- Cos’è l’esofagite eosinofila?
- Quali patologie si associano all’esofagite eosinofila?
- Esofagite eosinofila, sintomi comuni
- Diagnosi della malattia
- Si guarisce da questo disturbo?
- Quali sono i cibi da evitare in caso di gastrite eosinofila?
Cos’è l’esofagite eosinofila?
↑ topL’esofagite eosinofila è una patologia infiammatoria cronica dell’esofago. Si caratterizza dalla presenza di un elevato numero di eosinofili, un tipo di globuli bianchi, nel tessuto esofageo.
Questa condizione può insorgere a qualsiasi età ed è più frequentemente diagnosticata negli uomini. L’esofagite eosinofila è stata identificata come entità patologica distintiva solo nei primi anni ’90 e da allora il numero di diagnosi è aumentato notevolmente, con stime che indicano circa 10 casi ogni 100.000 persone.
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Quali patologie si associano all’esofagite eosinofila?
↑ topL’esofagite eosinofila è una malattia immuno-mediata, il che significa che il sistema immunitario del corpo reagisce in modo anomalo a certi stimoli. La causa principale sembra essere una risposta immunitaria agli allergeni alimentari in individui geneticamente predisposti.
Tuttavia, anche gli allergeni ambientali possono essere scatenanti, portando a un’infiammazione cronica della parete dell’esofago.
I pazienti con questo disturbo hanno spesso una storia di patologie atopiche, come:
In alcuni casi, è associata anche ad altre patologie gastrointestinali, quali la celiachia.
Esofagite eosinofila, sintomi comuni
↑ topI sintomi dell’esofagite eosinofila possono variare a seconda dell’età del paziente.
Nei bambini, i sintomi più comuni includono:
- rifiuto del cibo
- dolore toracico
Questi sintomi possono essere facilmente confusi con altre condizioni pediatriche, rendendo la diagnosi particolarmente difficile.
Negli adulti i sintomi sono:
- disfagia per i cibi solidi (sintomo predominante)
- bruciore di stomaco e il rigurgito, spesso attribuiti erroneamente al solo reflusso gastroesofageo.
Tra le complicazioni più severe troviamo il restringimento (stenosi) dell’esofago, che ostacola ulteriormente la deglutizione e aumenta il rischio di occlusione da cibo, e il rischio di lesioni precancerose.
Diagnosi della malattia
↑ topLa diagnosi di esofagite eosinofila si basa su una combinazione di analisi dei sintomi ed esami clinici specifici. Il primo passo spesso coinvolge una valutazione dettagliata della storia clinica del paziente, inclusi eventuali disturbi allergici e sintomi gastroesofagei persistenti che non rispondono ai trattamenti convenzionali per il reflusso.
L’endoscopia con biopsia rappresenta il metodo diagnostico principale. Durante l’endoscopia, un tubo con telecamera viene delicatamente introdotto attraverso la bocca del paziente per esaminare l’interno dell’esofago e prelevare piccoli campioni di tessuto.
In alcuni casi possono essere necessari ulteriori esami per escludere altre cause di sintomi simili, come:
- Esami del sangue per valutare allergie o malattie autoimmuni
- Test allergici per identificare eventuali allergie alimentari
- Manometria esofagea per valutare la capacità dell’esofago di contrarsi e spingere il cibo verso lo stomaco
Si guarisce da questo disturbo?
↑ topL’esofagite eosinofila è una condizione cronica che richiede una gestione a lungo termine piuttosto che una cura definitiva. Tuttavia, con il trattamento appropriato, i pazienti possono ottenere una remissione significativa dei sintomi e migliorare notevolmente la loro qualità della vita.
La terapia iniziale solitamente coinvolge l’uso di inibitori della pompa protonica (IPP), che aiutano a ridurre l’infiammazione sopprimendo la produzione di acido gastrico. Se questi farmaci non risultano efficaci, si possono utilizzare corticosteroidi topici che agiscono direttamente sulla mucosa esofagea per ridurre l’infiammazione (senza gli effetti collaterali sistemici dei corticosteroidi orali).
Un trattamento alternativo è la dieta di eliminazione, che mira a identificare e rimuovere gli allergeni alimentari responsabili della reazione infiammatoria.
Nei pazienti con malattia avanzata, possono essere prescritti farmaci biologici come il dupilumab, un anticorpo monoclonale che inibisce specifiche vie infiammatorie coinvolte nella patologia. Infine, nei pazienti con stenosi significative, potrebbe essere necessaria una dilatazione esofagea, una procedura che aiuta a espandere il calibro dell’esofago per migliorare la deglutizione.
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Quali sono i cibi da evitare in caso di gastrite eosinofila?
↑ topSpecialmente nei bambini e nei giovani adulti, l’approccio dietetico è un componente cruciale nella gestione dell’esofagite eosinofila.
Le diete di eliminazione, come indicato, sono progettate per identificare e rimuovere gli allergeni alimentari che provocano l’infiammazione esofagea come frumento, soia, uova, latte, noci e frutti di mare.
Questa dieta consiste nell’eliminare i sei gruppi alimentari principali sospettati per 6-8 settimane. Dopo questa prima fase, ogni 2-3 settimane viene reintrodotto un gruppo alimentare alla volta, monitorando attentamente la risposta del paziente per identificare gli allergeni specifici.
La gestione dietetica dell’esofagite eosinofila può essere significativamente diversa da persona a persona e richiede quindi un approccio individualizzato. Per questo motivo, è fondamentale essere seguiti da un dietista o nutrizionista esperto in questo specifico disturbo.