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Pubblicato inPrincipi attivi e farmaci

Latanoprost: uso, effetti collaterali e somministrazione

A cosa serve, qual è il meccanismo d’azione e quali i dosaggi. Guida completa su questo farmaco oftalmologo per il glaucoma e l’ipertensione oculare.

latanoprost

Il latanoprost è un farmaco oftalmologo appartenente alla classe degli analoghi delle prostaglandine, utilizzato principalmente per il trattamento del glaucoma e dell’ipertensione oculare.

Questo principio attivo rappresenta una delle opzioni terapeutiche più efficaci per la riduzione della pressione intraoculare, contribuendo significativamente alla prevenzione del danno al nervo ottico e della perdita della vista.

Che cos’è il latanoprost

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Il latanoprost è un analogo sintetico della prostaglandina F2α, specificamente progettato per l’uso oftalmico. La sua struttura chimica è stata modificata per ottimizzare la penetrazione oculare e prolungare la durata d’azione, rendendolo particolarmente efficace nel controllo della pressione intraoculare.

Il farmaco è formulato come soluzione oftalmica sterile, tipicamente alla concentrazione di 0,005%, contenente 50 microgrammi di latanoprost per millilitro. La formulazione include conservanti e stabilizzanti che mantengono la sterilità e l’efficacia del prodotto.

Il latanoprost è considerato un farmaco di prima linea nel trattamento del glaucoma grazie alla sua efficacia nel ridurre la pressione intraoculare, al profilo di sicurezza favorevole e alla convenienza della somministrazione una volta al giorno.

Meccanismo d’azione oculare

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Il meccanismo d’azione del latanoprost si basa sull’attivazione dei recettori delle prostaglandine di tipo F (FP) presenti nei tessuti oculari. Una volta instillato nell’occhio, il latanoprost viene idrolizzato dalle esterasi tissutali nella sua forma acida attiva.

L’attivazione dei recettori FP innesca una cascata di eventi cellulari che porta alla riorganizzazione del citoscheletro delle cellule del muscolo ciliare, aumentando gli spazi tra le fibre muscolari. Questo effetto facilita il deflusso dell’umore acqueo attraverso la via uveosclerale.

L’aumento del deflusso dell’umore acqueo risulta in una riduzione significativa della pressione intraoculare, effetto che è dose-dipendente e raggiunge il massimo entro 8-12 ore dalla somministrazione. La riduzione pressoria si mantiene per circa 24 ore, giustificando la posologia una volta al giorno.

Indicazioni terapeutiche principali

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Il glaucoma ad angolo aperto rappresenta l’indicazione principale del latanoprost. Questa forma di glaucoma, caratterizzata da un progressivo danno al nervo ottico associato all’aumento della pressione intraoculare, beneficia significativamente della riduzione pressoria ottenuta con il farmaco.

L’ipertensione oculare, condizione in cui la pressione intraoculare è elevata ma non sono ancora presenti danni evidenti al nervo ottico, costituisce un’altra importante indicazione. Il trattamento precoce può prevenire l’evoluzione verso il glaucoma conclamato.

Il glaucoma a tensione normale, dove il danno al nervo ottico progredisce nonostante pressioni intraoculari apparentemente normali, può anch’esso beneficiare del trattamento con latanoprost per raggiungere pressioni target più basse.

Dosaggio e modalità di somministrazione

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Il dosaggio standard del latanoprost è di una goccia nell’occhio affetto una volta al giorno, preferibilmente la sera. La somministrazione serale è raccomandata perché massimizza la riduzione della pressione intraoculare durante le ore notturne quando questa tende naturalmente ad aumentare.

La tecnica di instillazione è importante per ottimizzare l’efficacia e minimizzare gli effetti sistemici. Il paziente dovrebbe inclinare la testa all’indietro, abbassare la palpebra inferiore e instillare la goccia nel sacco congiuntivale, evitando il contatto diretto con la cornea.

Dopo l’instillazione, è consigliabile applicare una leggera pressione sul punto lacrimale per 1-2 minuti per ridurre l’assorbimento sistemico del farmaco e minimizzare il rischio di effetti collaterali sistemici.

Efficacia nella riduzione della pressione intraoculare

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L’efficacia del latanoprost nella riduzione della pressione intraoculare è ben documentata, con studi che mostrano riduzioni medie del 25-35% rispetto ai valori basali. Questa riduzione è clinicamente significativa e paragonabile o superiore a quella ottenuta con altri farmaci antiglaucomatosi.

L’effetto ipotensivo inizia entro 3-4 ore dalla prima somministrazione e raggiunge il massimo dopo 8-12 ore. La durata d’azione si mantiene per 24 ore, permettendo una somministrazione conveniente una volta al giorno.

La risposta al latanoprost può variare tra individui, con alcuni pazienti che mostrano riduzioni maggiori della pressione intraoculare. Fattori come età, etnia e gravità della malattia possono influenzare la risposta terapeutica.

Effetti collaterali oculari

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Gli effetti collaterali oculari del latanoprost sono generalmente lievi ma possono essere esteticamente significativi. L’aumento della pigmentazione dell’iride rappresenta l’effetto collaterale più caratteristico e permanente, verificandosi in circa il 15-20% dei pazienti.

