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La terapia del dolore, benefici e potenzialità

A cura di
Giuseppe
Ambrosino

La terapia del dolore è una branca della medicina che si occupa di trattare la sintomatologia dolorosa cronica e di migliorare la qualità di vita dei pazienti che ne soffrono. Scopriamo cos’è la terapia del dolore, le sue potenzialità e i suoi benefici.

Che cos'è la terapia del dolore?

La terapia del dolore (anche detta terapia antalgica o medicina del dolore) è una specialità medica volta ad aumentare la qualità della vita dei pazienti affetti da sintomatologia dolorosa. Infatti, se è vero che in certi casi il dolore non può essere rimosso in modo definitivo, può però essere curato e alleviato attraverso le numerose tecniche a disposizione dello specialista algologo dopo l'individuazione delle cause che lo originano.

Quando si ricorre alla terapia del dolore?

Il dolore è un campanello di allarme che ci allerta che il nostro organismo ha subito o sta per subire un danno.

A volte, tuttavia, il dolore non ha questa funzione e diventa una vera e propria malattia che, se non trattata adeguatamente, può causare danni fisici e psichici permanenti. Questa forma di dolore è un nemico da combattere, specie quando non è occasionale e non si risolve con semplici analgesici.

Si parla infatti di dolore cronico quando questo dura da più di sei mesi senza che le cure abbiano apportato sollievo. 

È proprio nei casi in cui il dolore persiste che è consigliabile consultare un medico, al fine di impostare un’adeguata terapia del dolore o per chiedere consiglio sui centri di eccellenza in tal proposito.

Quali sono le cause più frequenti di dolore cronico?

Studi epidemiologici recenti hanno rilevato che in Europa circa 70 milioni di persone sono affette da dolore cronico e che quasi la metà della popolazione nel corso della propria vita ha dovuto confrontarsi con questa problematica.

Ovviamente con l'avanzare dell'età la situazione tende a peggiorare.

I tipi più diffusi di dolore cronico per cui si ricorre alla terapia del dolore sono mal di schiena, artrite, cefalea ricorrente e il dolore neoplastico, derivante cioè da disturbi oncologici.

La terapia del dolore è indicata però anche in caso di nevralgia o dolore neuropatico, determinato da disfunzioni o danni alle cellule nervose del sistema nervoso centrale o periferico. Rientrano in questa categoria le patologie causate da lesioni nervose (come la sciatica per ernia del disco), lesioni vascolari e nervose dopo trauma o frattura, disturbi nervosi dopo intervento chirurgico o per malattie che danneggiano la normale conduzione nervosa (come ad esempio herpes, alcolismo, tossine, infezioni o patologie autoimmuni).

I sintomi di questi dolori di origine nervosa sono: bruciore, formicolio, spasmi e debolezza muscolare.

Chi pratica la terapia del dolore?

Il primo consulente a cui rivolgersi in questi casi è il proprio medico di famiglia che valuterà il caso, prescriverà le prime cure e indirizzerà il paziente verso un centro in cui sottoporsi a una visita specialistica.

Le strutture specialistiche che si occupano esclusivamente di dolore cronico sono i centri di terapia del dolore, in cui la stretta collaborazione tra oncologi, psicologi e medici di altre specialità garantisce un inquadramento completo del paziente e l'individuazione delle più efficaci strategie terapeutiche. Lo sviluppo di una rete di terapia del dolore è promosso dalla legge 38 del 2010, che garantisce l’accesso alle cure palliative attraverso il coordinamento tra le diverse strutture di assistenza.

Il dolore non curato in modo opportuno non solo è nocivo per la psiche, ma compromette tutto l'organismo, indebolisce le difese immunitarie e crea dei veri e propri danni a tutti gli organi. È problematico per un solo specialista trattare una patologia così articolata e complessa. Per questa ragione sono stati formati medici altamente specializzati e centri di terapia del dolore che offrono un trattamento coordinato e completo delle diverse esigenze dei pazienti.

Terapia del dolore in oncologia

Il dolore nei malati con tumore rimane ad oggi un sintomo molto diffuso e di grande impatto sia a livello emozionale che nelle attività quotidiane. Può essere presente in varie fasi della malattia neoplastica come fattore invalidante e aggravante il quadro clinico del paziente con tumore.

Le manifestazioni cliniche della sintomatologia dolorosa sono due:

  • Dolore acuto
  • Dolore cronico

Per inquadrare i processi che stanno alla base del dolore da cancro, possono essere utilizzate tre classi di suddivisione:

  • Da effetto massa
  • Iatrogeno
  • Come sindrome paraneoplastica

Come si effettua la terapia del dolore?

La scelta della terapia dipende dalla tipologia dello stimolo doloroso, dalla sua gravità e dal successo delle terapie precedenti. Le terapie più frequenti sono:

  • Farmaci: vengono scelti secondo criteri ben codificati e in base al tipo e all'intensità del dolore. Oltre al cortisone, altri trattamenti farmacologici includono gli antinfiammatori, i farmaci antidolorifici risultando discretamente efficaci ma lesivi a livello gastrico, si utilizzano altre classi di farmaci attivi sulla conduzione nervosa, psicofarmaci e oppioidi
  • Stimolazione neuromuscolare: la stimolazione elettrica effettuata tramite l’utilizzo di elettrodi sulla pelle è capace di limitare o in alcune circostanze di azzerare il dolore. In casi particolari lo stimolo può essere applicato direttamente sulle strutture nervose o in vicinanza del midollo spinale
  • Fisioterapia: il movimento guidato aiuta a recuperare il movimento articolare, riduce la contrattura muscolare e contribuisce al controllo del dolore
  • Agopuntura: è una pratica medica in uso da oltre 2000 anni, largamente impiegata nel trattamento del dolore per i suoi effetti benefici
  • Infiltrazioni e blocchi nervosi: sono iniezioni (normalmente a base di anestetico locale e cortisonico) che nella terapia del dolore sono praticate in prossimità dei nervi periferici interessati o delle radici nervose nella colonna vertebrale
  • Inquadramento e sostegno psicologico: il lavoro svolto dallo psicologo in un centro di terapia del dolore è un importante supporto per il medico nella fase di inquadramento generale del disturbo. Può verificarsi infatti che il dolore risulti amplificato in conseguenza di stati ansiosi, della difficoltà di accettazione, della sfiducia, della mancanza di motivazione. In alcuni casi lo psicologo può intervenire anche ricorrendo a tecniche di rilassamento o di sostegno psicologico per migliorare l'efficacia delle terapie mediche e della vita affettivo-relazionale del paziente
  • Trattamenti chirurgici di diverse tipologie che tendono a “correggere” la causa che ha provocato lo stato doloroso. Questi interventi sono spesso visti dai pazienti come la panacea (“via il dente, via il dolore”) e qualche volta è così, ma non di rado, anche se correttamente eseguiti, non sono in grado di dominare il dolore, che deve essere trattato con altre metodiche