- Quali sono i sintomi del deficit di zinco
- Manifestazioni dermatologiche
- Compromissione del sistema immunitario
- Alterazioni sensoriali
- Sintomi neurologici e cognitivi
- Cause della carenza di zinco
- Cosa fa abbassare lo zinco
- Come aumentare lo zinco nel corpo
- Qual è l’alimento più ricco di zinco
- Cosa fare per la carenza di zinco
La carenza di zinco rappresenta uno dei deficit nutrizionali più sottovalutati ma clinicamente significativi, che può influenzare profondamente numerose funzioni biologiche essenziali.
Questo oligoelemento, pur essendo necessario in quantità relativamente piccole, svolge ruoli cruciali in oltre 300 reazioni enzimatiche dell’organismo.
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Quali sono i sintomi del deficit di zinco
↑ topManifestazioni dermatologiche
↑ topLa pelle è spesso il primo distretto a manifestare segni di carenza di zinco, dato il ruolo fondamentale di questo minerale nei processi di rigenerazione cellulare e sintesi proteica.
Alterazioni cutanee caratteristiche:
- Dermatite periorale: irritazione e arrossamento attorno alla bocca
- Lesioni eczematose: specialmente nelle pieghe cutanee
- Ritardata cicatrizzazione: ferite che guariscono lentamente o male
- Pelle secca e desquamante: perdita dell’elasticità e idratazione
- Acne persistente: lesioni che non rispondono ai trattamenti convenzionali
Alterazioni degli annessi cutanei: unghie fragili con macchie bianche (leuconichia), capelli secchi, opachi e con tendenza alla caduta. La perdita di capelli può essere diffusa o localizzata e rappresenta spesso uno dei primi sintomi che spinge a consultare un medico.

Compromissione del sistema immunitario
↑ topLo zinco è essenziale per il corretto funzionamento del sistema immunitario, influenzando sia l’immunità innata che quella acquisita. La carenza può manifestarsi con una maggiore suscettibilità alle infezioni.
Segni di immunodepressione:
- Infezioni ricorrenti: raffreddori, sinusiti, infezioni cutanee frequenti
- Guarigione lenta da malattie comuni
- Riattivazione di infezioni virali latenti (herpes)
- Scarsa risposta ai vaccini
La compromissione immunitaria è particolarmente evidente nei bambini con carenza di zinco, che possono presentare ritardi nella crescita associati a infezioni respiratorie e gastrointestinali ricorrenti.
Alterazioni sensoriali
↑ topPerdita del gusto (ipogeusia): lo zinco è fondamentale per il funzionamento delle papille gustative. La carenza può causare diminuzione o alterazione del senso del gusto, con particolare difficoltà nel percepire sapori dolci e salati.
Perdita dell’olfatto (iposmia): alterazioni della percezione degli odori, spesso associate ai problemi del gusto, che possono influenzare significativamente l’appetito e il piacere del cibo.
Problemi visivi: in casi severi, possono verificarsi alterazioni della visione notturna e fotofobia, dovute al ruolo dello zinco nella funzione retinica.
Sintomi neurologici e cognitivi
↑ top- Alterazioni dell’umore: irritabilità, depressione, ansia e cambiamenti comportamentali sono comuni nei deficit di zinco, particolarmente evidenti nei bambini e negli adolescenti.
- Problemi cognitivi: difficoltà di concentrazione, rallentamento dei processi di apprendimento e memoria compromessa possono essere manifestazioni di carenza prolungata.
- Disturbi del sonno: alterazioni del ciclo sonno-veglia e difficoltà nell’addormentamento sono stati associati a bassi livelli di zinco.
Cause della carenza di zinco
↑ topApporto dietetico inadeguato
↑ topDiete restrittive: vegetariani e vegani sono a maggior rischio di carenza poiché le fonti vegetali di zinco hanno biodisponibilità inferiore rispetto a quelle animali. Le proteine animali contengono zinco in forma più facilmente assimilabile.
Malnutrizione: sia per insufficiente apporto calorico totale che per diete sbilanciate povere di alimenti ricchi di zinco. Questo è particolarmente problematico in popolazioni svantaggiate o in persone con disturbi alimentari.
Diete ricche di fitati: cereali integrali, legumi e semi, pur essendo alimenti salutari, contengono fitati che possono chelare lo zinco, riducendone l’assorbimento intestinale.
