- Che cos’è la pitaya?
- Pitaya valori nutrizionali
- Benefici della pitaya
- Chi non può mangiare il frutto del drago?
- Come si può mangiare?
Negli ultimi anni molte specie di frutta e verdura esotiche sono apparse nei supermercati italiani. Non si parla di mango o ananas, ma di altri tipi di frutti, per lo più di origine asiatica, ma non solo, e che in precedenza erano una rarità o addirittura introvabili, e che invece ora sono abbastanza utilizzati e disponibili.
Uno di questi è senz’altro la pitaya, detta anche frutto del drago, originario delle zone neotropicali e successivamente introdotto in America Centrale e coltivato in paesi dell’Est e del Sud dell’Asia.
I frutti esotici pongono una serie di interrogativi in tema di nutrizione e consumo, proprio perché non sono parte della nostra tradizione. Abbiamo pertanto intervistato la Dott.ssa Natascia Badolato, che lavora al Santagostino di Bologna e le abbiamo chiesto alcuni chiarimenti riguardo alle proprietà e i benefici che questo particolare frutto esotico apporta.
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Che cos’è la pitaya?
↑ topSi tratta del frutto di una pianta appartenente alla stessa famiglia dei cactus e che si chiama Hylocereus undatus. Il frutto ha forma ovale, con una buccia di colore tra il rosso e il rosa, screziata a volte di giallo. Caratteristiche della buccia o parte esterna sono anche delle lamelle sporgenti, che sembrano squame, da qui il nome di frutto del drago (per una fantasiosa somiglianza con la pelle dell’animale mitologico).
L’interno ha una polpa bianca o rossa, morbida e abbastanza ricca d’acqua, in cui sono visibili i semi neri commestibili. Il sapore è tendenzialmente dolce, non particolarmente intenso.
Trattandosi di un frutto tropicale, ama i climi caldi e umidi e si trova quindi in zone tropicali e subtropicali.
Pitaya valori nutrizionali
↑ top100 g di pitaya intera, ricca di acqua (di cui sono edibili circa 55 g) apportano circa 50 calorie comprendenti:
- 80-90 g di acqua
- 9 – 14 g di carboidrati
- 0,1 – 0,6 g di grassi
- 0,15 – 0,5 g di proteine
Il valore calorico cambia (sale) ovviamente se facciamo riferimento al prodotto disidratato.
Questo frutto contiene sostanze importanti riconducibili alla categoria dei flavonoidi.
I flavonoidi hanno:
- proprietà antiossidanti
- antinfiammatorie
- vasoprotettrici
- contribuiscono a proteggere la salute cardiovascolare
- supportano il sistema immunitario
- favoriscono il benessere della pelle
- combattono i radicali liberi
- riducono l’infiammazione
- contribuiscono a salvaguardare i vasi sanguigni
I frutti del drago rosso e viola contengono per l’appunto importanti antocianine con funzione prettamente antiossidante.
Per quanto riguarda i micronutrienti e i sali minerali, 100 grammi di frutto del drago apportano:
- 4-25 mg di vitamina C
- 16-36 g di fosforo
- 6-10 mg di calcio
- 0,3-0,7 g di ferro
- 0,2-0,45 g di niacina
Benefici della pitaya
↑ topQuesto frutto ha importanti peculiarità evidenti sotto il profilo nutrizionale riconducibili alla presenza di molecole antiossidanti: sostanze in grado di proteggere l’organismo dallo stress ossidativo che danneggia le cellule e accelera l’invecchiamento oltre che innescare processi di natura infiammatoria.
Le sostanze che lo caratterizzano, come la vitamina C, sono tali anche da favorire il mantenimento e la salvaguardia del sistema immunitario, delle ossa e del sistema nervoso.
La pitaya abbonda di fibre solubili e può aumentare la sensazione di pienezza; inoltre alcuni studi suggeriscono che le fibre solubili agirebbero positivamente modulando l’assorbimento di alcune sostanze e la captazione del colesterolo.
Va ricordato poi che le fibre, migliorando la salute del colon, agirebbero in senso preventivo contro la stipsi. Il frutto, essendo abbastanza zuccherino se disidratato (si parla in questo caso di 260 kcal circa per g 100 di prodotto disidratato), deve essere sempre assunto nella giusta quantità senza esagerare.
E bene precisare, che ogni alimento può essere integrato o meno nella propria alimentazione in base alla modalità di consumo e allo stato di salute della persona (sconsigliato in caso di diabete per esempio).
Chi non può mangiare il frutto del drago?
↑ topNon sono note interazioni negative con farmaci e il frutto è tendenzialmente ben tollerato da tutti i soggetti sani. Ci sono tuttavia alcune categorie di persone che possono avere dei problemi e per cui è sconsigliato il consumo:
- soggetti allergici ad elementi presenti nel frutto, il cui consumo potrebbe causare problemi cutanei o disturbi gastrointestinali
- soggetti affetti da colite o sindrome del colon irritabile in quanto la ricchezza di fibre del frutto potrebbe ulteriormente irritare l’intestino
- soggetti affetti da diabete di tipo 1 o diabete di tipo 2 per il contenuto di zuccheri presente nel frutto (in questo caso si rimanda sempre al consiglio del proprio medico di riferimento).
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Come si può mangiare?
↑ topIl frutto del drago può essere consumato fresco o nella sua forma essiccata.
E’ un frutto versatile che può essere utilizzato in una varietà di modi e in diversi piatti, dai frullati alle insalate e ai dessert.
Il frutto può venire consumato crudo, dopo essere stato sbucciato. La parte interna edibile è facilmente separabile dalla buccia con un coltello. Il frutto può altresì essere consumato con un cucchiaio, dopo essere stato tagliato a metà, in quanto la polpa è estremamente morbida e di facile estrazione.
Essa può poi essere usata anche per la preparazione di marmellate, succhi di frutta o cocktail; i frutti possono essere anche l’ingrediente per dolci, marmellate e sorbetti.