La pigmentazione dell’iride è dovuta all’aumento della produzione di melanina nei melanociti iridei ed è più frequente in pazienti con iridi di colore misto (verde-marrone, blu-marrone). Questo effetto è generalmente irreversibile anche dopo la sospensione del farmaco.

L’ipertricosi delle ciglia, caratterizzata da aumento della lunghezza, spessore e pigmentazione delle ciglia, si verifica in circa il 45% dei pazienti. A differenza della pigmentazione iridea, questo effetto è reversibile dopo la sospensione del trattamento.

Effetti collaterali sistemici

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Gli effetti collaterali sistemici del latanoprost sono rari grazie alla somministrazione topica e alle basse dosi utilizzate. Tuttavia, un piccolo quantitativo del farmaco può essere assorbito sistemicamente attraverso la mucosa nasale e il dotto lacrimale.

Raramente possono verificarsi sintomi respiratori come dispnea o aggravamento dell’asma in pazienti predisposti. Questi effetti sono più probabili in pazienti con storia di malattie respiratorie preesistenti.

Effetti cardiovascolari come palpitazioni o alterazioni della pressione arteriosa sono eccezionali ma teoricamente possibili. È importante monitorare i pazienti con cardiopatie preesistenti, specialmente durante l’inizio del trattamento.

Controindicazioni specifiche

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Le principali controindicazioni al latanoprost includono l’ipersensibilità nota al principio attivo o a qualsiasi componente della formulazione. Le reazioni allergiche possono manifestarsi come congiuntivite, blefarite o reazioni cutanee perioculari.

La presenza di infiammazione intraoculare attiva rappresenta una controindicazione relativa, poiché il latanoprost può potenzialmente aggravare l’infiammazione. È importante trattare l’infiammazione prima di iniziare la terapia con prostaglandine.

L’afachia, la pseudofachia con rottura della capsula posteriore del cristallino, o la presenza di fattori di rischio per edema maculare cistoide richiedono particolare cautela nell’uso del latanoprost.

Interazioni farmacologiche oculari

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L’uso concomitante di altri farmaci oftalmici contenenti conservanti può aumentare il rischio di irritazione oculare. È consigliabile distanziare le somministrazioni di almeno 5 minuti quando si utilizzano più farmaci oftalmici.

L’associazione con altri farmaci antiglaucomatosi può avere effetti additivi sulla riduzione della pressione intraoculare, ma richiede monitoraggio attento per evitare ipotonia oculare eccessiva.

L’uso simultaneo di corticosteroidi oftalmici può influenzare l’efficacia del latanoprost e richiedere aggiustamenti del trattamento antiglaucomatoso.

Precauzioni d’uso

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L’uso del latanoprost richiede controlli oftalmologici regolari per monitorare l’efficacia del trattamento e identificare precocemente eventuali effetti collaterali. La pressione intraoculare dovrebbe essere controllata periodicamente.

I pazienti dovrebbero essere informati sui possibili cambiamenti nell’aspetto dell’occhio, inclusa la pigmentazione dell’iride e le modifiche delle ciglia. È importante che comprendano che alcuni di questi effetti possono essere permanenti.

La contaminazione del flacone deve essere evitata per prevenire infezioni oculari. Il paziente dovrebbe essere istruito a non toccare l’applicatore con le dita o farlo entrare in contatto con l’occhio.

Monitoraggio terapeutico

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Il monitoraggio della terapia con latanoprost dovrebbe includere controlli regolari della pressione intraoculare, valutazione del campo visivo ed esame del nervo ottico per verificare l’efficacia nel prevenire la progressione del glaucoma.

La frequenza dei controlli dipende dalla gravità della malattia e dalla risposta al trattamento, ma generalmente include valutazioni ogni 3-6 mesi per pazienti stabili e più frequenti per casi più gravi o instabili.

L’esame dell’iride dovrebbe essere documentato prima dell’inizio del trattamento per poter valutare eventuali cambiamenti nella pigmentazione durante il follow-up.

Conservazione e stabilità

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Il latanoprost richiede conservazione in frigorifero (2-8°C) prima dell’apertura per mantenere la stabilità del principio attivo. Una volta aperto, il flacone può essere conservato a temperatura ambiente per un periodo limitato.

La protezione dalla luce è importante per prevenire la degradazione del farmaco. Il flacone dovrebbe essere mantenuto nella confezione originale quando non in uso.

La data di scadenza dopo l’apertura è generalmente di 4-6 settimane, periodo oltre il quale l’efficacia può diminuire e il rischio di contaminazione aumentare.

Considerazioni economiche

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Il latanoprost, essendo uno dei primi analoghi delle prostaglandine disponibili in formulazioni generiche, rappresenta un’opzione terapeutica costo-efficace per il trattamento del glaucoma a lungo termine.

Il costo del trattamento deve essere bilanciato con i benefici nella prevenzione della progressione del glaucoma e della perdita della vista, considerando i costi sociali ed economici della cecità.