- Cosa si intende con l’allattamento al seno?
- Benefici per il bambino
- Benefici per la madre
- Come allattare?
- Cosa sente la madre quando allatta?
- Quando non è possibile allattare al seno?
- Quanti minuti bisogna allattare al seno?
- Quante volte al giorno si allatta un neonato? Ogni quanto?
- Quanto tempo allattare per ogni seno?
- Come capire se l’allattamento va bene?
- Cosa non si deve fare quando si allatta?
- Quali sono le posizioni migliori per allattare?
L’allattamento al seno rappresenta la scelta più naturale e benefica per nutrire il neonato. Il latte materno fornisce infatti tutti i nutrienti essenziali necessari per la crescita nei primi mesi di vita.
L’allattamento per mezzo del seno della madre determina vantaggi significativi sia per il bambino che per la madre stessa. Dal punto di vista nutrizionale, immunologico e psicologico.
L’articolo spiega come allattare correttamente e conoscere le cose da sapere fondamentali può aiutare a vivere questa esperienza in modo sereno e consapevole.
Cosa si intende con l’allattamento al seno?
↑ topL’allattamento al seno è il processo naturale attraverso cui la madre nutre il proprio bambino con il proprio latte. Il latte materno, a partire dal colostro, rappresenta un alimento naturalmente sterile e perfettamente bilanciato per soddisfare le esigenze nutrizionali del neonato. Durante la poppata, il bambino si attacca al capezzolo e stimola la produzione di latte attraverso la suzione.
L’attacco al seno corretto è fondamentale per il successo dell’allattamento. Il bambino deve essere posizionato con il corpo rivolto verso la madre, con la bocca ben aperta che abbraccia non solo il capezzolo, ma anche parte dell’areola. Questo meccanismo naturale stimolerà la produzione di latte in base alle necessità del bambino (e della madre, se si pensa alla montata lattea) creando un perfetto equilibrio tra domanda e offerta.
Benefici per il bambino
↑ topI benefici dell’allattamento al seno per il bambino sono numerosi e scientificamente dimostrati:
- il latte materno contiene anticorpi che rafforzano il sistema immunitario del neonato, proteggendolo dalle infezioni, soprattutto quelle intestinali
- la composizione equilibrata di proteine, grassi e zuccheri può aiutare a prevenire il sovrappeso nell’adolescenza e in età adulta
- i bambini allattati al seno hanno un minor rischio di sviluppare diabete di tipo 1 e di tipo 2 nel lungo termine
- Il latte materno favorisce lo sviluppo cognitivo e neurologico ottimale nel primo mese di vita e oltre
- durante i primi 6 mesi, l’allattamento esclusivo al seno fornisce tutti i nutrienti necessari per una crescita sana e armoniosa
- il contatto pelle a pelle durante l’allattamento può aiutare a stabilire un legame profondo tra madre e bambino, fondamentale per lo sviluppo emotivo e psicologico del piccolo nelle 24 ore
Bambini allattati al seno si ammalano meno?
↑ topSì, i bambini allattati al seno si ammalano effettivamente meno rispetto a quelli alimentati con latte artificiale. Il latte materno trasmette al neonato anticorpi protettivi specifici che la madre ha sviluppato nel tempo. Questi anticorpi possono essere particolarmente efficaci contro le infezioni respiratorie e gastrointestinali.
Durante il primo mese di vita, quando il bambino è più vulnerabile, il latte materno offre una protezione naturale che il sistema immunitario ancora immaturo non può garantire autonomamente. Le mamme che allattano trasmettono anche immunoglobuline e altri fattori immunoprotettivi che riducono significativamente l’incidenza di malattie infettive.
Benefici per la madre
↑ topI benefici per la madre sono altrettanto importanti:
- l’allattamento al seno favorisce la contrazione dell’utero dopo il parto, aiutando il ritorno alle dimensioni normali
- le mamme che allattano hanno un minor rischio di sviluppare tumore al seno e alle ovaie nel lungo termine
- dal punto di vista psicologico, l’allattamento stimola la produzione di ossitocina, l’ormone del benessere, che può aiutare a prevenire la depressione post-partum
- il contatto fisico durante la poppata crea un momento di intimità e relax che beneficia sia la madre che il bambino
- l’allattamento al seno non ha alcun costo economico e rappresenta sempre l’alimento disponibile alla temperatura giusta
- le donne che allattano tendono a perdere più facilmente il peso acquisito durante la gravidanza.

Come allattare?
↑ topLa posizione corretta è fondamentale per un allattamento efficace. Il bambino deve essere tenuto con il corpo rivolto verso la madre, con il naso all’altezza del capezzolo. Durante la poppata, è importante verificare che la bocca del bambino sia ben aperta e che abbracci una buona porzione dell’areola.
Bisogna offrire entrambi i seni, alternando quello con cui si inizia la poppata. Questo approccio stimolerà la produzione di latte in modo equilibrato. Se il latte abbonda dopo le prime settimane, è possibile offrire un solo seno per pasto, sempre alternandoli.
È importante mantenere la calma e creare un ambiente sereno durante l’allattamento. La tensione della madre può influire sulla produzione di latte e sul benessere del bambino. Quando il bambino mostra segni di sazietà, lasciando spontaneamente il capezzolo, la poppata può considerarsi conclusa.
Cosa sente la madre quando allatta?
↑ topLa mamma sperimenta un insieme complesso di sensazioni. Sul piano fisico, avverte inizialmente una sensazione di pizzicore o formicolio al seno quando si attiva il riflesso di eiezione del latte. Molte donne descrivono una sensazione di “tiraggio” o contrazione nell’utero, causata dall’ossitocina rilasciata durante la suzione.
