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Emosiderosi, che cos’è e come curarla


Con il termine emosiderosi viene definita una condizione patologica caratterizzata da un accumulo di emosiderina all’interno di organi e tessuti

Che cos’è l’emosiderosi?

Con il termine emosiderosi (o emocromatosi secondaria)  viene definita una condizione patologica a causa della quale si verifica un accumulo di emosiderina all’interno di organi e tessuti. L’emosiderina è un pigmento proteico costituito da aggregati molecolari di ferritina principalmente.

Emosiderosi: le cause possibili

Le cause di un accumulo eccessivo di emosiderina e, quindi, di sovraccarico di ferro, nei tessuti possono essere molteplici:

  • emorragie interne
  • patologie che causano la distruzione dei globuli rossi (anemia emolitica)

Quando, invece, l’emosiderosi riguarda organi specifici come i polmoni o i reni (accumulo di ferro nei polmoni o nei reni), può essere causata da malattie o condizioni cliniche quali, ad esempio:

Possono essere causa di emosiderosi anche quei disturbi che comportano stati infiammatori di lungo termine come:

L’emosiderosi, infine, può essere presente nei pazienti affetti da anemia che devono effettuare regolarmente trasfusioni di sangue.

Come si manifesta l’emosiderosi: sintomi

Gran parte del ferro fisiologicamente presente all’interno del nostro organismo si trova nei globuli rossi. Questi, una volta completato il loro ciclo di vita, rilasciano il ferro, che viene depositato dentro l’emosiderina.

Come abbiamo detto, quando tale pigmento proteico si accumula in eccesso in organi e tessuti, si ha l’emosiderosi. Questa condizione patologica può verificarsi a livello locale, ossia in specifici tessuti o organi, oppure coinvolgere l’intero organismo.

L’emosiderosi è quasi sempre difficile da diagnosticare in quanto le manifestazioni della patologia non sono evidenti.

Tuttavia, tra i sintomi che possono comparire nelle persone che soffrono di questa condizione ci sono:

Ovviamente, i sintomi cambiano a seconda dell’area dell’organismo che viene colpita. In caso di emosiderosi polmonare, ad esempio, le manifestazioni sintomatologiche possono essere fuoriuscita di sangue dalla bocca (emottisi) e difficoltà respiratorie.

La maggior parte dei casi di emosiderosi renale, invece, non è causa di danni a questi organi.

Come viene diagnosticata l’emosiderosi?

Sono numerosi i test e le analisi di laboratorio che possono essere prescritti per accertare la condizione di emosiderosi. 

Sicuramente, tra gli esami più utilizzati ci sono quelli dei campioni ematici attraverso un emocromo completo. Gli esami del sangue consentono, infatti, di valutare le condizioni dei globuli rossi e delle cellule ematiche in generale, oltre a monitorare i diversi valori delle componenti ematiche.

In molti casi, vengono anche richiesti esami strumentali per immagini come risonanza magnetica o Tac, che sono utili a verificare se anche gli organi sono interessati dalla malattia, ad esempio in caso di emosiderosi renale o polmonare.

Come può essere trattata l’emosiderosi

Le terapie per il trattamento dell’emosiderosi vengono impostate in base alle cause all’origine della condizione patologica

Può succedere che non si intervenga in alcun modo, ma che semplicemente si monitori la condizione del paziente prescrivendogli degli esami di routine.

In altri casi, invece, sono necessari specifici trattamenti farmacologici quali, ad esempio:

  • anticoagulanti
  • immunosoppressori
  • corticosteroidi