- Cosa sono le IgE specifiche per alternaria alternata
- Perché fare il test delle IgE specifiche per alternaria alternata
- Quando fare l’esame delle IgE specifiche per alternaria alternata
- Qual è il campione richiesto per il test
- Come ci si prepara al test
- Quando i valori delle IgE specifiche per alternaria alternata sono preoccupanti
- A cosa sono dovuti i valori alterati delle IgE specifiche per alternaria alternata
L’alternaria alternata è una delle muffe più diffuse in Italia e rappresenta una delle principali cause di allergie respiratorie. Il test delle IgE specifiche per alternaria alternata è un esame del sangue che permette di identificare una sensibilizzazione allergica verso questo fungo, fornendo informazioni fondamentali per la diagnosi e il trattamento delle allergie da muffe.
L’alternaria è un genere di fungo che prolifera in ambienti umidi, con temperature comprese tra 18 e 32 gradi. Si sviluppa su materiali organici in decomposizione come frutta, verdura, legno, foglie e terreno umido, ma può comparire anche all’interno delle abitazioni, specialmente in presenza di umidità elevata. La muffa prodotta ha un colore che varia dal grigio-verde al marrone e rilascia nell’aria spore di dimensioni molto ridotte, facilmente inalabili.
Vediamo nel dettaglio quando e perché viene prescritto questo test, come si esegue e come interpretare i risultati.
Gli esami del sangue più importanti
Cosa sono le IgE specifiche per alternaria alternata
↑ topLe immunoglobuline E (IgE) sono anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta al contatto con sostanze che l’organismo riconosce come potenzialmente pericolose, gli allergeni. Nel caso dell’alternaria alternata, quando una persona sensibilizzata entra in contatto con le spore di questa muffa, il sistema immunitario produce IgE specifiche che si legano ai mastociti e ai basofili. Al successivo contatto con l’allergene, questi anticorpi scatenano il rilascio di mediatori dell’infiammazione come istamina, leucotrieni e prostaglandine, provocando i sintomi allergici.
Il dosaggio delle IgE specifiche per alternaria alternata misura la concentrazione di questi anticorpi nel sangue, espressa in kU/L (kilo-unità per litro). La presenza di IgE specifiche indica una sensibilizzazione all’allergene, mentre la loro assenza esclude l’allergia all’alternaria alternata.
In allergologia molecolare è possibile dosare anche la componente Alt a 1, l’allergene maggiore dell’alternaria. La presenza di IgE specifiche verso Alt a 1 indica una sensibilizzazione primaria e genuina a questa muffa ed è associata a un rischio elevato di sviluppare rinite allergica e asma, anche in forma grave.
Perché fare il test delle IgE specifiche per alternaria alternata
↑ topIl test viene prescritto per diversi motivi.
- Diagnosticare un’allergia respiratoria quando si sospetta una sensibilizzazione alle muffe
- Identificare la causa di sintomi allergici persistenti come rinite, congiuntivite e asma
- Distinguere un’allergia alla muffa da altre forme di allergia con sintomi simili
- Valutare l’opportunità di iniziare un’immunoterapia specifica (vaccino antiallergico)
- Monitorare nel tempo l’evoluzione della sensibilizzazione allergica
La sensibilizzazione all’alternaria rappresenta un importante fattore di rischio per lo sviluppo dell’asma allergica. L’esposizione alle spore di alternaria è stata correlata anche a forme di asma potenzialmente grave, rendendo particolarmente importante una diagnosi precoce e accurata.
Quando fare l’esame delle IgE specifiche per alternaria alternata
↑ topIl medico prescrive questo esame quando sono presenti sintomi suggestivi di allergia respiratoria, in particolare se:
- i sintomi compaiono o peggiorano in ambienti umidi o durante determinati periodi dell’anno
- si manifestano rinite allergica persistente, congiuntivite, tosse o difficoltà respiratorie
- è presente asma che tende a peggiorare in specifiche condizioni ambientali
- si vive o si lavora in ambienti particolarmente umidi o con presenza di muffe visibili
- i sintomi allergici si accentuano tra maggio e novembre, con un picco tra agosto e settembre
L’alternaria ha una stagionalità particolare: nei climi temperati come quello italiano, la concentrazione di spore nell’aria è più elevata durante il periodo estivo-autunnale, con un picco di presenza tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Tuttavia, negli ambienti chiusi con elevata umidità, le spore possono essere presenti tutto l’anno.
Qual è il campione richiesto per il test
↑ topPer eseguire il test delle IgE specifiche per alternaria alternata è sufficiente un semplice prelievo di sangue venoso, generalmente dal braccio.
Come ci si prepara al test
↑ topPer questo esame non è richiesta alcuna preparazione particolare. Non è necessario essere a digiuno e si può effettuare il prelievo in qualsiasi momento della giornata.
