a cura di Dott.sa Alessia Bajoni e Dott.sa Simona Solimando
Coordinatrici del Servizio specialistico per adolescenti
La scuola rappresenta per gli adolescenti non solo uno strumento per la formazione ma anche il luogo in cui poter esprimere e manifestare il proprio disagio e le proprie emozioni, lo spazio in cui poter prendere le misure per “diventare grandi”.
Lavorare in rete con la scuola rappresenta per i professionisti del Servizio specialistico per adolescenti del Santagostino un’opportunità per contribuire allo sviluppo di un pensiero e un agire a più livelli: collaborare con la scuola significa soprattutto “costruire ponti” con il territorio e indirizzare i ragazzi verso una progettualità futura, costituita da speranza e fiducia in se stessi.
L’intervento psicologico a scuola si configura pertanto come un intervento complesso che necessita di mettere in campo un insieme di conoscenze e competenze che vanno al di là dell’idea di una psicologia “che cura” ma che si fondino su una psicologia che “dialoga e costruisce” sistemi di lettura con e tra gli attori coinvolti: alunni, docenti, dirigenti, specialisti e figure che fanno parte della comunità educante.
Lavorare con i ragazzi nelle scuole su temi che hanno un valore e una pregnanza emotiva per loro vuol dire anche poter costruire ‘una cultura psicologica e di attenzione a un disagio emotivo’, che possa fornire un linguaggio ai ragazzi a emozioni complesse, di cui fanno fatica a parlare e dunque anche prevenire lo sviluppo di condizioni psicopatologiche caratterizzate da gravità, urgenza all’interno del contesto scolastico.
I primi passi verso una collaborazione con il Liceo artistico Brera
Il lavoro dell’Equipe Adolescenti del Santagostino prevede confronti con le famiglie, con la scuola e tutti i Servizi territoriali, ospedalieri coinvolti.
In questi anni ci siamo ritrovati a dialogare con diversi Istituti scolastici superiori della città di Milano: spesso sono stati proprio i docenti e i dirigenti a chiederci delle indicazioni su come poter intervenire con i nostri giovani pazienti e cosa fare quando stanno male.
L’incontro con il Liceo Artistico Brera di Milano è iniziato proprio attraverso questo lavoro di rete: abbiamo avuto il piacere di incontrare la Dirigente Scolastica che ci ha accolti presso il suo istituto e ha condiviso con noi la storia della scuola ma anche il malessere che è esploso nei ragazzi dopo la pandemia, la confusione e la vulnerabilità che manifestano in classe.
Abbiamo accolto la domanda di aiuto da parte della Scuola rispondendo con la costruzione, all’interno dell’èquipe Adolescenti del Santagostino, di un Progetto di Laboratori esperienziali di supporto su temi come l’ansia scolastica, le dipendenze e la consapevolezza affettiva e sessuale.
Il Progetto si chiama ‘Psychology Talk e Teen Talk’ ed è pensato come un evento della durata di 2 ore, organizzato attraverso gruppi tematici in modo tale da consentire ai ragazzi di fare domande (dubbi e curiosità) ai Professionisti Psicoterapeuti, esperti di adolescenti, su temi ‘caldi’ che gli stessi giovani portano nelle sedute di terapia.
Rivolto alle classi V è stato poi proposto, a conclusione dei laboratori, un Teen Talk ovvero un’intervista tra pari sui temi trattati durante i laboratori esperienziali.
Il Teen Talk è uno spazio pensato e gestito dai ragazzi, spazio in cui possono prendere parola e anche essere loro gli intervistatori, essere un po’ più ‘grandi’.
Durante i lavori di gruppo abbiamo concordato con i ragazzi di individuare tra loro dei “rappresentanti” per partecipare all’intervista, con il supporto della Social Media Manager del Santagostino, sviluppando un dialogo in diretta sui temi che sono stati oggetto di lavoro.
I laboratori esperienziali Psychology Talk
Il termine laboratorio contiene già in sè l’idea dell’esperimento, dello sperimentarsi in un contesto diverso, così sia gli Psicoterapeuti del Servizio adolescenti che gli studenti si sono ritrovati in un contesto nuovo, in cerchio, gli Psicoterapeuti a scuola, a confrontarsi e a creare un dialogo su temi ‘non scolastici’ come l’ansia, le dipendenze (affettive, da internet, da sostanze), la consapevolezza affettiva e sessuale.
Il gruppo di Professionisti ha cercato di trovare un equilibrio in interventi One Shot (ovvero con un unico incontro) tra il dare delle informazioni che possano orientare la bussola dei ragazzi in un territorio emotivo e creare situazioni che consentano di sperimentare nel qui e ora ‘vertici emotivi’ di osservazione e riflessione dei temi proposti.
Il Laboratorio sull’ansia scolastica è stato co-condotto da due Professionisti dell’èquipe adolescenti con formazione EMDR, in cui si propone una psicoeducazione sull’ansia scolastica e vengono condivise delle tecniche di stabilizzazione attraverso esercizi di respirazione e grounding, per favorire il radicamento e la riconnessione con se stessi.
Si installa il “posto al sicuro” in gruppo, con le stimolazioni bilaterali EMDR (abbraccio della farfalla), in modo che i ragazzi possano imparare ad usarlo quando si sentono sopraffatti da emozioni e sensazioni soverchianti. Attraverso l’installazione di questa risorsa i ragazzi possono distogliere l’attenzione dalle reazioni iper-attivanti, dalle sensazioni di blocco e paura e orientarsi meglio nel presente attraverso una gestione più consapevole delle emozioni e del proprio corpo.
