Skip to content
Pubblicato inPatologie

Osteopenia: cause, sintomi e trattamenti

Una persona che soffre di osteopenia corre un maggiore rischio di danni alle ossa. Per questa ragione, appena ricevuta diagnosi va immediatamente svolta la terapia indicata, per evitare di incorrere in un possibile esito in osteoporosi.

L’osteopenia è una riduzione della densità minerale ossea che determina una riduzione della massa ossea, con conseguente fragilità.

L’osteopenia è una condizione per la quale le ossa vanno incontro ad una riduzione della densità minerale.

Anche se inizialmente non sembrerebbe determinare conseguenze, come invece accade con l’osteoporosi, va comunque attentamente diagnosticata e tenuta sotto controllo. Dal momento che può determinare un maggiore rischio di danni a carico della ossa, anche in caso di piccoli traumi.

La dottoressa Silvia Accornero, specializzata in Endocrinologia e Malattie del Ricambio, spiega quali sono le cause dell’osteopenia, come si svolge l’iter diagnostico e in che modo è possibile contrastarla.

Prenota una visita endocrinologica

Cos’è l’osteopenia?

L’osteopenia è una riduzione della densità minerale ossea (DMO o BMD), meno grave dell’osteoporosi, ma comunque un campanello d’allarme per la salute dello scheletro.

Il termine deriva dal greco ostéon (osso) e penía (povertà, mancanza), e indica lo stato di carenza di massa ossea. L’osteopenia non determina dolore o disturbi specifici, ma è indice una fragilità ossea che può essere aumentata nel tempo se non trattata opportunamente.

Può essere considerata l’inizio di un percorso in cui il tessuto osseo diventa sempre più sottile e vulnerabile, soprattutto nei casi di osteopenia che non vengono affrontati con un adeguato stile di vita e l’opportuno trattamento.

Che disturbi porta l’osteopenia?

↑ top

L’osteopenia non dà sintomi evidenti. È quindi asintomatica, silente, fino a quando non compaiono fratture.

La maggior parte dei pazienti resta inconsapevole fino alla prima frattura spontanea o per trauma minimo, come una caduta da pochi centimetri o persino un colpo di tosse.

Pertanto, pur non invalidante nella fase iniziale, la riduzione della densità minerale ossea può evolvere verso condizioni più gravi, rendendo l’osso vulnerabile e predisponendolo a lesioni.

Come viene diagnosticata?

↑ top

La diagnosi, fattibile solo in donne in menopausa e uomini con almeno 50 anni, si basa su una mineralometria ossea computerizzata. Confrontando la densità del tessuto osseo del paziente con valori di riferimento, riferiti a un soggetto sano, dello stesso genere ed etnia, dell’età di 30 anni , si ottiene un T‑score:

  • tra -1 e -2,5 indica osteopenia
  • al di sotto di -2,5 indica osteoporosi vera e propria.

La mineralometria ossa computerizzata (MOC) può essere eseguita con diverse metodiche e su diversi distretti

  • densitometria a raggi X (DXA) su colonna lombare, femore, avambraccio
  • Radiofrequency Echographic Multi Spectrometry (REMS) su colonna lombare e femore
  • ultrasonografia ossea quantitativa (QUS) del calcagno.

La mineralometria ossea è consigliata in caso di:

  • fratture spontanea o da trauma minimo
  • fratture vertebrali
  • riscontro radiologico di osteoporosi
  • specifiche terapie croniche (ad es. cortisonici, blocco ormonali adiuvante per carcinoma prostatico o mammella)
  • specifiche patologie (ad es. amenorrea >1 anno, celiachia, malattie infiammatorie croniche, patologie reumatologiche)
  • donne in menopausa o pre menopausa con fattore di rischio (famigliarità, fumo, alcool, sottopeso, inadeguato apporto di calcio)
  • donne con più di 65 anni
  • uomini con più di 70 anni.

Accanto alla MOC, possono essere prescritti esami del sangue per escludere cause specifiche, come ad esempio carenza di calcio, vitamina D, o eventuali patologie endocrine. 

A cosa è dovuta l’osteopenia?

↑ top

L’osteopenia può essere determinata da molteplici fattori di rischio:

  • età e menopausa: calo degli estrogeni accelera il riassorbimento osseo
  • alimentazione povera di calcio, vitamina D e proteine: un apporto insufficiente è alla base della riduzione del tessuto osseo
  • sedentarietà: ovvero una mancanza di stimolo meccanico a favore del tessuto osseo
  • fumo di sigaretta e alcol: interferiscono con l’assorbimento del calcio e accelerano il deterioramento osseo
  • patologie: ipertiroidismo, celiachia, malattie infiammatorie croniche gastrointestinali influenzano l’assorbimento di nutrienti, ipogonadismo, iperparatiroidismo
  • farmaci: corticosteroidi, ad es. cortisonici, blocco ormonali adiuvante per carcinoma prostatico o mammella
  • predisposizione genetica, sesso femminile, bassa massa corporea.

Questi fattori aumentano il rischio di osteopenia, diventando veri e propri segnali su cui intervenire.

A quale medico rivolgersi per osteopenia?

↑ top

Il primo professionista che valuta sintomi, fattori di rischio e prescrive la MOC può essere il proprio medico di medicina generale. In caso di anomalie che richiedono approfondimenti, ci si rivolge ad un Bone Specialist.

Come far regredire l’osteopenia?

↑ top

Non è possibile far regredire, ma è possibile rallentare il processo a favore della salute delle ossa, con un approccio integrato:

  • alimentazione: che preveda un piano ricco di calcio e vitamina D, con latte, yogurt, formaggi, verdure a foglia verde, pesce azzurro. In alcuni casi può essere utile l’integrazione sotto controllo medico
  • attività fisica regolare: esercizi di carico, camminata, ballo, scale, corsa leggera e di resistenza (pesi leggeri, elastici) migliorano la densità ossea e riducono il rischio di cadute.
    Anche esercizi di equilibrio e posturali favoriscono la prevenzione di fratture
  • stile di vita: smettere di fumare, limitare alcol e caffeina. Mantenere un buon peso corporeo e una routine attiva sono cardini per rallentare la perdita ossea.
  • integrazione e terapia farmacologica: con calcio e vitamina D, spesso assunti insieme. Nei casi più severi lo specialista può prescrivere farmaci per rallentare la perdita di massa ossea (bifosfonati, modulatori selettivi degli estrogeni, denosumab, romosozumab, teriparatide.

Inoltre, controlli regolari con la MOC permettono di verificare l’efficacia delle strategie adottate e modificare il percorso se necessario.

Prenota una visita endocrinologica

Cosa è più grave, osteopenia o osteoporosi?

↑ top

Tecnicamente l’osteopenia può essere considerata il primo passo verso l’osteoporosi, ma allo stesso tempo è un fenomeno fisiologico dovuto all’età.

Il dato fondamentale per stabilire la gravità e la necessità di terapie è il rischio di frattura. Il rischio di frattura viene calcolato dal medico sulla base dei parametri di BMD (densità delle ossa), esami di laboratorio e dati clinico-anamnestici.