- Che cos’è la tiroidite?
- Tipi di tiroidite
- Cause della tiroidite
- Che problemi dà?
- Come viene diagnosticata una tiroidite?
- Come si cura la tiroidite?
La tiroidite è una infiammazione della tiroide.
Esistono diversi tipi di tiroidite (in forma acuta, di Hashimoto, De Quervain). In base al tipo di infiammazione alla tiroide, la persona può manifestare sintomi quali gozzo, stanchezza, aumento di peso, dolori.
A seconda del tipo di tiroidite diagnosticata, la terapia può prevedere la somministrazione di farmaci a controllo dei sintomi o una terapia ormonale sostitutiva.
Che cos’è la tiroidite?
↑ topSi parla di tiroidite per descrivere un’infiammazione a carico della ghiandola che si trova alla base del collo, la quale svolge un ruolo chiave nello svolgimento di diverse funzionalità dell’organismo, attraverso la produzione di ormoni tiroidei.
La tiroidite può, quindi, portare ad una produzione ormonale anomala che si manifesta con valori ematici alti o bassi.
Tipi di tiroidite
↑ topEcco i principali tipi di tiroidite, classificati in base alla durata e alla causa:
- acuta: è una forma rara causata da un’infezione batterica. Si presenta con febbre alta, dolore al collo, gonfiore e a volte pus. Richiede un trattamento immediato con antibiotici e, nei casi gravi, può essere necessario il drenaggio chirurgico
- subacuta (De Quervain): spesso di origine virale, compare dopo un’infezione respiratoria. Si manifesta con dolore al collo, febbre e malessere generale. La tiroide è ingrossata e dolente al tatto. Inizia con una fase di ipertiroidismo, seguita da una temporanea riduzione della funzione tiroidea. In genere guarisce in poche settimane o mesi
- cronica (Hashimoto): è la forma più comune e ha origine autoimmune: il sistema immunitario attacca lentamente la tiroide, danneggiandola. I sintomi sono spesso lievi all’inizio, ma nel tempo si sviluppa ipotiroidismo. Può essere asintomatica o dare stanchezza, aumento di peso, pelle secca e freddolosità.
Altri tipi sono:
- tiroidite di Riedel: una patologia molto rara di cui si conosce ancora poco. In particolare, non è chiaro se sia una forma avanzata di tiroidite di Hashimoto o una patologia diversa
- tiroidite dovuta a farmaci o esposizione a radiazioni
- tiroidite post-partum: insorge in media a distanza da un anno dal parto e colpisce circa cinque donne su dieci.
Prenota una visita endocrinologica
Tipi di tiroidite
↑ topI principali tipi di tiroidite possono essere classificati in base alla durata e alla causa:
- acuta. Si tratta di una forma rara causata da un’infezione batterica. Si presenta con febbre alta, dolore al collo, gonfiore e a volte pus. Richiede un trattamento immediato con antibiotici e, nei casi gravi, può essere necessario il drenaggio chirurgico
- subacuta (De Quervain) spesso di origine virale, compare dopo un’infezione respiratoria. Si manifesta con dolore al collo, febbre e malessere generale. La tiroide è ingrossata e dolente al tatto. Inizia con una fase di ipertiroidismo, seguita da una temporanea riduzione della funzione tiroidea. In genere guarisce in poche settimane o mesi
- cronica (Hashimoto) è la forma più comune e ha origine autoimmune: il sistema immunitario attacca lentamente la tiroide, danneggiandola. I sintomi sono spesso lievi all’inizio, ma nel tempo si sviluppa ipotiroidismo. Può essere asintomatica o dare stanchezza, aumento di peso, pelle secca e freddolosità.
Cause della tiroidite
↑ topLe cause principali della tiroidite possono essere suddivise per tipologia:
-
- la acuta è causata da un’infezione batterica o, più raramente, fungina. I germi arrivano alla tiroide tramite il sangue o da un’infezione vicina (come gola o orecchio). È una condizione rara, ma può essere pericolosa se non trattata subito
- la forma De Quervain ha origine virale. Può comparire dopo un’influenza, un raffreddore o un’altra infezione delle vie respiratorie. Il virus innesca un’infiammazione della tiroide che non è contagiosa, ma provoca dolore e sintomi generali simili a quelli di una malattia sistemica
- la tiroidite cronica (Hashimoto) è causata da una reazione autoimmune: il sistema immunitario, per motivi non ancora del tutto noti, attacca le cellule della tiroide. Questo porta a un’infiammazione cronica e progressiva, che nel tempo può ridurre la produzione di ormoni tiroidei.
