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Pubblicato inPatologie

Il morbillo. Quali sono i sintomi e la cura

Il morbillo è una malattia infettiva virale esantematica estremamente contagiosa. È diffusa soprattutto tra i bambini ma può colpire anche gli adulti. Il vaccino è la misura più efficace di prevenzione.

Che cosa è il morbillo?

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Il morbillo è una malattia infettiva altamente contagiosa causata da un virus della famiglia dei Paramyxoviridae, chiamato morbillivirus. Colpisce i bambini e può interessare anche gli adulti non vaccinati.

I sintomi iniziali sono febbre alta, tosse, rinite e congiuntivite, cui segue la tipica eruzione cutanea con macchie rosse, che si diffonde dal viso verso il resto del corpo. Prima dell’eruzione possono comparire le macchie di Koplik, piccole lesioni biancastre all’interno della bocca.

Si trasmette attraverso goccioline respiratorie ed è estremamente contagioso. Può causare complicazioni gravi come polmonite, encefalite e, nei bambini malnutriti, cecità. La vaccinazione MPR (morbillo-parotite-rosolia) rappresenta la prevenzione più efficace, riducendo drasticamente l’incidenza della malattia nei paesi con programmi vaccinali consolidati.

Insieme ad altre patologie tipiche dell’età pediatrica, come parotite, rosolia, pertosse o varicella e ha il tasso più alto di trasmissibilità verso persone che non risultano immunizzate.

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Quali sono i sintomi del morbillo?

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I sintomi del morbillo si manifestano come indcato nella tabella.

Descrizione dei Sintomi Sintomi
I sintomi iniziali si manifestano tra i 7 e i 14 giorni in seguito all’infezione
Dopo la comparsa dei primi sintomi, si manifestano ulteriori segni clinici

principali sintomi del morbillo

Come sono le macchie del morbillo?

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Dopo 3, al massimo 5 giorni si sviluppano delle macchie rosse prive di pus, definibili in termini tecnici come una eruzione maculo papulosa pruriginosa. I primi luoghi interessati sono le orecchie, il collo e, dopo altri 2 giorni, braccia, tronco, palmi delle mani e infine dei piedi. Questa distribuzione è detta a mantellina.

Dopo questa manifestazione, l’eruzione inizia a scomparire dal volto. Quando la malattia raggiunge l’acuzie, il bambino manifesta congiuntivite e febbre fino anche ai 40°C. Si ha regressione complessiva dell’eruzione, e un abbassamento della temperatura, dopo 5 giorni al massimo.

Cause e trasmissione del morbillo

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L’agente patogeno del morbillo, il morbillivirus, è altamente contagioso e sopravvive nell’ambiente per diverse ore.

La trasmissione avviene attraverso goccioline respiratorie emesse quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla. Il virus può anche diffondersi, ma più raramente, per contatto diretto con superfici contaminate. Una persona infetta può trasmettere il virus da 4 giorni prima fino a 4 giorni dopo la comparsa dell’eruzione cutanea. Il periodo di maggiore contagiosità coincide con la fase prodromica, quando i sintomi sono simili a quelli di un comune raffreddore.

Il morbillo ha un tasso di contagiosità del 90%, il che significa che 9 persone su 10 non immuni svilupperanno la malattia dopo l’esposizione.

Il morbillo è pericoloso per gli adulti?

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Sì, il morbillo può essere particolarmente pericoloso per gli adulti. Sebbene sia di norma considerata una malattia della età pediatrica, quando colpisce gli adulti tende a manifestarsi con sintomi più severi. Gli adulti hanno infatti maggiori probabilità di sviluppare complicazioni gravi come polmonite, encefalite e epatite.

Il sistema immunitario degli adulti reagisce in modo più intenso, determinando febbre più alta e sintomi respiratori più marcati. Per questo motivo, la vaccinazione degli adulti non immunizzati è fortemente raccomandata.