Dal punto di vista psicologico, l’allattamento genera spesso un profondo senso di calma e benessere, grazie al rilascio di ossitocina ed endorfine. Questa cascata ormonale può spesso indurre sonnolenza e rilassamento. Per certo, si ha una sensazione di appagamento emotivo intenso e di profonda connessione con il bambino.
Ma non tutte le esperienze sono idilliache: alcune donne possono provare ansia, tristezza improvvisa o agitazione, fenomeni riconducibili alla cosiddetta disforia dell’allattamento.
Quando non è possibile allattare al seno?
↑ topL’allattamento al seno è la scelta ideale per l’alimentazione di neonati e lattanti, eppure in presenza di particolari condizioni può avere delle controindicazioni:
- galattosemia
- fenilchetonuria (in questo caso l’allattamento al seno è possibile parzialmente, sotto osservazione)
- malattia delle urine “a sciroppo d’acero”
- patologie della madre (come l’HIV o Herpes simplex nell’area dei capezzoli) o particolari cure farmacologiche
In questi casi è raccomandabile consultare il pediatra per individuare la migliore strategia per alimentare il bambino tramite sostituti del latte materno.
Quanti minuti bisogna allattare al seno?
↑ topNon esiste un tempo fisso per ogni poppata. Generalmente, una poppata può durare tra i 15 e i 45 minuti, ma ogni bambino ha i suoi ritmi e le sue esigenze. Durante il primo mese, le poppate possono essere più lunghe perché il bambino deve ancora imparare a succhiare efficacemente.
Come capire se il bimbo ha mangiato abbastanza? I segnali di sazietà includono: il bambino lascia spontaneamente il seno, appare soddisfatto e rilassato, e nelle 24 ore successive bagna almeno 6 pannolini. Un bambino allattato al seno che cresce regolarmente di peso sta ricevendo il nutrimento adeguato.
L’allattamento esclusivo al seno deve essere mantenuto per i primi 6 mesi di vita, come raccomanda l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Durante questo periodo, il latte materno fornisce tutti i nutrienti necessari per la crescita ottimale del bambino, accompagnandolo fino allo svezzamento.
Quante volte al giorno si allatta un neonato? Ogni quanto?
↑ topNelle prime settimane di vita, le dimensioni ridotte dello stomaco del neonato fanno sì che le poppate siano frequenti, tra le 8 e le 12 al giorno.
Per calcolare l’intervallo che è opportuno far passare tra una poppata e l’altra, è utile sapere che un pasto di latte, in quantità giusta per la sua età e il suo peso, necessita di un tempo di digestione che va dalle 2 ore per il neonato, via via allungandosi a 3-4 ore dopo le prime settimane, ad allattamento ben avviato. Passato questo tempo lo stomaco è vuoto, il seno ha avuto tempo di produrre latte in quantità soddisfacente, il piccolo è affamato quindi poppa con più vigore, prende più latte e ne stimola maggiormente la produzione: si instaura così un circolo virtuoso.
Quanto tempo allattare per ogni seno?
↑ topA volte i bambini si saziano succhiando da un solo seno, altre volte hanno bisogno di entrambi. Prima di cambiare lato, è consigliabile aspettare che il neonato svuoti la mammella, dal momento che l’ultimo latte è quello più nutriente e saziante, perché ricco di grassi, al contrario del primo, più acquoso, e dunque più idratante e utile per placare la sete.
Come capire se l’allattamento va bene?
↑ topPer verificare se il bambino sia attaccato bene e l’allattamento stia avvenendo in modo efficace è sufficiente prestare attenzione ai seguenti dettagli:
- La bocca del bambino è aperta e il seno la “riempie”
- Il mento arriva a sfiorare il seno
- La lingua del bimbo è poggiata sul seno e il labbro inferiore è rivolto verso l’esterno
- È più facile scorgere l’areola al di sopra del labbro superiore che al di sotto di quello inferiore
- Durante l’allattamento il bambino alterna suzioni brevi a movimenti più lunghi, intervallati da pause; le sue guance sono piene ed è possibile ascoltarlo deglutire
Cosa non si deve fare quando si allatta?
↑ topNon bisogna limitare artificialmente la durata delle poppate se il bambino mostra ancora interesse per il seno. Interrompere prematuramente l’allattamento può impedire al bambino di assumere il latte più ricco di grassi che arriva alla fine della poppata.
Non fare doppie pesate: questo comportamento può creare ansia inutile. È sufficiente il controllo settimanale della crescita presso il pediatra. Non dare tisane o altri liquidi al lattante durante i primi 6 mesi se allattato esclusivamente al seno.
Evitare di seguire orari rigidi: quando il bambino chiede di essere allattato, soprattutto nelle prime settimane, è importante rispondere alle sue esigenze. Il pianto non sempre indica fame, possono essere altri bisogni come il bisogno di coccole o di succhiare.
Non assumere farmaci senza consultare il medico e non fumare o consumare alcol durante l’allattamento. La madre che allatta può mangiare qualsiasi cibo, contrariamente a false credenze popolari che vietano aglio, cipolla o altri alimenti dal sapore forte.
Non scoraggiarsi se i primi giorni risultano difficili: l’allattamento è un’abilità che si impara con la pratica e può aiutare il sostegno di personale specializzato come ostetriche o consulenti per l’allattamento.
Quali sono le posizioni migliori per allattare?
↑ topIn questo video l’ostetrica Michela Bardino spiega quali sono le posizioni migliori per allattare.