Cerca nel sito
Chiudi

L’occhio secco, che cos’è e come trattarlo

A cura di
Enrica
Zola

La sindrome dell'occhio secco è una patologia determinata da uno scarso film lacrimale, che ne provoca l'irritazione.

Che cos’è l’occhio secco?

La superficie dei nostri occhi è coperta e protetta da un film lacrimale che ha una composizione ben bilanciata tra acqua, lipidi e muco. Esso viene regolarmente prodotto, spalmato e ricambiato soprattutto grazie agli ammiccamenti palpebrali.

Ha un’importante funzione: protegge, lubrifica e nutre la porzione piú esposta dei nostri occhi. Questo film viene fabbricato da diverse ghiandole sparse sulla superficie dell’occhio (nella congiuntiva) e sul bordo palpebrale. Se il film lacrimale è scarso, non ben distribuito, o manca di qualche componente si ha il cosiddetto “occhio secco”.

Che sintomi dà l'occhio secco?

I sintomi possono variare da poco o nessuna sensazione a:

  • sensazione di sabbia negli occhi
  • sensazione di corpo estraneo
  • bruciore e prurito
  • occhio rosso
  • fotofobia (difficoltà a tenere l’occhio aperto quando si è alla luce)
  • lacrimazione (questo è un effetto paradosso: gli occhi cercano infatti di ottenere più idratazione in tutti i modi ma la composizione di queste lacrime è prevalentemente acquosa e quindi non in grado di supplire al deficit di film lacrimale)
  • disturbi del visus come visione annebbiata.

Perché l'occhio diventa secco?

Le cause sono numerose e spesso entrano in gioco in una combinazione di cause. Le principali sono:

  • difetti delle palpebre che portano ad una alterata chiusura delle stesse e ad una conseguente eccessiva esposizione del bulbo. Inoltre le palpebre “spalmano” il film lacrimale su tutta la superficie dell’occhio e un loro malfunzionamento porta ad una distribuzione inefficace. Questi effetti si osservano anche nei videoterminalisti, in cui l’osservazione prolungata dello schermo del computer porta ad una rarefazione del normale riflesso di ammiccamento cosicché l’occhio si asciuga.
  • difetti nella produzione di un componente del film lacrimale. Ne sono un esempio le blefariti (infiammazioni di solito croniche del bordo palpebrale) che portano in particolare ad una diminuzione della componente grassa. Questa ha un ruolo molto importante poiché mantiene stabile il film lacrimale per tutto il tempo che intercorre tra un ammiccamento e l’altro. In altre parole se il film lacrimale é troppo acquoso e poco grasso evaporerá molto piú velocemente.
  • patologie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico, l’artrite reumatoide, la sclerodermia o, ancora, la sindrome di Sjogren, che portano alla diminuzione della componente acquosa (quella prodotta in abbondanza quando si piange).
  • fattori ambientali che influenzano sia la produzione che la salute della superficie dell’occhio: l’inquinamento, gli agenti atmosferici, i farmaci assunti, l’aria condizionata cosí come il riscaldamento, gli esiti di una chirurgia refrattiva, solo per citarne alcuni
  • utilizzo di lenti a contatto in modo scorretto

Come si diagnostica?

Con una visita oculistica non é troppo difficile per il vostro oculista diagnosticare l’occhio secco. L’anamnesi, l’osservazione alla lampada a fessura e la colorazione della superficie oculare con fluoresceina sono alla base dell’esame.

Ci sono poi indagini piú specifiche che possono indirizzare verso una forma particolare (Test di Shirmer, osmolaritá, meibomiografia, colorazione con Rosa Bengala o Verde di Lissamina, misurazione del break up time,..) o anche esami di laboratorio che possono aiutare a diagnosticare una malattia di base, come ad esempio una malattia autoimmune.

Come si cura la sindrome dell'occhio secco?

In generale risulta molto utile capire l’origine del problema per poterne risolvere le cause, ma molto spesso, come dicevamo, il problema é multifattoriale e la terapia é prevalentemente volta a ripristinare una buona idratazione della superficie

I sostituti lacrimali, chiamati anche “lacrime artificiali” rappresentano il trattamento principale. Vanno usati con costanza: spesso si tende a sottovalutare la loro azione e ad usarli solamente quando si accusa il disturbo. Ma a quel punto è troppo tardi per ottenere un buon effetto. Il loro utilizzo deve essere frequente e per un tempo a volte abbastanza lungo. 

L’igiene palpebrale é spesso fondamentale per ripristinare una buona azione delle ghiandole collocate sul bordo palpebrale; molto utili sono gli impacchi caldo umidi. 

Il vostro oculista potrebbe prescrivere antibiotici e/o antinfiammatori locali o addirittura sistemici a seconda della gravitá del quadro clinico. Esistono anche trattamenti parachirurgici o addirittura chirurgici per le situazioni piú avanzate (trattamento con luce pulsata, punctum plugs, chiusura dei puntini con cauterio o tarsoraffia, trapianto di membrana amniotica).

Senz’altro da non dimenticare anche tutta una serie di accorgimenti per ridurre l’impatto dei fattori ambientali (fare delle pause quando si lavora a lungo al computer, utilizzare degli umidificatori negli ambienti secchi, utilizzare degli occhiali coprenti che possano aiutare a creare una “camera umida”.

Si può prevenire?

Non é facile prevenire la comparsa di occhio secco ma con una visita oculistica si possono evidenziare forme iniziali, ancora asintomatiche, cosí da impostare un trattamento prima che la superficie oculare si danneggi. 

Inoltre, come accennato, ci sono delle buone pratiche di comportamento che possono contribuire a proteggere la superficie oculare come, ad esempio, evitare di esporsi in modo diretto a sistemi di condizionamento o trascorrere molto tempo in zone particolarmente ventilate e polverose.

Sarebbe opportuno ridurre l’esposizione agli schermi o la frequenza, facendo una pausa almeno ogni venti minuti ed evitando un utilizzo eccessivo di lenti a contatto.

Per prevenire la sindrome dell’occhio secco, infine, è molto importante mantenersi sempre idratati, bevendo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, tutti i giorni.

Cosa succede se non si cura l’occhio secco?

Un occhio secco che non viene curato porta ad un deficit di liquido lacrimale o ad una composizione delle lacrime che non è quella corretta. La secchezza oculare, a sua volta, aumenta il rischio di rompere il film lacrimale, con un conseguente danno alle cellule e la manifestazione di sintomi quali arrossamento e bruciore agli occhi, prurito, sensazione di avere un corpo estraneo e anche dolore.