Possibili complicanze del morbillo

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Nel morbillo, determinate tipologie di pazienti, come i bambini al di sotto dei 5 anni, gli adulti sopra i 20 anni, le donne incinte e gli individui con deficit del sistema immunitario, sono maggiormente suscettibili a sviluppare complicanze.

Tra le conseguenze più serie si possono indicare la polmonite, presente in una percentuale che varia dall’1 al 6% dei casi, e l’encefalite acuta, che si verifica nello 0,1% dei pazienti. Si riscontrano anche altre complicazioni, tra cui infezioni dell’orecchio medio, diarrea, disidratazione, infiammazioni corneali, abbassamento del conteggio piastrinico, e convulsioni legate a febbre alta.

Se viene contratto durante la gravidanza, il morbillo non determina alcuna malformazione del feto, ma può comunque determinare nella madre l’insorgenza di una polmonite.

Questa eventualità, se accade in prossimità del parto, può a sua volta determinare un rischio di malattia ai danni del nascituro. Si precisa inoltre che il vaccino contro il morbillo, unico strumento valido di prevenzione, non deve essere somministrato alle donne in gravidanza.

Il morbillo è letale?

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Il morbillo può essere letale, anche se la mortalità varia significativamente in base all’età, stato nutrizionale e accesso alle cure mediche. Nei paesi sviluppati, il tasso di mortalità è di circa 1-2 casi ogni 1000 infezioni, mentre nei Paesi in via di sviluppo può raggiungere il 10-15%.

I gruppi più a rischio di morte sono i bambini sotto i 5 anni, gli adulti sopra i 20 anni e le persone immunocompromesse. La malnutrizione, soprattutto la carenza di retinolo (vitamina A), aumenta drasticamente il rischio di morte.

Qual è la differenza tra morbillo e varicella?

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Una prima differenza sta nel virus che determina le due patologie. Nel caso del morbillo si parla di un virus appartenente alla famiglia delle Paramixoviridae, mentre la varicella è determinata dal Varicella Zoster, un Herpesvirus.

Il secondo elemento di distinzione è il tempo di incubazione: il morbillo  tra i 7 giorni e i 14. Nel caso della varicella si varia tra i 14 e i 21 giorni.

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Prevenzione del morbillo

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Il vaccino contro il morbillo è, si ripete, l’unico valido strumento di prevenzione. Non è obbligatorio in Italia, ma la sua inoculazione è fortemente consigliata. La vaccinazione è solitamente associata a quella per parotite e rosolia.

Secondo il calendario vaccinale, le dosi di vaccino MPR (morbillo, parotite, rosolia) sono due: la prima tra i 12 e i 15 mesi di età, la seconda tra i 5 e i 6 anni.

La seconda dose non è considerabile un richiamo. Piuttosto, ha lo scopo di recuperare i bambini che non hanno risposto alla prima dose. La vaccinazione può essere effettuata ad ogni età, ma viene preferita l’infanzia per via della possibilità di incorrere in complicanze anche, a volte, molto severe.

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Eventuali effetti collaterali del vaccino contro il morbillo

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Il vaccino MPR contiene al proprio interno ceppi di virus vivi ma attenuati, quindi incapaci di suscitare la malattia. Virus, bisogna integrare, estremamente immunogeni perché in grado di suscitare una risposta immunitaria particolarmente potente.

Gli eventuali effetti collaterali sono in generale molto lievi, e solo raramente possono essere più intensi. E sono effetti comuni ai vaccini: una febbre non molto alta, sonnolenza, irritabilità e un piccolo gonfiore.

È possibile segnalare un unico effetto avverso degno di nota: un deficit temporaneo della coagulazione con presenza di petecchie, delle macchie della pelle di tipo puntiforme causate da piccole emorragie dei capillari. La ragione è da ritrovarsi in una risposta immunitaria più aggressiva.

Il virus, che circola costantemente nella popolazione, consente dei richiami naturali, nei soggetti che sono stati vaccinati, e agisce come booster, ovvero come rinforzo dell’immunità conferita dal vaccino. Ogni possibile legame tra autismo, patologie immunitarie e vaccinazione contro il morbillo è da escludere.