoce secondaria dovuta a un disturbo d’ansia dato dalla difficoltà di ottenere o mantenere un’erezione soddisfacente
  • infiammazione prostatica, è molto importante procedere al trattamento e alla risoluzione di eventuali condizioni infiammatorie prostatiche, come le prostatiti croniche; questa terapia, da sola, porta a un aumento sostanziale del tempo di eiaculazione rispetto ai pazienti non trattati.

Esistono anche cause di ordine più squisitamente psicologico, quali:

Diagnosi e terapia

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Il primo passo di valutazione di un paziente comprende una dettagliata anamnesi medica e sessuologica del soggetto e della coppia. In questa fase, infatti, il rapporto di fiducia tra medico e paziente è estremamente importante.

Si procederà successivamente a un accurato esame clinico, volto anche ad escludere la presenza di eventuali patologie infiammatorie prostatiche.

Sulla base dell’anamnesi e dell’esame clinico si procederà a richiedere ulteriori accertamenti diagnostici per approfondire la problematica:

  • esami di laboratorio quali profilo ormonale, profilo lipidico, funzionalità epatica e renale, PSA, esami colturali su urine, liquido seminale
  • visite di altri specialisti come visita endocrinologica, consulto psicologico o psichiatrico.

Esistono differenti modalità di trattamento del disturbo, fra cui la terapia farmacologica, e sarà compito dell’andrologo, sulla base della valutazione clinica, orientare il trattamento verso la modalità più consona, anche in relazione alle aspettative del paziente:

  • strategie comportamentali
  • Dapoxetina: unico farmaco approvato in Europa per il trattamento dell’eiaculazione precoce
  • inibitori selettivi del reuptake della serotonina
  • creme anestetiche locali

Come fare se si ha l’eiaculazione precoce?

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Accanto ai trattamenti appena passati in rassegna, è possibile indicare due tecniche adottate per la sua gestione, tecniche in grado di abbassare il livello di ansia, che tende ad amplificare il problema.

Tutte e due queste tecniche sono di stimolazione, possono essere praticate autonomamente dall’uomo o insieme alla partner, consentono all’uomo il raggiungimento di un buon grado di eccitazione senza tuttavia portarlo all’eiaculazione:

  • stop-and-start, in cui lo stimolo è interrotto, per poi essere ripreso dopo circa 30 secondi
  • squeeze, che consiste nello stringere il corpo del pene, da parte dell’uomo o della partner, per non più di 30 secondi, così da impedire l’eiaculazione e diminuire l’erezione.

La pratica di una di queste due tecniche, se eseguite correttamente e in modo costante, può determinare un ritardo della eiaculazione anche di 5, 10 minuti.

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Come prevenire l’eiaculazione precoce

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L’eiaculazione precoce rappresenta il disturbo sessuale maggiormente presente nel maschio e rappresentato in tutte le età. È molto importante che il paziente venga sempre valutato da un esperto al fine di escludere condizioni secondarie, ed eventualmente trattare queste patologie.

Trattandosi di una patologia che in alcuni casi è presente fin dall’adolescenza, è molto difficile dare consigli su come evitarla e su come ritardare l’eiaculazione con rimedi fai-da-te. Possiamo dire, tuttavia, che il problema non andrebbe sottovalutato, per non compromettere o portare a un deterioramento del rapporto di coppia con l’insorgenza di problemi psicologici di coppia. All’interno della coppia, inoltre, aiutare il partner parlandone apertamente e invitandolo a rivolgersi ad uno specialista, può rappresentare un’azione importante per aumentare la consapevolezza sulle possibili strategie da mettere in atto.

Anche per questa patologia rimangono valide alcune essenziali abitudini di vita che aiutano a mantenere l’organismo in un buono stato di salute. Fra queste:

  • evitare un aumento di peso patologico o perdere peso se ci si trova in condizione di obesità
  • evitare di condurre una vita troppo sedentaria
  • evitare l’utilizzo di droghe.