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Pubblicato inAlimenti

La noce moscata: proprietà e benefici

Spezia dal profumo intenso e avvolgente, arricchisce i piatti con il suo sapore unico ed è dotata di diverse proprietà benefiche come la capacità di favorire la digestione e le proprietà antinfiammatorie

noce moscata, proprietà, usi

La noce moscata è il seme di una pianta che ha origine nell’arcipelago indonesiano e ha una stagionalità pressoché annuale, dal momento che il suo areale d’origine è in zona tropicale o subtropicale, quindi con poche variazioni climatiche durante l’anno.

Da noi in Italia, seppur non in modo particolarmente diffuso, ha un certo uso in cucina come spezia. Il consumo di noce moscata si trova sia nella preparazione di dolci, sia nel condimento di altri piatti. Si trova normalmente in polvere o intera da macinare.

Si tratta comunque di un alimento dalle proprietà interessanti, di cui vale la pena discutere. Anche se va detto che sembra che la noce moscata sia allucinogena in quantità superiori a quelle consigliate.

Ne abbiamo pertanto parlato con la Dott.ssa Natascia Badolato, biologa nutrizionista del Santagostino.

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Noce moscata, perché si chiama così?

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La noce moscata prende il nome dal termine latino nux muscata, che significa letteralmente “noce profumata” o “aromatica”. Questo riferimento deriva dal suo intenso profumo speziato, che la rese fin da subito preziosa in cucina e in medicina.

La spezia proviene dall’albero Myristica fragrans, originario delle isole Molucche, in Indonesia, dove venne utilizzata per la prima volta oltre 2000 anni fa. Furono gli arabi a introdurla in Europa durante il Medioevo, rendendola una delle spezie più ricercate e costose. Il nome rimanda dunque sia al suo aspetto simile a una piccola noce, sia al caratteristico aroma che la distingue.

Valori nutrizionali e proprietà

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Dobbiamo cominciare col dire che la noce moscata, come tutta la frutta secca, ha un apporto calorico molto elevato.

Per 100 grammi di prodotto siamo a circa 525 kcal.

Per quello che riguarda i macronutrienti poi, la noce moscata si può definire aproteica, ha infatti solo il 6% di proteine, contro un 49% di carboidrati e un 36% circa di grassi, prevalentemente saturi.

Questo la rende un alimento il cui consumo non è propriamente indicato in grandi quantità, sia per la scarsa quantità proteica, sia per il fatto che la componente lipidica è in buona parte costituita da grassi saturi, quelli “cattivi”, per così dire.

Dal punto di vista delle vitamine e dei minerali, la noce moscata presenta un profilo interessante.

Vi troviamo infatti:

  • betacarotene, fonte primaria di vitamina A, che è antiossidante e ha una funzione protettiva per le mucose, la pelle e la vista
  • vitamina B6 o piridossina, fondamentale per molti processi biologici
  • potassio, che interviene nella contrazione muscolare e conseguentemente è importante per la salute cardiovascolare
  • calcio, importante per le ossa
  • ferro, legato alla produzione di emoglobina e ad altri processi fondamentali per l’organismo
  • rame, che aiuta la metabolizzazione del ferro e contribuisce alla formazione del tessuto connettivo
  • zinco, componente fondamentale per il metabolismo di proteine, lipidi e altri processi.

noce moscata, proprietà e usi

Quanto è velenosa la noce moscata?

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La noce moscata è sicura se usata in piccole quantità, come spezia da cucina. Tuttavia, dosi superiori ai 1,5 grammi possono risultare tossiche per l’organismo, mentre oltre i 10-20 grammi possono causare gravi effetti collaterali. La tossicità è dovuta alla miristicina, un composto che in quantità elevate ha effetti allucinogeni e neurotossici.

Superare le dosi consigliate può causare danni al fegato, al sistema nervoso e disturbi cardiaci. Per questo motivo, è fondamentale utilizzarla solo come condimento, senza eccedere nelle quantità. In gravidanza e allattamento è assolutamente da evitare.

Che effetto fa la noce moscata?

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Se assunta in dosi eccessive, la noce moscata può provocare numerosi disturbi. Gli effetti collaterali più comuni sono nausea, vomito, vertigini, ansia e confusione mentale. In alcuni casi può indurre allucinazioni, palpitazioni e secchezza delle fauci. Alte quantità possono inoltre causare crampi addominali, disidratazione e aumento della pressione sanguigna.

La miristicina e l’elemicina, i principi attivi contenuti nella spezia, agiscono sul sistema nervoso centrale e sono responsabili di questi sintomi. In casi estremi, un’assunzione massiccia può condurre a ricovero ospedaliero. Consumata come spezia in cucina è innocua, ma un uso improprio la rende pericolosa per la salute.

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Cosa si può fare con la noce moscata?

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Usata con moderazione, la noce moscata risulta essere una spezia particolarmente versatile. Può arricchire e rendere più interessanti sia piatti che bevande. Ed anche come rimedio naturale. La tabella indica alcuni dei principali utilizzi.

Ambito Uso della noce moscata
Carni e salse Trova largo impiego in polpette, arrosti o stufati, ed è immancabile nella besciamella, che acquista un gusto più intenso e profumato.
Dolci Regala un aroma caldo e speziato a torte, biscotti e budini, abbinandosi bene anche a cannella e chiodi di garofano.
Bevande Arricchisce cioccolata calda, vin brulé o tisane speziate, regalando una nota avvolgente soprattutto nei mesi invernali.
Ambito tradizionale Piccole quantità venivano usate come rimedio naturale per favorire la digestione o per la preparazione di liquori casalinghi.