Effetto Dunning-Kruger: l’illusione di essere competenti

L'effetto Dunning-Kruger è un fenomeno psicologico in cui individui con competenze limitate tendono a sopravvalutare le proprie abilità in un dato campo, mentre quelli più competenti possono sottovalutarle. Questa distorsione cognitiva evidenzia la sfida di valutare accuratamente le proprie competenze.

Effetto Dunning-Kruger: l’illusione di essere competenti

L’effetto Dunning-Kruger si manifesta quando individui, erroneamente, sovrastimano le proprie conoscenze o abilità in un determinato campo. 

Questo pregiudizio cognitivo porta spesso le persone influenzate da tale condizione a imporre le proprie opinioni come verità assolute, considerando gli altri come ignoranti e incompetenti, anche quando non lo sono. 

A differenza della saggezza di Socrate, che ammetteva di “sapere di non sapere”, chi è influenzato dall’effetto Dunning-Kruger trova difficile riconoscere la propria mancanza di competenza o inadeguatezza.

Cosa vuol dire Dunning-Kruger?

L‘effetto Dunning-Kruger è un fenomeno psicologico che si manifesta quando individui con competenze limitate in un determinato campo tendono a sovrastimare le proprie abilità e ritengono di essere più competenti di quanto siano in realtà. In altre parole, le persone meno competenti tendono a sopravvalutare le proprie capacità, mentre coloro che sono più competenti possono avere una tendenza a sottostimarle.

Il concetto è stato formulato dai due psicologi sociali David Dunning e Justin Kruger nel 1999, sulla base di una serie di studi. L’effetto Dunning-Kruger è spesso illustrato da una curva a forma di U invertita, che indica che le persone con bassa competenza e quelle con competenza elevata possono entrambe avere una visione distorta delle proprie abilità.

Le ragioni dietro l’effetto Dunning-Kruger possono includere la mancanza di consapevolezza delle proprie lacune, la difficoltà nel valutare le proprie competenze e la mancanza di esperienza nel campo specifico. Questo fenomeno sottolinea l’importanza dell’autovalutazione realistica, del riconoscere la propria incompetenza e dell’apertura all’apprendimento per la crescita personale.

Come nacquero gli studi sull’effetto Dunning-Kruger

Lo studio dell’effetto Dunning-Kruger ha una curiosa origine. Nel 1995 a Pittsburgh, McArthur Wheeler, 45 anni, decise di rapinare due banche senza maschere o travestimenti, contando sulla convinzione che cospargersi di succo di limone lo rendesse invisibile alle telecamere. Prima della rapina, Wheeler aveva tentato di fotografarsi con una polaroid, erroneamente puntata verso il soffitto, che confermò la sua illusoria teoria sull’invisibilità. Ovviamente, venne arrestato e condannato.

A seguito dell’avvenimento, David Dunning, docente di psicologia alla Cornell University, insieme all’allievo Justin Kruger, intrapresero così uno studio. Sottoposero studenti a test di umorismo, grammatica e ragionamento logico, richiedendo loro di autovalutare le proprie competenze prima dei test. I risultati furono sorprendenti: gli studenti meno competenti sovrastimavano notevolmente le proprie abilità, mentre quelli più competenti tendevano a sottovalutarsi leggermente. 

L’effetto Dunning-Kruger evidenziò che chi ha scarsa competenza spesso non riesce a riconoscere la propria inadeguatezza, mentre chi è molto competente può sottovalutare le proprie abilità, presumendo erroneamente che gli altri siano altrettanto abili.

Quali sono le caratteristiche dell’effetto Dunning-Kruger

Questa distorsione cognitiva si specifica in diverse caratteristiche:

  • sovrastima delle proprie competenze: le persone meno esperte tendono a valutare le proprie capacità come superiori alla media, ignorando la propria incompetenza
  • incapacità di riconoscere l’incompetenza: la mancanza di abilità impedisce di valutare correttamente le proprie prestazioni e di riconoscere gli errori
  • difficoltà nel riconoscere la competenza altrui: gli individui affetti da questo bias spesso non riconoscono o sottovalutano le abilità degli altri
  • mancanza di autoconsapevolezza: l’assenza di metacognizione impedisce una valutazione oggettiva delle proprie capacità
  • persistenza dell’illusione anche dopo un feedback: anche di fronte a evidenze contrarie, la convinzione di essere competenti può persistere
  • tendenza a sottovalutare la difficoltà dei compiti: le persone inesperte possono considerare semplici attività che in realtà richiedono competenze avanzate.
  • sottovalutazione delle proprie capacità da parte degli esperti: al contrario, chi è realmente competente tende a sottostimare le proprie abilità, ritenendo che ciò che è facile per sé lo sia anche per gli altri
  • incidenza negativa sulla salute mentale e fisica, e sulla capacità di raggiungere il successo a lungo termine.

Esempi di effetto Dunning-Kruger

La vita di tutti i giorni, così come lo studio e il lavoro, sono ambiti nei quali l’effetto Dunning-Kruger può manifestarsi

  • vita quotidiana: una persona, dopo aver letto alcuni testi o articoli su internet, senza avere nemmeno approfondito la fonte delle informazioni, si considera esperta in un argomento complesso come le vaccinazioni, o il trading online. Questa convinzione può portarla a dare consigli infondati e pericolosi
  • studio: uno studente che ottiene un buon voto in un test di ammissione, magari in una università di studi scientifici, potrebbe credere di aver compreso completamente la materia, trascurando ulteriori studi e approfondimenti. Questa sovrastima delle proprie capacità può compromettere le prestazioni future
  • lavoro: Un neoassunto che, dopo una breve formazione, si ritiene pronto a gestire progetti complessi senza supervisione. Questa eccessiva fiducia può portare a errori significativi e a una gestione inefficace delle responsabilità.

