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Pubblicato inPatologie

La toxoplasmosi

La toxoplasmosi è una infezione parassitaria determinata dal protozoo Toxoplasma gondii. Risulta particolarmente rischiosa per le donne ai primi mesi di gravidanza, per i danni che può causare al feto.

toxoplasmosi, sintomi, cause, test, cura

Che cos’è la toxoplasmosi?

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La toxoplasmosi è un’infezione determinata dal parassita Toxoplasma gondii che tendenzialmente non causa particolari sintomi. Spesso è asintomatica, ma è molto rischiosa per le donne incinte perché può avere delle ripercussioni sul feto, determinando problemi nello sviluppo mentale e in alcune circostanze anche l’aborto.

La toxoplasmosi presenta rischi anche per le persone fragili con un sistema immunitario compromesso, per le quali può risultare anche letale, ed è la più frequente causa di infiammazione a livello intraoculare. In caso di complicanze può provocare gravi infezioni oculari e cicatrici nella retina.

Solitamente, una volta contratta l’infezione da Toxoplasma gondii, l’immunità acquisita permette di proteggersi da ulteriori infezioni.

Quanti casi di toxoplasmosi ci sono in Italia?

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Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, In Italia si stima che circa il 20-30% della popolazione adulta abbia contratto la toxoplasmosi, sviluppando quindi una forma di immunità.

Ogni anno si registrano circa 300-350 casi di toxoplasmosi congenita, cioè infezioni trasmesse dalla madre al feto durante la gravidanza. La maggior parte delle persone infettate non manifesta sintomi evidenti, ma l’infezione può essere pericolosa in gravidanza o nei soggetti immunodepressi.

toxoplasmosi, sintomi e segni

Come ci si accorge di avere la toxoplasmosi?

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La toxoplasmosi tende ad essere sintomatica, e una volta che il sistema immunitario ha gestito questa parassitosi, il soggetto avrà sviluppato immunoglobuline specifiche, e non corre rischio di recidiva.

Dopo un mese dalla infezione, possono comunque manifestarsi dei sintomi. Quando il soggetto ha un buon sistema immunitario, si ricorda, i sintomi possono essere assenti. L’eventuale quadro sintomatologico è contraddistinto da:

I pazienti con immunodeficienza, perché hanno contratto l’HIV o perché sottoposti a cicli chemioterapici, presentano sintomi più importanti:

Per quanto riguarda un bambino non ancora nato, i rischi sono particolarmente severi, perché se il parassita raggiunge e supera la placenta nelle prime settimane di gestazione, può causare aborto o comunque danni a carico del feto.

Come avviene la trasmissione?

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La toxoplasmosi non si trasmette da persona a persona, ma per mezzo del contatto con il parassita Toxoplasma gondii. Le modalità con cui avviene la trasmissione possono essere:

  • consumo di carne cruda o poco cotta, in particolare di maiale, agnello o manzo, che può contenere cisti del parassita
  • consumo di frutta e verdura non lavate bene, contaminate da terreno infetto
  • posate e utensili contaminati
  • trasfusione di sangue o trapianto di organo, se il donatore è infetto
  • contatto con feci di gatto infette, ad esempio durante la pulizia della lettiera senza guanti
  • trasmissione madre-feto, l’unico caso di contagio da persona a persona.

Quando e perché fare il test della toxoplasmosi?

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È necessario fare questo test durante lo screening prenatale non solo come forma di prevenzione, ma anche per:

  • definire la risposta immunitaria della madre rispetto l’infezione da Toxoplasma gondii
  • rilevare una possibile infezione da Toxoplasma gondii nelle donne in stato di gravidanza, nei bambini  non ancora nati o in soggetti fragili immunocompromessi con sintomi para-influenzaliinfezioni all’encefalo o agli occhi, e sono stati esposti al Toxoplasma
  • rilevare una precedente infezione, con possibili complicazioni.

Viene richiesto un campione di sangue venoso o, a seconda dei casi, del liquido amniotico raccolto con amniocentesi o un campione del liquido cefalorachidiano prelevato con rachicentesi o puntura lombare.

L’esame richiede digiuno e il campione viene prelevato preferibilmente di prima mattina. Il test è di tipo sierologico o molecolare.

toxoplasmosi, prevenzione

Gli esami del sangue più importanti

Trattamento della toxoplasmosi

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L’eventuale trattamento della toxoplasmosi viene calibrato in base al tipo di paziente e al grado di infiltrazione del parassita.

Categoria Trattamento e indicazioni
Persone sane (immunocompetenti)
  • solitamente non serve alcun trattamento
  • l’infezione guarisce spontaneamente entro 2-4 settimane
  • il trattamento è indicato solo in caso di sintomi gravi o persistenti
Donne in gravidanza
  • somministrazione di spiramicina per ridurre il rischio di trasmissione al feto
  • se il feto è infetto: terapia con pirimetamina, sulfadiazina e acido folico, dopo il primo trimestre
  • controlli ecografici mensili e follow-up del neonato
Pazienti immunosoppressi
  • trattamento prolungato con pirimetamina, sulfadiazina e acido folico
  • possibile necessità di terapia preventiva a lungo termine
  • monitoraggio costante degli effetti collaterali ematologici