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Pubblicato inPatologie

La retinopatia ipertensiva: sintomi, diagnosi e trattamento

Complicanza oculare dell’ipertensione arteriosa che causa alterazioni vascolari retiniche progressive e potenziali deficit visivi

gradi retinopati

La retinopatia ipertensiva rappresenta una delle complicanze microvascolari più significative dell’ipertensione arteriosa, riflettendo il danno che la pressione elevata può causare ai piccoli vasi sanguigni dell’organismo. La retina, essendo ricca di vasi sanguigni di piccolo calibro, costituisce una finestra privilegiata per osservare gli effetti sistemici dell’ipertensione.

Cosa causa la retinopatia ipertensiva

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Meccanismi fisiopatologici

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La pressione arteriosa elevata causa stress meccanico diretto sulle pareti dei vasi retinici, innescando una cascata di eventi che porta alle alterazioni caratteristiche della retinopatia ipertensiva.

  • Vasocostrizione iniziale: in risposta all’aumento pressorio, i vasi retinici si contraggono come meccanismo protettivo per ridurre il flusso sanguigno e proteggere i tessuti a valle. Questa vasocostrizione è inizialmente reversibile.
  • Alterazioni strutturali: con il persistere dell’ipertensione, le pareti vascolari subiscono modificazioni anatomiche permanenti. Lo spessore della parete arteriolare aumenta (iperplasia della muscolatura liscia), riducendo il lume vascolare.
  • Disfunzione endoteliale: l’endotelio, il rivestimento interno dei vasi sanguigni, perde la sua capacità di regolare il tono vascolare e la permeabilità, contribuendo alla progressione del danno.

Fattori di rischio

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  • Durata dell’ipertensione: più a lungo persiste l’ipertensione non controllata, maggiore è il rischio di sviluppare retinopatia. Pazienti con ipertensione di lunga data mostrano cambiamenti più severi.
  • Severità dell’ipertensione: valori pressori molto elevati (ipertensione maligna) possono causare cambiamenti acuti e drammatici nella retina, anche in tempi relativamente brevi.
  • Età del paziente: pazienti più anziani hanno vasi più rigidi e meno capaci di adattarsi ai cambiamenti pressori, risultando in maggiore vulnerabilità al danno.

Fattori aggravanti:

  • Diabete mellito: accelera e amplifica il danno vascolare retinico
  • Fumo di sigaretta: compromette ulteriormente la funzione endoteliale
  • Dislipidemia: contribuisce al processo aterosclerotico
  • Malattie renali: spesso associate a ipertensione secondaria più severa

Quali sono i sintomi della retinopatia ipertensiva

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Stadi precoci: sintomi assenti

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Negli stadi iniziali, la retinopatia ipertensiva è tipicamente asintomatica. Questa caratteristica rende particolarmente importante lo screening oftalmologico nei pazienti ipertesi, poiché i cambiamenti retinici possono precedere i sintomi.

La assenza di sintomi non indica l’assenza di danno. Al contrario, quando i sintomi diventano evidenti, spesso indica che la retinopatia ha raggiunto stadi più avanzati con potenziale compromissione permanente della vista.

Sintomi degli stadi avanzati

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  • Riduzione dell’acuità visiva: può manifestarsi come offuscamento progressivo della vista, difficoltà nella lettura o nella visione da lontano. Questo sintomo indica tipicamente coinvolgimento della macula o edema retinico significativo.
  • Scotomi: aree di perdita del campo visivo che possono apparire come macchie scure o zone di visione mancante. Questi possono essere centrali (se coinvolge la macula) o periferici.
  • Visione doppia (diplopia): raramente, l’ipertensione severa può causare paralisi dei nervi cranici che controllano i movimenti oculari, risultando in diplopia.
  • Cefalea: spesso associata a episodi di ipertensione severa, può accompagnare i sintomi oculari nelle forme più acute.

Sintomi di emergenza

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  • Perdita visiva improvvisa: in caso di occlusione vascolare retinica (arteriosa o venosa) causata dall’ipertensione, può verificarsi perdita visiva acuta e severa che richiede intervento immediato.
  • Visione offuscata severa: accompagnata da cefalea intensa, nausea e vomito, può indicare edema papillare e ipertensione intracranica, costituendo un’emergenza medica.
  • Fotofobia: sensibilità eccessiva alla luce, spesso associata a edema retinico o coinvolgimento del nervo ottico.

Cosa succede alla vista quando si alza la pressione

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Effetti acuti dell’ipertensione

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Quando la pressione arteriosa si eleva rapidamente o raggiunge valori molto alti, la vista può essere compromessa attraverso diversi meccanismi:

  • Spasmo arteriolare: l’aumento acuto della pressione causa vasocostrizione riflessa delle arteriole retiniche, riducendo temporaneamente il flusso sanguigno alla retina e causando offuscamento visivo.
  • Edema retinico: l’aumento della pressione idrostatica nei capillari può causare fuoriuscita di fluidi nei tessuti retinici, creando edema che interferisce con la funzione visiva.
  • Microemorragie: la pressione elevata può causare rottura dei capillari retinici più fragili, creando piccole emorragie che, se numerose o localizzate in aree critiche, possono influenzare la vista.