A differenza dei test cutanei (prick test), il dosaggio delle IgE specifiche può essere eseguito anche in presenza di:
- terapia con antistaminici o cortisonici in corso
- dermatiti o altre patologie cutanee estese
- gravidanza
- età pediatrica anche molto precoce
È comunque importante informare il medico di eventuali farmaci assunti e della presenza di sintomi al momento del prelievo.
Quando i valori delle IgE specifiche per alternaria alternata sono preoccupanti
↑ topI risultati del test vengono espressi in classi, in base alla concentrazione di IgE specifiche misurate nel sangue.
- Classe 0: < 0,35 kU/L – assenza di sensibilizzazione
- Classe 1: 0,35-0,70 kU/L – sensibilizzazione bassa
- Classe 2: 0,70-3,50 kU/L – sensibilizzazione moderata
- Classe 3: 3,50-17,50 kU/L – sensibilizzazione alta
- Classe 4: 17,50-50,00 kU/L – sensibilizzazione molto alta
- Classe 5: 50,00-100,00 kU/L – sensibilizzazione altissima
- Classe 6: > 100,00 kU/L – livello di IgE abnorme
Un risultato positivo, con valori pari o superiori a 0,35 kU/L, indica la presenza di una sensibilizzazione all’alternaria alternata. Più il valore è elevato, maggiore è la concentrazione di IgE specifiche nel sangue. Tuttavia, è importante sottolineare che il valore numerico non permette di prevedere con certezza l’intensità dei sintomi allergici, che può variare da persona a persona e nel tempo.
Un risultato negativo, con valori inferiori a 0,35 kU/L, esclude l’allergia all’alternaria alternata come causa dei sintomi. In questo caso, se i sintomi persistono, il medico potrà indirizzare verso altri accertamenti per identificare eventuali allergeni diversi.
I valori di riferimento degli esami di laboratorio possono variare a seconda della metodologia di analisi dei campioni. I valori indicati hanno uno scopo puramente informativo e bisogna sempre fare riferimento alle indicazioni riportate sul proprio referto.
A cosa sono dovuti i valori alterati delle IgE specifiche per alternaria alternata
↑ topValori elevati di IgE specifiche per alternaria alternata indicano che il sistema immunitario ha sviluppato una sensibilizzazione verso questo allergene. Questa condizione può manifestarsi con diversi sintomi e patologie:
Sintomi e patologie associate all’allergia all’alternaria
- Rinite allergica perenne con congestione nasale, starnuti, prurito nasale e lacrimazione
- Congiuntivite allergica con arrossamento oculare, prurito e lacrimazione eccessiva
- Asma allergica, anche in forma grave, con difficoltà respiratorie, senso di oppressione toracica e respiro sibilante
- Tosse secca e stizzosa persistente
- Sinusite allergica
- In rari casi, dermatite e prurito cutaneo
L’allergia all’alternaria è particolarmente insidiosa perché le dimensioni ridotte delle spore permettono loro di raggiungere facilmente le vie respiratorie profonde, arrivando fino ai bronchi e agli alveoli polmonari. Per questo motivo, la sensibilizzazione all’alternaria è fortemente associata allo sviluppo e al peggioramento dell’asma.
Cross-reattività
Alcune persone allergiche all’alternaria alternata possono manifestare sintomi anche quando esposte ad altri tipi di muffe, come Cladosporium, Aspergillus o Penicillium. Questo fenomeno, chiamato cross-reattività, si verifica quando il sistema immunitario riconosce proteine simili presenti in allergeni diversi.
In una piccola percentuale di casi, chi è allergico alle muffe inalate può sviluppare anche reazioni allergiche consumando alimenti contenenti lieviti o muffe, oppure alimenti contaminati da alternaria come frutta e verdura con macchie scure.
Fattori di rischio e prevenzione
L’esposizione all’alternaria è favorita da:
- elevata umidità ambientale (superiore al 50-65%)
- presenza di materiali organici in decomposizione
- scarsa ventilazione degli ambienti
- presenza di condensa su finestre e pareti
- scarsa manutenzione di impianti di condizionamento e deumidificatori
Per ridurre l’esposizione è importante mantenere un adeguato livello di umidità in casa, ventilare regolarmente gli ambienti, controllare e pulire periodicamente i filtri dei condizionatori, evitare di accatastare legna in luoghi umidi e conservare correttamente gli alimenti.
Se il test conferma la presenza di IgE specifiche per alternaria alternata, il medico allergologo potrà valutare il percorso terapeutico più appropriato, che può includere farmaci sintomatici (antistaminici, cortisonici, broncodilatatori) e, nei casi indicati, l’immunoterapia specifica per ridurre la reattività del sistema immunitario verso questo allergene.