Che cos'è il delirio?
Il delirio è una sindrome cerebrale organica caratterizzata da episodi di perdita di coscienza, difficoltà nel mantenere l’attenzione, alterazione dell’orientamento e della memoria e disturbi di percezione che portano all'insorgenza di allucinazioni.
Il soggetto si sente confuso e i pensieri sono frammentati e non collegati, con spesso una sovrapposizione di agitazione ed eccitamento.
Il soggetto presenta una falsa convinzione che viene mantenuta con fermezza anche quando è contraddetta dalla realtà sociale e non condivisa o convalidata da altri individui della stessa cultura o ambiente.
Come si manifesta il delirio?
Il delirio si manifesta come un'alterazione dello stato mentale e non come una malattia, è infatti un disturbo improvviso e tendenzialmente reversibile. Chi lo manifesta presenta una certa incapacità nel concentrarsi, unita a disorientamento, difficoltà a pensare lucidamente e a porre attenzione.
Le persone che presentano deliri possono pensare di essere inseguiti, infettati, avvelenati, amati o ingannati (sia dalle persone vicine che non). Tendono infatti a mettere in dubbio l'affidabilità delle persone care, leggendo di conseguenza significati alterati nelle situazioni che vivono.
Quando una persona delira?
Le cause più comuni di delirio sono rappresentate da:
- Utilizzo di farmaci (oppiodi, farmaci con effetti anticolinergici e psicoattivi)
- Infezioni (come ad esempio alle vie urinarie e polmonari)
- Disidratazione
- Insufficienza epatica e renale
- Ipossia
- Schizofrenia
- Morbo di Parkinson
- Sclerosi multipla
- Convulsioni
- Psicosi
Quanti tipi di delirio esistono?
I tipi di delirio esistenti sono differenti, tra questi abbiamo:
- D. acuto, sindrome demenziale molto grave, in cui ai sintomi propri della sindrome, si associano ipertermia, iperazotemia con grave rischio di morte per blocco della funzionalità renale
- D. alcolico, disturbo associato all’ingestione di alcol, come nella forma delirante d’intossicazione alcolica, o in seguito a sospensione dell’assunzione di alcol in un soggetto psicologicamente dipendente da esso (delirium tremens)
- D. autoctono, delirio primario che deriva da un’esperienza immediata del soggetto, che riflette un disturbo dell’elaborazione simbolica piuttosto che un disturbo della percezione, dell’appercezione o dell’intelletto
- D. comune, delirio che si sviluppa contemporaneamente in due o più persone, in stretta relazione l’una con l’altra. Quando i soggetti interessati sono due, la condizione viene detta follia a due, quando sono tre, follia a tre
- D. d’influenza, delirio per cui un individuo ritiene di essere influenzato o controllato da forze esterne sulle quali egli non ha controllo
- D. da collasso, alterazioni psichiche che insorgono al cessare della febbre nelle malattie acute
- D. di gelosia, delirio a esordio insidioso che si esprime sul tema della gelosia e che appare radicato a fondo nella personalità nevrotica e pre delirante del soggetto. È molto comune nell’alcolista cronico, che dalle accuse verbali facilmente passa a comportamenti violenti e aggressivi
- D. di grandezza, disturbo per cui un soggetto è convinto di possedere benessere, bellezza, fascino, o una combinazione di questi attributi, per cui si considera irresistibile
- D. febbrile, disturbo che si verifica in associazione a febbre
- D. febbrile specifico, delirio febbrile che si rileva in una malattia infettiva specifica
- D. incongruente, idea delirante che non è in accordo con i sentimenti e le emozioni prevalenti del soggetto, come un delirio di onnipotenza accompagnato da timori di annientamento
- D. messianico, delirio di grandezza che consiste nella convinzione di essere un messia, o comunque un profeta eletto per salvare il mondo o per riscattare l’umanità dalla condizione di miseria in cui si trova
- D. nichilista, delirio per il quale il mondo, il sé o parti di entrambi non esistono. Il delirio nichilista in alcuni pazienti molto depressi si manifesta con la convinzione che il cervello sia in decomposizione
- D. organico, deriva da un’alterazione organica dell’encefalo, compresi traumi cranici, meningite ed encefalite, o stati di confusione tossica
- D. paranoide, disturbo a inizio lento e insidioso ed alla fine incoercibile e immodificabile in cui il soggetto si convince sempre più di essere oggetto di torti, offese, soprusi, inganni o trame preordinate ed ordite ai suoi danni
- Delirio persecutorio - d. di persecuzione, delirio per il quale un soggetto ritiene che altri complottino contro di lui per danneggiarlo fisicamente o per ottenere il controllo delle sue azioni e dei suoi pensieri
- D. postoperatorio, condizione che può presentarsi in pazienti anziani, durante la loro degenza nell’unità di terapia intensiva e che può variare dal lieve stato confusionale al completo disorientamento di tipo psicotico. In genere è dovuta alle modificazioni fisiologiche e ambientali, favorita da una preesistente demenza, da uno squilibrio elettrolitico, dai farmaci, dalla scarsità delle ore di sonno per i frequenti risvegli
- D. primario, disturbo che si manifesta come un’esperienza diretta senza riferimento a eventi esterni. Esso origina "de novo" piuttosto che rappresentare una realizzazione "ad hoc" di un evento
- D. secondario, disturbo che si sviluppa come tentativo di spiegare razionalmente una modificazione avvertita in sè o a livello del mondo circostante. Un paziente in ospedale presenta nausea e subito dopo esprime la convinzione che la madre stia tentando di avvelenarlo perché il libro che gli ha regalato una settimana prima "deve" contenere un veleno che ha disturbato il suo stomaco
- D. sintomatico, è un delirio non sistematizzato a tematica fluttuante e variabile che si inserisce in un disturbo acuto e globale della personalità di tipo psicosi confusionale. La genesi è varia:
a) primitivamente neurale (da trauma cranico, encefalite, tumore, accidenti vascolari),
b) secondariamente neurale (da malattie tossinfettive, dismetaboliche, disendocrinia)
- D. sistematizzato, organizzato in un piano coerente che in sé mantiene logica, ordine e consistenza, anche se tale logica è basata su un assunto iniziale falso
- D. somatico, delirio di modificazione o di disfunzione di uno o più parti dell’organismo o di apparati
- D. traumatico, stato di confusione e di allucinazione acuta che consegue a un trauma meccanico o termico grave. Anche se talvolta rappresenta uno stato post concussivo, spesso si verifica in assenza di trauma cranico
Quanto dura il delirio psicotico?
La maggior parte delle persone che presenta delirio può guarire rapidamente in presenza di una diagnosi precoce e di un opportuno trattamento.
Si parla di settimane o mesi e un eventuale ritardo può portare a una guarigione incompleta. Le persone che vengono ricoverate in ospedale, rischiano di sviluppare conseguenze a volte anche letali (soprattutto gli anziani).
La scheda si basa sulle informazioni contenute nel "Dizionario Medico" di Antonio Cancellara (Verduci Editore)