Adattamenti cronici

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Nel lungo termine, la retina sviluppa meccanismi di adattamento che possono inizialmente preservare la funzione visiva:

  • Autoregolazione vascolare: i vasi retinici sviluppano la capacità di mantenere un flusso costante nonostante le variazioni pressorie, attraverso vasocostrizione e vasodilatazione compensatorie.
  • Sviluppo di circoli collaterali: in caso di occlusione vascolare, possono svilupparsi vasi collaterali che tentano di mantenere la perfusione retinica.
  • Rimodellamento vascolare: ispessimento delle pareti vascolari come adattamento strutturale alla pressione elevata, che può però compromettere la funzione a lungo termine.

Compromissione irreversibile

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Quando i meccanismi compensatori falliscono o vengono sopraffatti, si sviluppano cambiamenti irreversibili:

  • Sclerosi vascolare: ispessimento e irrigidimento permanente delle pareti vascolari che compromette definitivamente la capacità di autoregolazione.
  • Atrofia retinica: la perfusione inadeguata prolungata porta a morte cellulare e atrofia dei tessuti retinici, con perdita funzionale permanente.
  • Fibrosi: formazione di tessuto cicatriziale in risposta al danno cronico, che può causare distorsioni anatomiche e compromissione visiva persistente.

pressione alta e vista

Che sintomi dà la retinopatia

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Classificazione per gradi

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La retinopatia ipertensiva viene classificata in gradi che correlano con la severità dei sintomi:

Grado I (lieve):

  • Vasocostrizione arteriolare lieve
  • Aumento del riflesso arterioso (aspetto “a filo di rame”)
  • Tipicamente asintomatica
  • Reversibile con controllo pressorio

Grado II (moderato):

  • Restringimento arteriolare più marcato
  • Incroci artero-venosi patologici (segno di Salus-Gunn)
  • Aspetto “a filo d’argento” delle arterie
  • Possibile lieve offuscamento visivo

Grado III (severo):

  • Emorragie retiniche a fiamma o puntiformi
  • Essudati cotonosi (infarti retinici superficiali)
  • Essudati duri (depositi lipidici)
  • Sintomi visivi più evidenti: offuscamento, scotomi

Grado IV (maligno):

  • Edema papillare (rigonfiamento del disco ottico)
  • Emorragie e essudati estesi
  • Macchie di Roth (emorragie con centro chiaro)
  • Perdita visiva significativa, cefalea, sintomi neurologici

gradi retinopatia ipertensiva

Sintomi per localizzazione

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Coinvolgimento maculare:

  • Riduzione dell’acuità visiva centrale
  • Difficoltà nella lettura e nelle attività di precisione
  • Metamorfopsie: distorsione delle immagini
  • Micropsie o macropsie: alterazioni nella percezione delle dimensioni

Coinvolgimento periferico:

  • Riduzione del campo visivo periferico
  • Difficoltà nella visione notturna
  • Problemi di orientamento spaziale
  • Spesso meno sintomatico rispetto al coinvolgimento centrale

Quali sono i sintomi dell’ipertensione oculare

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Come distinguere l’ipertensione oculare dalla retinopatia

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È importante distinguere tra ipertensione oculare (aumento della pressione intraoculare) e retinopatia ipertensiva (danno retinico da ipertensione arteriosa sistemica):

  • Ipertensione oculare: aumento della pressione del liquido all’interno dell’occhio, fattore di rischio per il glaucoma.
  • Retinopatia ipertensiva: danno ai vasi sanguigni retinici causato dall’ipertensione arteriosa sistemica.

Sintomi dell’ipertensione oculare

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L’ipertensione oculare è tipicamente asintomatica nelle fasi iniziali, similarmente al glaucoma:

Sintomi tardivi (se evolve in glaucoma):

  • Perdita del campo visivo periferico progressiva
  • Visione “a tunnel” negli stadi avanzati
  • Difficoltà nell’adattamento al buio
  • Percezione di aloni intorno alle luci

Relazione con l’ipertensione sistemica

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Esiste una correlazione statisticamente significativa tra pressione arteriosa sistemica e pressione intraoculare, anche se il meccanismo non è completamente chiarito.

  • Fattori comuni: età, obesità, diabete, e altri fattori cardiovascolari possono influenzare entrambe le condizioni.
  • Monitoraggio integrato: pazienti ipertesi dovrebbero essere sottoposti a screening anche per l’ipertensione oculare e il glaucoma.