Alterazioni dell’assorbimento
↑ topMalattie gastrointestinali: condizioni che compromettono l’integrità della mucosa intestinale possono ridurre significativamente l’assorbimento dello zinco.
Principali patologie coinvolte:
- Morbo di Crohn: infiammazione cronica dell’intestino
- Colite ulcerosa: malattia infiammatoria del colon
- Celiachia: danneggiamento dei villi intestinali
- Sindrome dell’intestino irritabile: in forme severe con malassorbimento
Interazioni farmacologiche: alcuni farmaci possono interferire con l’assorbimento o aumentare l’eliminazione dello zinco:
- Inibitori di pompa protonica: riducono l’acidità gastrica necessaria per l’assorbimento
- Diuretici: aumentano l’eliminazione renale
- Antibiotici: tetracicline e fluorochinoloni possono chelare lo zinco
Aumentato fabbisogno
↑ top- Periodi di crescita: bambini e adolescenti hanno fabbisogni maggiori per supportare la crescita rapida e lo sviluppo degli organi.
- Gravidanza e allattamento: le donne hanno bisogni aumentati per supportare lo sviluppo fetale e la produzione di latte materno.
- Stress e malattie: condizioni di stress fisico, traumi, interventi chirurgici o malattie croniche possono incrementare significativamente il fabbisogno di zinco.
- Attività fisica intensa: gli atleti possono perdere zinco attraverso il sudore e avere fabbisogni superiori alla popolazione generale.
Cosa fa abbassare lo zinco
↑ topFattori dietetici
↑ top- Eccesso di ferro: l’integrazione massiva di ferro può competere con lo zinco per l’assorbimento intestinale, particolarmente quando i due minerali vengono assunti contemporaneamente.
- Calcio in eccesso: dosi elevate di calcio (>2000 mg/die) possono interferire con l’assorbimento di zinco, specialmente se assunti durante lo stesso pasto.
- Alcol: il consumo cronico di alcol compromette l’assorbimento intestinale di zinco e ne aumenta l’eliminazione renale.
Stress e condizioni patologiche
↑ top- Stress cronico: l’attivazione prolungata dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene può aumentare l’eliminazione di zinco attraverso le urine.
- Infezioni croniche: stati infiammatori persistenti aumentano il consumo di zinco per la sintesi di proteine della fase acuta e il supporto della risposta immunitaria.
- Diabete mellito: l’iperglicemia cronica può aumentare l’eliminazione renale di zinco, contribuendo alle complicanze a lungo termine della malattia.
Fattori iatrogeni
↑ topChemioterapia: molti farmaci antineoplastici possono ridurre l’assorbimento o aumentare l’eliminazione di zinco.
Corticosteroidi: l’uso prolungato può compromettere l’assorbimento intestinale e aumentare le perdite renali.
Penicillamina: farmaco utilizzato nella malattia di Wilson che chela diversi metalli, incluso lo zinco.
Come aumentare lo zinco nel corpo
↑ topStrategie alimentari
↑ topOttimizzazione delle fonti alimentari: privilegiare alimenti ad alta biodisponibilità di zinco e strategie per migliorarne l’assorbimento.
Timing dei pasti: assumere alimenti ricchi di zinco lontano da fonti di calcio, ferro e fibre per ridurre la competizione nell’assorbimento.
Combinazioni sinergiche: associare zinco a proteine di alta qualità e vitamina C può migliorare l’assorbimento del minerale.
Tecniche culinarie: l’ammollo e la germogliazione di legumi e cereali possono ridurre il contenuto di fitati, migliorando la biodisponibilità dello zinco.
Integrazione nutrizionale
↑ topForme di zinco negli integratori:
- Zinco gluconato: forma ben tollerata con buona biodisponibilità, spesso utilizzata nei preparati da banco.
- Zinco picolinato: forma chelata con elevato assorbimento intestinale, particolarmente utile nei casi di deficit severi.
- Zinco bisglicinato: forma chelata con aminoacidi che può essere meglio tollerata a livello gastrico.
Per adulti sani, l’integrazione può variare da 8-15 mg/die per la prevenzione fino a 25-40 mg/die per il trattamento di carenze documentate. Bisognerebbe assumere lo zinco preferibilmente a stomaco vuoto, 1-2 ore prima dei pasti o 2-3 ore dopo, per massimizzare l’assorbimento.