In tutti questi casi, l’effetto Dunning-Kruger fa capire l’estrema importanza della consapevolezza dei propri limiti e della costanza che serve nello studio e nell’approfondimento. E proprio sviluppare la metacognizione e accettare feedback costruttivi sono strategie efficaci per mitigare questa distorsione cognitiva.

Come combattere l’effetto Dunning-Kruger?

Combattere l’effetto Dunning-Kruger richiede consapevolezza, capacità di autovalutazione e un impegno attivo nell’apprendimento e nell’auto-miglioramento. Ecco alcuni suggerimenti:

  • Sviluppare consapevolezza del problema. Riconoscere che l’effetto Dunning-Kruger esiste è il primo passo. Essere consapevoli di questa tendenza può aiutare a evitare le trappole dell’autovalutazione inaccurata.
  • Raccogliere feedback altrui per ottenere una prospettiva esterna sulla propria competenza. Accettare critiche costruttive e utilizzarle per migliorarsi è fondamentale.
  • Investire nel proprio apprendimento e acquisire conoscenze specifiche su un argomento può contribuire a migliorare la competenza. Partecipare a corsi, leggere libri o consultare fonti affidabili possono essere passi utili.
  • Mantenere sempre un certo grado di umiltà. Accettare che nessuno può sapere tutto su tutto. Mantenere un atteggiamento umile permette di riconoscere la vastità delle conoscenze disponibili e stimola l’apertura mentale.
  • Essere disposti a cambiare opinione. L’apertura a modificare le proprie opinioni sulla base di nuove informazioni è una caratteristica chiave. Essere disposti a rivedere le proprie idee quando emergono dati contrari è un segno di maturità intellettuale.
  • Coinvolgere e chiedere aiuto a persone più esperte.  Lavorare in team e ascoltare le opinioni di chi ha più esperienza può contribuire a superare l’illusione di competenza.
  • Coltivare la curiosità. Mantenere una mentalità aperta e curiosa consente di continuare a imparare. Essere affamati di conoscenza può contrastare l’atteggiamento compiacente derivante dall’effetto Dunning-Kruger.
  • Partecipare a comunità di apprendimento. Unirsi a comunità online o offline in cui le persone condividono informazioni e apprendono insieme può essere un modo stimolante per ampliare le proprie conoscenze.
  • Sviluppare l’autoconsapevolezza. Imparare a riflettere in modo critico su sé stessi, riconoscendo limiti e punti di forza, contribuisce a una migliore autovalutazione.
  • Cercare aiuto professionale. In situazioni in cui la sovrastima della propria competenza ha un impatto significativo sulla vita quotidiana, è consigliabile consultare esperti o professionisti.

Perché gli ignoranti pensano di avere sempre ragione?

Spesso, chi mostra una sicurezza incrollabile nelle proprie opinioni non è necessariamente il più competente. Al contrario, questa convinzione può celare una superficialità che impedisce una comprensione profonda degli argomenti trattati. Tale atteggiamento è spesso accompagnato da una mancanza di metacognizione, ovvero la capacità di riflettere sui propri processi mentali e di apprendimento.

La metacognizione è la consapevolezza e il controllo che un individuo ha sui propri processi cognitivi, come la memoria, l’attenzione e la comprensione. Questa abilità permette di valutare e regolare le proprie strategie di pensiero. E facilita un apprendimento più efficace e una maggiore capacità di adattamento.

Quando manca la metacognizione, le persone possono cadere nella trappola di quella che viene chiamata superbia intellettuale: si crede di sapere tutto e si rifiutano punti di vista alternativi. Questo atteggiamento non solo ostacola la crescita personale, ma può anche compromettere le relazioni interpersonali e professionali.

 

L’effetto Dunning-Kruger si nutre, per così dire, di questa mancanza di consapevolezza, oltre che di questa superbia intellettuale.

Effetto Dunning-Kruger e sindrome dell’impostore

La sindrome dell’impostore, o “Impostor Syndrome”, è un fenomeno psicologico in cui un individuo, nonostante il raggiungimento di successi e risultati evidenti, vive con la costante paura di essere un “impostore” o di essere stato erroneamente valutato come competente. Chi soffre di questa sindrome attribuisce i propri successi a fattori esterni come la fortuna o circostanze favorevoli, piuttosto che alle proprie abilità o competenze. Queste persone spesso vivono con l’ansia di essere scoperte come fraudolente e pensano che gli altri alla fine riconosceranno la loro presunta mancanza di merito. 

In tal senso, la sindrome dell’impostore si posiziona come l’esatto opposto dell’effetto Dunning Kruger. Entrambi i fenomeni illustrano la complessità della percezione di sé e delle abilità, evidenziando come la nostra valutazione personale possa essere distorta da vari fattori psicologici ma, mentre nella sindrome dell’impostore si ha una sottostima delle competenze reali, nell’effetto Dunning-Kruger si ha una sovrastima delle proprie abilità. In entrambi i casi, se la cosa interferisce con il proprio benessere psicologico, è bene chiedere aiuto a un esperto.