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Crampi alle gambe: possibili cause e rimedi


Soffrire di crampi alle gambe, specie notturni, è una condizione diffusa. Spesso se ne ignorano le cause, ma è possibile intervenire e fare adeguata prevenzione. Scopri tutto quello che c'è da sapere

Crampi alle gambe, una definizione

I crampi alle gambe sono delle contrazioni improvvise, involontarie e transitorie a carico della muscolatura scheletrica del polpaccio. A volte possono interessare le cosce oppure la pianta dei piedi. In generale i muscoli o i gruppi muscolari più colpiti sono solitamente soggetti ad azioni ripetitive, come accade in sport quali il ciclismo.

È poi raro che un muscolo o un gruppo muscolare poco utilizzati siano interessati da crampi. I crampi alle gambe non presentano solitamente delle conseguenze e tendono a risolversi nel giro di alcuni minuti.

Possono inoltre manifestarsi anche i crampi notturni, durante le ore di sonno. I crampi notturni sono associati per lo più ad una età avanzata, al terzo trimestre della gravidanza e ai soggetti che presentano piedi piatti.

Con quali sintomi si manifestano?

La sintomatologia dei crampi alle gambe si caratterizza per un improvviso dolore dei muscoli, di una gamba, dovuto ad una contrazione involontaria delle fibre muscolari. La durata dei crampi varia da un minimo di 10 secondi fino ad un massimo di 10 minuti. Si rileva una maggiore persistenza dei crampi a carico della coscia.

I muscoli interessati dallo spasmo risultano tesi e dolgono, i piedi e le dita dei piedi soffrono di irrigidimento. Anche dopo la risoluzione dei crampi, la gamba può continuare a dolere per alcune ore. In quattro occasioni su cinque i crampi si manifestano durante il sonno, e appena una volta su 14 si manifestano durante il giorno.

Qual è la causa dei crampi muscolari?

Nella maggior parte dei casi i crampi alle gambe sono idiopatici, non presentano una causa nota. Tra le ipotesi poste in campo per spiegare le cause dei crampi alle gambe ci sono:

  • un affaticamento muscolare dovuto all’eccesso di attività fisica svolta durante la giornata
  • una diminuzione di apporto sanguigno verso i muscoli colpiti
  • l’accorciamento fisiologico dei tendini, che spiegherebbe l’aumento d’insorgenza degli spasmi muscolari in età avanzata.

Si parla quindi di crampi alle gambe secondari quando è presente una causa riconoscibile, o una condizione sottostante. È il caso della gravidanza o del periodo di riposo successivo ad uno sforzo fisico, come indicato. Tra le altre condizioni sottostanti si indicano:

  • la disidratazione, che porta il soggetto ad avere una sensibile riduzione dei sali minerali
  • delle condizioni neurologiche quali la neuropatia periferica, che a sua volta può essere determinata dal diabete
  • infezioni quali il tetano
  • tossine, o sostanze tossiche, presenti nella circolazione sanguigna in elevate quantità
  • patologia epatica, come l’epatite o la cirrosi, dal momento che il malfunzionamento del fegato provoca una presenza importante di tossine nel sangue.

In alcune occasioni, numericamente piuttosto basse, si possono verificare crampi alle gambe per via dell’assunzione di alcuni farmaci. A titolo esemplificativo si possono indicare le statine, la cui somministrazione serve a ridurre il livello di colesterolo nel sangue, oppure i diuretici, adottati per il trattamento dell’insufficienza cardiaca e l’ipertensione arteriosa.

Cosa si può fare contro i crampi?

Quando i crampi sono secondari, bisogna intervenire terapeuticamente sulla causa sottostante intercettata in sede diagnostica. Quando i crampi alle gambe sono dovuti ad una epatopatia, si può ad esempio intervenire con dei miorilassanti, in contemporanea con il trattamento della specifica patologia a carico del fegato.

Quando i crampi alle gambe sono invece idiopatici, è preferibile un trattamento basato su attività fisica, secondo due tipologie: esercizi da svolgere durante il crampo, così da alleggerire i sintomi e facilitare la risoluzione, oppure esercizi da svolgere durante la giornata.

In caso di episodio di crampo, come esercizio si potrebbe stirare il muscolo per poi massaggiarlo. Se il crampo interessa il polpaccio, si dovrebbe stendere la gamba, flettere verso l’alto il piede e piegare la caviglia così che le dita del piede puntino in direzione del mento. Quindi, per i minuti successivi si dovrebbe camminare sui talloni.

Sempre in una ipotesi di crampo al polpaccio, un valido esercizio da svolgere durante il giorno, per tre volte, consiste nello stare di fronte ad una parete, in piedi, alla distanza di un metro. In un secondo momento, quindi, con le braccia tese si tocca la parete facendo attenzione ad avere le piante dei piedi completamente aderenti a terra. La posizione va mantenuta per circa 5 secondi e l’intero esercizio va ripetuto per 5 minuti.

Possono contribuire alla risoluzione dei crampi agli arti inferiori l’ibuprofene o il paracetamolo. Una doccia tiepida, poi, favorisce un rapido decorso.

Come prevenire i crampi alle gambe?

La prevenzione per i crampi alle gambe passa attraverso un insieme di buone pratiche a tutto vantaggio del corpo in generale e dell’apparato muscolo-scheletrico:

Cosa mangiare per evitare i crampi alle gambe?

Alcuni alimenti possono aiutare a evitare l’insorgenza di crampi, non solo alle gambe. Risulta utile assumere banane, ricche di magnesio, potassio e calcio; il potassio è un ipotensivo naturale e viene spesso perduto in grandi quantità durante l’attività fisica. Un altro frutto ricco di potassio è l’anguria.

L’avocado contiene differenti sali minerali quali fosforo, manganese, zinco, magnesio e potassio. Tra gli altri alimenti utili alla prevenzione dei crampi alle gambe, e allo stesso tempo ricchi di principi nutritivi, si segnalano il latte come ottima fonte di proteine con alto valore biologico, di vitamina A e vitamina B2, e i legumi, che contengono ferro, vitamina A, B1, C, PP, oltre a ferro, potassio, calcio e fosforo.