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Neisseria gonorrhoeae: esame colturale. Cos’è e perché farlo


Questo esame colturale viene svolto per fini preventivi e diagnostici rispetto alla gonorrea, di cui il batterio Neisseria gonorrhoeae è responsabile.

Esame colturale per il batterio Neisseria gonorrhoeae, cos’è?

Questo esame colturale serve a identificare il batterio Neisseria gonorrhoeae, responsabile della gonorrea, definita in termini clinici blenorragia. Questa patologia è tra le malattie sessualmente trasmissibili più diffuse e, come sarà approfondito, può determinare conseguenze importanti in chi ne soffre.

In modo più puntuale si parla di batterio gonococco di Neisser, agente patogeno presente nella uretra maschile e nella cervice uterina della donna. L’uretra è il canale che pone in collegamento la vescica con l’esterno; attraverso l’uretra, che può andare incontro a infiammazione (nei casi di uretrite) fuoriescono l’urina e il liquido seminale.

Perché svolgere l’esame colturale per il Neisseria gonorrhoeae?

Lo svolgimento di questo esame colturale viene richiesto per attività di screening e di diagnosi di infezione da Neisseria gonorrhoeae. Un esame consigliato a tutte le persone sessualmente attive. Va specificato che questo esame non è l’unico che può essere svolto in sede diagnostica.

È possibile per il paziente svolgere anche un NAAT, ovvero un test di amplificazione dell’acido nucleico. Si tratta di un test specifico e di buona sensibilità, anche se l’esame colturale ha un margine di predizione molto più ampio rispetto alla sensibilità agli antibiotici.

Di conseguenza, l’esame colturale per il batterio gonococco di Neisser viene svolto anche nei casi in cui ci sia il sospetto che il paziente soffra di un ceppo di gonorrea che risulti resistente ad una terapia antibiotica.

Un ulteriore strumento diagnostico è dato dalla colorazione di Gram, grazie alla quale è possibile intercettare la presenza di batteri, e di funghi, così da determinare una classificazione batterica o micotica più specifica, per poi calibrare l’intervento antibiotico.  La colorazione di Gram viene effettuata su di un campione preso dall’uretra maschile.

La colorazione di Gram risulta insufficiente nell’esclusione di una infezione da Neisseria gonorrhoeae, negli uomini, nei casi in cui l’infezione è asintomatica.

Cos’è la gonorrea?

La gonorrea è una malattia a trasmissione sessuale causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae.

L’infezione può essere contratta attraverso rapporti sessuali non protetti, rapporti anali e orali inclusi, e attraverso la condivisione di sex toys precedentemente utilizzati e non igienizzati in modo adeguato.

È possibile che le donne in gravidanza, che risultino positive, al momento del parto trasmettano l’infezione al feto. Quando si verifica questa eventualità, è fondamentale iniziare in modo tempestivo una adeguata terapia. Tra le conseguenze che il feto può patire, è da includere la cecità.

Quali sono i sintomi della gonorrea?

Il 10% degli uomini positivi al batterio e circa il 50% delle donne positive non sviluppano alcun sintomo.

Nelle donne la gonorrea può causare:

  • dolore in caso di minzione
  • perdite vaginali di colore verde giallastro
  • delle perdite di sangue tra un ciclo mestruale e il successivo, oppure al termine di un rapporto sessuale
  • bruciore o dolori nella zona bassa dell’addome
  • un mestruo più abbondante.

Tra i sintomi maschili si segnalano:

  • secrezioni anomale dal pene
  • prepuzio gonfio e arrossato
  • una minzione che causa dolore e bruciore.

Questa infezione può interessare anche la gola e il retto, manifestandosi con:

La remissione dei sintomi dovuti alla gonorrea può richiedere alcuni giorni fino a un massimo di 14 giorni complessivi. La terapia antibiotica prevede una dose di azitromicina per via orale, e una dose di ceftriaxone per mezzo di iniezione intramuscolare.

Conseguenze di una gonorrea non trattata

Nella eventualità di una infezione da Neisseria gonorrhoeae che non sia stata diagnosticata e non sia stata adeguatamente trattata, le conseguenze per il paziente possono essere gravi. L’infezione infatti può determinare nelle donne:

  • una setticemia, ovvero una diffusione tra le articolazioni e nel circolo ematico, determinando quella che viene definita Infezione Gonococcica Disseminata
  • nelle donne può svilupparsi la malattia infiammatoria pelvica, con complicazioni quali dolore pelvico cronico e infertilità, oltre ad aumentare il rischio di gravidanze extrauterine.

Negli uomini, la gonorrea non opportunamente trattata può determinare:

È possibile prevenire la gonorrea?

La principale forma di prevenzione della gonorrea, così come le altre malattie sessualmente trasmesse, risulta essere l’astensione da rapporti sessuali non protetti insieme all’astensione, o riduzione, dei partner occasionali.

L’uso del preservativo può contribuire alla riduzione del rischio di contrarre la gonorrea e, in termini più generali, le malattie sessualmente trasmesse.

Batterio Neisseria Gonorrhoeae e malattie sessualmente trasmesse

Qualora il paziente risultasse positivo al batterio gonococco di Neisser, dovrebbe tempestivamente avvisare i propri partner sessuali, così da permettere anche a loro di svolgere l’esame colturale e iniziare, in caso, la successiva terapia antibiotica.

La gonorrea non è l’unica malattia sessualmente trasmessa. Parte dei suoi sintomi (dolori nella zona pelvica e durante la minzione, secrezioni dal pene e perdite vaginali) può verificarsi anche nel caso di altre patologie a trasmissione sessuale.

Tra le principali malattie sessualmente trasmesse (trenta, nel loro insieme) si indicano:

Come ci si sottopone a questo esame colturale?

L’esame colturale per il batterio Neisseria gonorrhoeae si svolge attraverso il prelievo di un campione di urine.