Il Laboratorio sulle dipendenze è stato co-condotto da due Professionisti dell’èquipe adolescenti con l’obiettivo di portare una riflessione sulla dipendenza, in maniera trasversale alla tipologia di dipendenza e all’oggetto da cui si sviluppa, che possa orientare i ragazzi sui comportamenti a rischio che loro stessi o loro amici possano sviluppare. E’ stato poi utilizzato una modalità di gioco ‘al buio’ che potesse essere una esperienza concreta e fisica dei limiti e della cecità che può creare vivere una dipendenza totalizzante da una sostanza, da qualcuno o da internet stesso. Il cerchio del gruppo ha consentito la condivisione di vissuti, pensieri e consapevolezze, alle volte faticose da verbalizzare.
Il Laboratorio sulla consapevolezza affettiva e sessuale è stato co-condotto da una Professionista dell’Equipe di Psicosessuologia del Santagostino e una Professionista dell’Equipe adolescenti, al fine di integrare una competenza specifica con l’età con una sulla sessualità. Il tema del laboratorio riguardava lo sviluppo della consapevolezza all’interno delle interazioni sessuali, integrando aspetti corporei, emotivi ed affettivo – relazionali.
I ragazzi sono stati invitati a scegliere una foto (tra le proposte dalle psicoterapeute) che potesse esprimere al meglio quello che loro intendevano per “interazione sessuale”, lavorando in gruppo e condividendo una definizione che potesse esprimere una connotazione integrata di tutti i punti di vista.
In brainstorming si è poi lavorato per poter rispondere ad una domanda: “Cosa devo sapere prima di dire sì ad un’interazione sessuale?” sollecitando una riflessione sui diversi livelli di consapevolezza del tema. Si è poi attivato il gruppo un’esperienza corporea guidata dalla “voce” delle esperte in cui i ragazzi ad occhi bendati dovevano affidarsi alla propriocezione dell’attrito che sentivano nel gestire distanza e vicinanza, la presenza e il vuoto, ridefinendo le proprie risorse ed i propri limiti nel rispondere alla domanda: “Cosa devo sapere prima di dire no ad un’interazione sessuale”, imparando ad incontrare il tema del consenso e del dissenso.
Il Teen Talk
L’intervista tra pari si è realizzata in un’unica classe, come di fatto ‘un racconto libero’ sugli aspetti che avevano più colpito i ragazzi dell’esperienza svolta, nello specifico all’interno del Laboratorio di ‘consapevolezza affettiva e sessuale’.
Il raccontarsi di fronte a un video ha attivato delle paure e dei blocchi, connessi all’essere visto e all’esporsi: si è rispettato dunque la scelta e il vissuto della singola classe, lasciandola come una possibilità che potevano scegliere di vivere o meno.
La diretta è stata trasmessa su Instagram sulla Pagina Social del Santagostino Psiche.
Potete trovarla qui: guarda la diretta.
Riflessioni conclusive
Entrare in una classe e in una scuola vuol dire entrare in una comunità, in un gruppo con una sua storia, un passato e un presente, con la sua struttura e le sue tensioni accumulate nel tempo. I Professionisti del Servizio adolescenti si sono ritrovati dunque nel dover modulare la distanza nella relazione con la classe, a fare i conti con silenzi e non detti, con la possibilità o l’impossibilità di aprirsi su emozioni e pensieri.
Il nostro intervento ha avuto la funzione di attivatore di pensieri, azioni, legami, connessioni, si “interviene” non per riparare ciò che si è rotto e non funziona, ma per “inserire” un pensiero laddove qualcosa si è inceppato nel percorso evolutivo, e che necessita di essere supportato nel rintracciare risorse e strumenti utili per generare un nuovo possibile significato individuale e collettivo.
I ragazzi di tutte le classi si sono mostrati grati e aperti a una modalità diversa di stare in classe, alla possibilità di guardarsi e riflettere insieme: qualcuno ha raccontato parti profonde di sé, qualcuno ha solo osservato, qualcuno ha potuto imparare qualcosa di nuovo su di sé e su come gestire le emozioni, qualcuno ha potuto dire che ‘stava male’.
Riteniamo che pur essendo un piccolo intervento, sia importante che gli Psicoterapeuti escano dalle loro stanze di terapia per andare li dove i ragazzi vivono la loro realtà quotidiana, come riteniamo che sia fondamentale che la Scuola si apra a un dialogo emotivo con i giovani nello stesso contesto scolastico.
Troppo spesso vi sono episodi in cui giovani stanno male a scuola (con episodi di panico, ansia, autolesionismo, uso di sostanze a scuola fino ai piùù gravi tentativi di suicidio), episodi estremi che portano gli adulti (insegnanti, educatori, professionisti) a riflettere su cosa fare, su cosa è mancato e dove si è sbagliato: come equipe adolescenti lavoriamo sul poter cogliere i segnali sul nascere e sul non aspettare che il segnale diventi sintomo, patologia o ancora peggio ‘occasione mancata’. Lavoriamo sul poter creare insieme a tutti gli adulti di riferimento ‘possibilità di pensiero e di cura’, in cui il dialogo e il dare nome insieme ai ragazzi a emozioni e pensieri complesse sia la base sicura da cui partire nel pensare la cura di sé.
Hanno collaborato ai Laboratori esperienziali condotti presso il Liceo Artistico Brera i seguenti Professionisti del Servizio specialistico per adolescenti:
Alessia Bajoni, Simona Solimando, Elisabetta Mangano, Rossella Bencivenga, Nicoletta Malerba, Elena Saporiti, Claudia Cortesan, Maria Romina Rotunno, Mario Venerandi, Gigliola Gigli, Martina La Greca, Eleonora Martin (dell’Equipe di Psicosessuologia del Santagostino.
(8 Maggio 2025)