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Pubblicato inSalute

Integratori: quali effetti collaterali?

Gli integratori possono essere estrememente utili in caso di mancanze e in caso di obiettivi specifici, ma se fatta male, l’integrazione può avere effetti collaterali, anche abbsatanza spiacevoli.

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Nel mondo della ricomposizione corporea, delle diete e della palestra si sente spesso parlare di integrazione. I criteri con cui questa viene trattata non sono però nella maggior parte dei casi scientifici o accurati.

Gli integratori alimentari sono un potente alleato nei casi di obiettivi di allenamento o estetici precisi, ma possono essere anche pericolosi se presi in modo errato, senza l’ausilio e l’assistenza di una figura professionale, quale il nutrizionista o, nei casi di persona che presentino scompensi seri, di un medico.

A livello medico scientifico si sta cominciando a diffondere l’idea, supportata in alcuni casi da dati e studi a proposito, che in effetti ci siano delle mancanze epidemiche di alcuni micronutrienti, come per esempio la vitamina D o il magnesio.

Questo può essere dovuto ad una scarsa qualità dello stile di vita, e in particolare dell’alimentazione.

Prima di prendere integratori, pertanto sarebbe opportuno verificare che la nostra alimentazione sia consona e adeguata alle nostre esigenze e ad i nostri obiettivi.

Oltre a questo, ci può essere un uso di integratori con effetti collaterali sul paziente. Per avere un quadro più chiaro, capire tra i vari integratori quali assumere e in che caso, abbiamo intervistato la Dott.ssa Francesca Michelacci, biologa nutrizionista specializzata in Scienze dell’Alimentazione Umana che riceve presso il Santagostino di Bologna.

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Cosa sono e a cosa servono gli integratori alimentari?

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Ci sono diverse condizioni legate sia a fattori ambientali, sia allo stile di vita dell’individuo, ma anche a condizioni genetiche e a determinate patologie, che possono portare a degli scompensi nei quantitativi di micronutrienti, ossia vitamine e sali minerali, di cui l’organismo ha bisogno per poter funzionare adeguatamente.

Gli integratori sono dei prodotti alimentari che servono allo scopo di compensare le mancanze di nutrienti, indipendentemente dalla causa.

Gli integratori alimentari possono essere:

  • integratori di vitamine (o integratore multivitaminico)

Integratori, quali effetti collaterali?

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Se fatta con criterio, possibilmente su suggerimento di un professionista della salute e senza esagerare, l’integrazione non comporta problemi. Da evitare, quindi, il fai da te, o il sovradosaggio. Gli integratori possono causare effetti collaterali indesiderati, come:

Questo accade quando vengono assunti in dosi eccessive o in combinazione con alcuni farmaci. È fondamentale seguire le dosi raccomandate, scegliere prodotti affidabili e di qualità.

Vanno poi assolutamente prese in considerazione anche allergie e ipersensibilità a determinati ingredienti contenuti negli integratori, che possono causare ulteriori effetti collaterali.

Prendere integratori tutti i giorni fa male?

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Quando si verifica la necessità o l’opportunità di prescrivere un integratore alimentare o più di uno, solitamente vengono proposti dei cicli di integrazione, che possono durare uno o più mesi, a seconda dell’integratore in questione. Ma vanno valutati i singoli casi. Quindi gli integratori possono essere presi tutti i giorni, per i periodi di tempo suggeriti.

Gli integratori danneggiano il fegato?

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Se usati in maniera non corretta, ovvero in eccesso, possono essere dannosi per il sistema epatico. Importante seguire le dosi raccomandate e consultare un professionista della salute prima di iniziare qualsiasi tipo di integrazione, specialmente in presenza di condizioni preesistenti.

Quando non prendere integratori?

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Se non ci si trova in stato carenziale l’integrazione non è detto che sia necessaria. 

Ma bisogna, comunque, considerare vari aspetti, come l’alimentazione che la persona segue e lo stile di vita (ritmi quotidiani, attività fisica praticata, sedentarietà, qualità del sonno, stress), eventuali problematiche intestinali/digestive, disbiosi etc.

Per questo motivo prima di decidere di procedere con l’assunzione di integratori alimentari, è assolutamente necessario rivolgersi ad uno specialista, che tramite la visita e l’anamnesi, stabilirà se l’assunzione è compatibile con lo stato di salute e con gli obiettivi del paziente.

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Quando andrebbero presi gli integratori?

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Un’alimentazione varia ed equilibrata, ricca di alimenti freschi e povera di prodotti processati, permette di introdurre una varietà di micronutrienti (vitamine e sali minerali) e favorisce l’assimilazione degli stessi.

La regolare attività fisica può migliorare la funzione digestiva e il flusso sanguigno intestinale, facilitando anch’essa l’assorbimento dei nutrienti. Se però questo viene meno e magari si aggiungono un periodo di stress prolungato, accompagnato da sonno non ristoratore e una disbiosi intestinale, ecco che l’integrazione diventa fondamentale per supportare e accelerare i tempi di “recupero” di questa condizione.

Ci sono poi condizioni in cui, anche senza che ci siano carenze, l’integrazione può essere un valido supporto, come, ad esempio, nel caso di sportivi, studenti in periodo di studio particolarmente intensi, o ancora per rinforzare il sistema immunitario prima che sopraggiunga l’inverno, per contrastare la perdita di capelli al cambio stagionale, migliorare l’elasticità della pelle o favorire il sonno in periodi particolarmente stressanti, supportare la donna in gravidanza e tanti altri casi.

Un esempio di integrazione necessaria è quello della vitamina B12, che è totalmente mancante nell’alimentazione di vegani e scarsa in quella dei vegetariani.

La B12 infatti si trova solo in prodotti di origine animale. La sua carenza può portare a problemi anche abbastanza seri, pertanto chi fa una scelta di alimentazione priva di prodotti di origine animale, dovrebbe rivolgersi ad un professionista per farsi prescrivere l’integrazione corretta per il suo caso.

Un altro caso in cui l’integrazione è di solito necessaria è quello delle persone che trascorrono buona parte della loro giornata al chiuso, non esponendosi al sole un numero sufficiente di ore.

L’esposizione al sole è infatti responsabile della sintesi della maggior parte della vitamina D di cui abbiamo bisogno e dovrebbe essere quotidiana. La mancanza di un tempo adeguato di esposizione alla luce solare (anche in giornate non del tutto serene) può essere causata da vari fattori, essenzialmente ambientali e di stile di vita.

Le persone che vivono in paesi con scarsa insolazione e che fanno lavori al chiuso dovrebbero testare la propria vitamina D per verificare la necessità di un’integrazione.