Che differenza c’è tra ipotiroidismo e tiroidite di Hashimoto?
↑ topLa tiroidite di Hashimoto è una delle possibili cause di ipotiroidismo, ma non necessariamente tutte le persone che soffrono di questa condizione hanno la tiroidite.
Per diagosticarla è necessario riscontrare la presenza di autoanticorpi TPO nel circolo ematico. In caso di positività, l’ipotiroidismo può essere dovuto a tiroidite di Hashimoto, in caso contrario sono altri i fattori a determinare questa condizione.
Che problemi dà?
↑ topLa tiroidite di Hashimoto, forma autoimmune cronica più comune, si sviluppa in modo insidioso nel corso di mesi o anni. I pazienti lamentano inizialmente una sensazione di affaticamento persistente e debolezza generalizzata, spesso accompagnate da un progressivo aumento di peso nonostante un appetito normale o ridotto.
L’intolleranza al freddo è un altro sintomo caratteristico, insieme a stipsi, pelle secca e capelli che diventano fragili e tendono a cadere. Si può avere bradicardia, mentre a livello neuropsichiatrico sono frequenti episodi depressivi e difficoltà di concentrazione. Nelle donne in gravidanza, può essere causa di aborto spontaneo, parto prematuro o alterazioni nello sviluppo del sistema nervoso del feto.
La forma acuta rappresenta una forma rara ma potenzialmente grave. Si manifesta con febbre alta e brividi, dolore severo al collo e difficoltà nella deglutizione. La pelle sopra la tiroide può apparire arrossata e calda al tatto, e in alcuni casi si può verificare la formazione di ascessi che richiedono trattamento immediato.
Nella forma subacuta di De Quervain si ha un quadro più drammatico e acuto. Il sintomo predominante è un dolore intenso localizzato al collo che si irradia verso le orecchie e la mandibola, accompagnato da febbre e malessere generale.
Questa forma attraversa due fasi distinte: inizialmente prevalgono i sintomi di ipertiroidismo con palpitazioni, sudorazione eccessiva, nervosismo e perdita di peso involontaria, dovuti al rilascio degli ormoni tiroidei dai follicoli danneggiati dall’infiammazione. Poi, quando le riserve ormonali si esauriscono, subentrano i sintomi dell’ipotiroidismo. La tiroide risulta dolente e ingrossata alla palpazione.
Come viene diagnosticata una tiroidite?
↑ topPer diagnosticare la tiroidite, in seguito alla anamnesi viene svolto l’esame fisico. Si devono valutare le dimensioni, la consistenza e la dolorabilità della tiroide, la presenza di linfonodi cervicali ingrossati e i segni clinici di iper o ipotiroidismo.
Il medico può quindi prescrivere una serie di esami del sangue quali:
- dosaggio degli ormoni TSH, T4 e T3 per valutare la funzionalità della tiroide in caso di sospetto ipotiroidismo
- ricerca degli anticorpi contro la tiroide
Oltre agli esami ematici, possono essere prescritti anche esami strumentali per immagini come l’ecografia della tiroide per verificare l’eventuale presenza di noduli.
Prenota il pacchetto esami Tiroide
Come si cura la tiroidite?
↑ topLa strategia terapeutica per il trattamento della tiroidite di Hashimoto si basa principalmente sulla cura dei sintomi causati dall’ipotiroidismo. Al paziente, quindi, può essere prescritta una terapia ormonale sostitutiva che va proseguita per tutta la vita. L’assunzione degli ormoni è anche utile ad alleviare il gozzo e ridurre, quindi, le dimensioni della ghiandola tiroidea.
Nelle fasi iniziali della terapia, il dosaggio degli ormoni deve essere basso, dal momento che quantità elevate possono comportare effetti collaterali anche severi. Il dosaggio va poi aumentato gradualmente fino a quando i livelli ematici di TSH non rientrano nuovamente nella norma. Servono dosaggi più elevati, invece, per le donne in gravidanza.
La tiroidite subacuta di De Quervain ha un approccio terapeutico più complesso che dipende dalla fase della malattia. Durante la fase acuta, i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) rappresentano la prima linea di trattamento. Nei casi più gravi con dolore intenso e sintomi sistemici marcati, possono essere necessari corticosteroidi. In caso di tiroidite acuta batterica è necessario un trattamento antibiotico immediato e aggressivo.