Monitoraggio dell’integrazione
↑ top- Controlli ematochimici: la zincemia può essere misurata, anche se i livelli plasmatici non sempre riflettono accuratamente lo stato corporeo totale.
- Valutazione clinica: il miglioramento dei sintomi rappresenta spesso il migliore indicatore dell’efficacia dell’integrazione.
- Durata del trattamento: la correzione di una carenza di zinco richiede tipicamente 2-4 mesi di integrazione costante.
Qual è l’alimento più ricco di zinco
↑ topFonti animali ad alto contenuto
↑ top- Ostriche: rappresentano la fonte alimentare più concentrata di zinco, con oltre 70 mg per 100 grammi. Una singola ostrica di medie dimensioni può fornire più del fabbisogno giornaliero di zinco.
- Altri frutti di mare ricchi: granchi (6,5 mg/100g), aragoste (3,4 mg/100g), gamberi (1,6 mg/100g) sono ottime fonti di zinco altamente biodisponibile.
- Carni rosse: manzo, agnello e maiale contengono quantità significative di zinco (3-5 mg/100g), con particolare concentrazione nel fegato e in altri organi.
- Pollame: pollo e tacchino forniscono zinco in quantità moderate (1-2 mg/100g) ma con buona biodisponibilità.
Fonti vegetali significative
↑ topSemi e frutta secca:
- Semi di zucca: 7-10 mg per 100g
- Semi di sesamo: 5-7 mg per 100g
- Anacardi: 4-5 mg per 100g
- Mandorle: 3 mg per 100g
Legumi: fagioli, lenticchie, ceci e piselli contengono zinco in quantità apprezzabili (1-3 mg/100g), anche se la biodisponibilità è ridotta dalla presenza di fitati.
Cereali integrali: avena, germe di grano, quinoa forniscono zinco insieme ad altri nutrienti essenziali.
Strategie per vegetariani
↑ top- Combinazioni ottimali: associare legumi con cereali integrali e aggiungere semi oleosi può migliorare l’apporto complessivo di zinco.
- Tecniche di preparazione: l’ammollo prolungato, la germogliazione e la fermentazione possono ridurre i fitati e migliorare l’assorbimento del minerale.
- Integrazione mirata: i vegetariani potrebbero beneficiare di un’integrazione di zinco, specialmente durante periodi di maggior fabbisogno (crescita, gravidanza, malattie).
Cosa fare per la carenza di zinco
↑ topApproccio diagnostico
↑ topValutazione clinica: un medico esperto può sospettare carenza di zinco in base ai sintomi clinici e ai fattori di rischio presenti.
Esami di laboratorio:
- Zincemia: valori normali 70-120 μg/dL
- Zinco eritrocitario: riflette meglio le riserve corporee
- Zinco urinario: può indicare perdite eccessive
Test funzionali: il test del gusto con solfato di zinco può fornire indicazioni indirette sullo stato del minerale.
Trattamento nutrizionale
↑ topModifiche alimentari: aumentare il consumo di alimenti naturalmente ricchi di zinco, privilegiando fonti animali quando possibile per la maggiore biodisponibilità.
Timing nutrizionale: separare l’assunzione di alimenti ricchi di zinco da quelli ricchi di calcio, ferro o fibre per minimizzare le interferenze.
Integrazione supplementare
↑ topCriteri per l’integrazione:
- Carenza documentata da esami di laboratorio
- Sintomi clinici suggestivi non spiegabili da altre cause
- Fattori di rischio significativi (dieta restrittiva, malassorbimento)
- Periodi di aumentato fabbisogno
Monitoraggio durante l’integrazione: controlli periodici per valutare l’efficacia e prevenire sovradosaggio. L’eccesso di zinco può causare nausea, vomito, diarrea e interferire con l’assorbimento di rame e ferro.
Prevenzione delle carenze
↑ top- Educazione nutrizionale: conoscenza delle fonti alimentari di zinco e delle modalità per ottimizzarne l’assorbimento.
- Screening delle popolazioni a rischio: bambini in crescita, donne gravide, anziani, vegetariani e pazienti con malattie croniche dovrebbero essere valutati periodicamente.
- Gestione dei fattori interferenti: limitazione dell’alcol, gestione appropriata delle terapie farmacologiche che possono influenzare lo zinco, trattamento delle patologie gastrointestinali sottostanti.