Come viene diagnosticata la retinopatia ipertensiva

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Anamnesi e esame obiettivo

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La valutazione iniziale include una raccolta accurata della storia clinica:

  • Storia dell’ipertensione: durata, valori pressori tipici, controllo farmacologico, episodi di crisi ipertensive.
  • Sintomi oculari: presenza di offuscamento visivo, scotomi, cefalea, episodi di perdita visiva transitoria.
  • Fattori di rischio: diabete, fumo, dislipidemia, malattie renali, familiarità per malattie cardiovascolari.
  • Terapie in corso: farmaci antipertensivi, loro efficacia, effetti collaterali, aderenza terapeutica.

Esame oftalmoscopico

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L’oftalmoscopia diretta e indiretta costituisce l’esame diagnostico fondamentale:

Preparazione: dilatazione pupillare con colliri midriatici per permettere una visualizzazione ottimale del fondo oculare.

Valutazione sistematica:

  • Disco ottico: colore, margini, presenza di edema
  • Vasi retinici: calibro, riflesso arterioso, incroci artero-venosi
  • Retina: presenza di emorragie, essudati, edema
  • Macula: integrità, presenza di edema o essudati

Imaging diagnostico avanzato

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  • Fotografia del fondo oculare: documentazione oggettiva e riproducibile dei cambiamenti retinici, utile per il monitoraggio nel tempo.
  • Angiografia con fluoresceina: iniezione endovenosa di colorante per valutare la perfusione retinica e identificare aree di ischemia o edema.
  • OCT (Tomografia a Coerenza Ottica): imaging ad alta risoluzione che permette di valutare lo spessore retinico e identificare edema anche subclinico.
  • Angio-OCT: tecnologia più recente che combina informazioni anatomiche e vascolari senza necessità di contrasto endovenoso.

Correlazione con altri esami

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  • Misurazione della pressione arteriosa: monitoraggio ambulatoriale 24 ore per valutare il controllo pressorio reale.
  • Valutazione cardiovascolare: ECG, ecocardiogramma, valutazione della funzione renale per inquadramento sistemico.
  • Esami ematochimici: funzione renale, profilo lipidico, glicemia per identificare fattori aggravanti.

Qual è il trattamento della retinopatia ipertensiva

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Controllo dell’ipertensione sistemica

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Il trattamento principale della retinopatia ipertensiva consiste nel controllo ottimale dell’ipertensione arteriosa:

Obiettivi pressori: raggiungimento e mantenimento di valori pressori target (tipicamente <130/80 mmHg, ma individualizzati in base al paziente).

Terapia farmacologica antipertensiva:

Monitoraggio intensivo: controlli pressori frequenti durante la fase di aggiustamento terapeutico per evitare ipotensione eccessiva che potrebbe compromettere la perfusione retinica.

Trattamento dei fattori di rischio

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  • Controllo glicemico: nei pazienti diabetici, ottimizzazione dei livelli di glucosio per prevenire ulteriore danno microvascolare.
  • Gestione della dislipidemia: riduzione del colesterolo LDL e dei trigliceridi per proteggere la funzione endoteliale.
  • Cessazione del fumo: fondamentale per ridurre il danno vascolare e migliorare l’ossigenazione tissutale.
  • Controllo del peso: riduzione dell’obesità per diminuire il carico cardiovascolare complessivo.

Trattamenti oftalmologici specifici

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  • Trattamento laser: in casi selezionati con ischemia retinica significativa, la fotocoagulazione laser può prevenire complicanze come la neovascolarizzazione.
  • Iniezioni intravitreali: anti-VEGF o corticosteroidi possono essere utilizzati per trattare l’edema maculare severo, anche se l’esperienza nella retinopatia ipertensiva è limitata.
  • Chirurgia vitreo-retinica: raramente necessaria, riservata a complicanze severe come distacco di retina trazionale o emorragie massive.

Monitoraggio e follow-up

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  • Controlli oftalmologici regolari: frequenza variabile in base alla severità (da ogni 3 mesi negli stadi severi a annuale negli stadi lievi).
  • Valutazione dell’acuità visiva: misurazione regolare per identificare precocemente deterioramenti funzionali.
  • Monitoraggio pressorio: controllo domiciliare della pressione arteriosa per ottimizzare la terapia antipertensiva.
  • Coordinamento multidisciplinare: collaborazione tra oculista, cardiologo, internista per una gestione integrata del paziente iperteso.

Prognosi e reversibilità

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  • Stadi precoci: con controllo pressorio ottimale, molti cambiamenti sono reversibili o stabilizzabili.
  • Stadi avanzati: il danno può essere irreversibile, ma il controllo dell’ipertensione previene ulteriore progressione.
  • Fattori prognostici: età del paziente, durata dell’ipertensione, presenza di comorbidità, aderenza terapeutica influenzano significativamente l’outcome visivo.