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Neuroma di Morton


Il neuroma di Morton è una patologia degenerativa a carico dei nervi della parte anteriore del piede. Vediamo di cosa si tratta, quali sono i sintomi e i trattamenti.

Cos’è il neuroma di Morton?

Il neuroma di Morton (o metatarsalgia di Morton) è una patologia del piede abbastanza diffusa. Si tratta di un dolore di natura infiammatoria che colpisce i nervi interdigitali che affiancano le ossa dei metatarsi, che si trovano nella parte anteriore del piede. Nello specifico, la sindrome interessa maggiormente il terzo nervo digitale comune, che innerva il terzo e quarto dito del piede. 

Il neuroma di Morton non è una patologia grave. Anche se il termine può far pensare a un tumore o a una neoplasia, si tratta di un disturbo fastidioso che non provoca particolari impedimenti ed è assolutamente curabile. Può manifestarsi a qualsiasi età, con una prevalenza nelle persone tra i 40 e i 50 anni di sesso femminile.

Neuroma di Morton: sintomi

I sintomi del neuroma di Morton sono spesso specifici e facilmente riconoscibili. Il sintomo principale è il dolore che si manifesta con forti fitte, spesso descritte come una sensazione di bruciore o di scossa elettrica.

La sofferenza interessa lo spazio interdigitale, di solito tra il terzo e quarto dito, e può irradiarsi anche alle altre dita, soprattutto in conseguenza dell’appoggio del piede. Il dolore si percepisce anche alla palpazione della zona dove si è generato il neuroma. La sensazione dolorosa non è costante, si alterna a fasi asintomatiche e può essere associato, inoltre, a:

  • Parestesia (alterazione della sensibilità e formicolio)
  • Diminuzione della sensibilità
  • Piedi gonfi.

I pazienti possono avvertire, camminando, la sensazione di avere un corpo estraneo nella scarpa, oppure è possibile rilevare la comparsa di un leggero avvallamento nella zona interessata, causato dall’ispessimento del nervo.

Inoltre, quando si comprime l’avampiede in corrispondenza della zona interessata dal neuroma, è possibile avvertire un "click" che esacerba il dolore, il cosiddetto segno di Mulder. A volte, è possibile avvertire un nodulo alla palpazione.

Perché viene il Neuroma di Morton?

Il neuroma di Morton è dovuto a microtraumi compressivi che, con il passare del tempo, danno esito alla formazione di tessuto fibroso all’interno del nervo. Questo, quindi, aumentando di dimensioni viene compresso tra le teste metatarsali, provocando la sintomatologia dolorosa.

Le cause dei microtraumi alla base del neuroma possono essere di diversa natura, e dovuti, per esempio:

In generale, queste condizioni si associano a un problema dell’appoggio dell’avampiede. Anche se si pensa comunemente che il neuroma di Morton possa essere provocato da calzature strette o con tacchi alti, si tratta di una convinzione errata. È possibile però che queste possano aggravare la sintomatologia. Altri fattori che possono peggiorare il disturbo sono:

  • Aumento del peso
  • Attività fisica che prevede un importante coinvolgimento dei piedi (danza, calcio, corsa)
  • Stazione eretta prolungata.

Come capire se si ha il neuroma di Morton? Diagnosi

La diagnosi del neuroma di Morton viene eseguita solitamente nell’ambito di una visita specialistica, attraverso l’esame obiettivo, che di solito rileva un rigonfiamento tra le dita dei piedi.

Un esame clinico che facilita la diagnosi è il cosiddetto segno di Mulder, che, come detto in precedenza, consiste nella compressione dell’area interessata, provocando un intenso dolore. Ulteriori esami di approfondimento utili a una diagnosi differenziale possono essere:

  • Radiografia, eseguita in piedi, per escludere la presenza di microfratture
  • Ecografia, che ha il vantaggio di individuare la zona da trattare, ed esclude la presenza di capsuliti o borsite
  • Risonanza magnetica, che serve per una più precisa definizione delle dimensioni e della localizzazione del neuroma.

Cosa fare per il dolore del neuroma di Morton? Cure e trattamenti

I trattamenti per il neuroma di Morton sono fondamentale di due tipi: 

  • Conservativi
  • Chirurgici.

Nelle fasi iniziali, la terapia conservativa prevede il ricorso a:

Esiste, inoltre, un approccio intermedio che può essere una valida alternativa alla chirurgia tradizionale. Questo trattamento è detto alcolizzazione ecoguidata e consiste nell'iniezione di una miscela di alcol e anestetico locale, sotto guida ecografica.

Intervento chirurgico

Dal momento che la sintomatologia dolorosa tende spesso a ripresentarsi, non sempre i trattamenti conservativi portano a risultati definitivi, e le infiltrazioni di cortisone non possono essere prolungate a lungo, per via dei loro effetti collaterali.

Se le dimensioni del neuroma sono superiori ai 4 - 5 millimetri di solito è consigliabile ricorrere all’intervento chirurgico. Questo può essere effettuato attraverso tecniche mininvasive che prevedono una piccola incisione cutanea sul dorso del piede. Il chirurgo accede alla zona tra le teste metatarsali per isolare e asportare il neuroma. 

L’intervento non provoca disturbi nella deambulazione e alterazioni della funzionalità del piede, e di solito la ripresa del paziente è rapida e avviene senza particolari precauzioni se non l’utilizzo di specifiche calzature in talo per circa due settimane.

Prevenzione

La prevenzione del neuroma di Morton non è semplice: non esistono comportamenti specifici per evitarne l'insorgenza dal momento che i fattori alla sua origine sono molteplici e differenti.

La prevenzione è difficile soprattutto negli sportivi che sono sottoposti a un’eccessiva sollecitazione della zona anteriore del piede. È raccomandabile comunque evitare i possibili traumi cui il piede viene esposto durante le attività quotidiane.

Avere uno stile di vita sano, mantenendo il peso corporeo nella norma è di fondamentale utilità per non incorrere nelle conseguenze indotte da sovrappeso e obesità sugli arti inferiori.

Inoltre, è sempre utile indossare scarpe e calzature comode, che non costringano il piede in posizioni innaturali che possono influire negativamente sulla conformazione del piede, come scarpe con tacchi troppo alti e punte strette.

Gli esercizi di stretching possono aiutare per ridurre possibili alterazioni posturali che favoriscono l’insorgenza delle metatarsalgie.