CHE COS'È LA TINEA PEDIS?
Si definisce tinea pedis, o anche “piede d'atleta”, una condizione di contaminazione da miceti dermatofiti (funghi), muffe o lieviti, localizzata a tra le dita dei piedi.
Clinicamente si presenta con fenomeni desquamativi-macerativi più frequentemente nel 3° e 4° spazio tra le dita. La pelle è arrossata e pruriginosa e talvolta sono presenti ferite e una sensazione di bruciore.
La maggior parte dei casi di tinea pedis si riscontra in bambini di età superiore ai 10 anni, di sesso maschile; la prevalenza è tuttavia anche in relazione all'attività sportiva praticata, fattore predisponente importante.
La malattia inizia generalmente a un solo piede per poi, eventualmente, estendersi lateralmente.
CHE VARIANTI PUÒ AVERE?
Clinicamente è possibile distinguere tre forme che, in alcuni casi, possono anche rappresentare l'evoluzione della malattia:
- forma intertriginosa: inizia in corrispondenza del 4° spazio interdigitale con eritema, desquamazione, macerazione e successiva estensione agli altri spazi interdigitali;
- forma ipercheratosica: può insorgere come tale o costituire l'evoluzione di una forma intertriginosa o disidrosiforme. Si manifesta con chiazze eritemato-desquamative, con tendenza all'ipercheratosi, che interessano parte o tutta la pianta del piede e possono risalire sulle facce laterali dei piedi (variante definita anche “a mocassino”);
- forma disidrosiforme: interessa le piante e le facce laterali dei piedi e si manifesta con la comparsa di elementi vescicolosi di piccole dimensioni che si trasformano in vescico-pustole le quali, fondendosi e rompendosi, danno lungo a piccole abrasioni.
QUALI SONO LE CAUSE?
Le cause possono essere molteplici:
- alterazioni delle difese immunitarie;
- trattamento prolungato con farmaci;
- piccoli traumi;
- gravidanza;
- occlusione;
- contatto diretto con un soggetto affetto da tinea pedis;
- iperidrosi (elevata sudorazione);
- uso di scarpe di gomma;
- scarsa igiene del piede;
- macerazione dei tessuti.
Quest'ultima in particolare è la più frequente e per questo si chiama anche “piede d'atleta”. L'attività sportiva infatti favorisce il frequente surriscaldamento dei piedi combinato con un'elevata quantità di lavaggi che possono mantenere l'ambiente cutaneo umido molto a lungo nel tempo.
COME VIENE FATTA LA DIAGNOSI?
È importante rivolgersi al medico specialista per una corretta diagnosi. Nelle sue manifestazioni, la tinea pedis potrebbe infatti essere confusa con altre malattie della pelle come:
- intertrigine candidosica;
- intertrigine batterica;
- psoriasi volgare;
- psoriasi pustolosa plantare;
- disidrosi;
- dermatite da contatto.
Molte patologie possono coesistere. La diagnosi di questa forma di tinea è clinica e non prevede esami specifici.
COME SI CURA?
Per prevenire la macerazione cutanea interdigitale è opportuno asciugare bene la pelle dopo i lavaggi, preferire i calzini di cotone, lana o bamboo, evitare il collant o calze sintetiche. Assicurarsi che le calzature indossate non inducano un surriscaldamento del piede. Evitare di applicare creme emollienti negli spazi tra le dita: la pelle infatti s'indebolisce e si danneggia molto velocemente.
Questi consigli sono validi sia per i bambini, i quali indossano soprattutto scarpe da ginnastica, sia per gli adulti che devono indossare calzature eleganti o antinfortunistiche al lavoro, sia per gli anziani che possono trovarsi in condizione di immunodeficienza per comorbilità con altre patologie.
Il trattamento è preferibilmente topico locale con creme a base di imidazolici e allilamine applicate 2 volte al giorno per 2/3 giorni a settimana associato a una corretta igiene del piede. È sempre obbligatoria la sterilizzazione delle scarpe e delle calze.