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La rottura del tendine di Achille


La rottura del tendine d’Achille è un infortunio che interessa prevalentemente gli sportivi. Vediamo in cosa consiste, quali sono i trattamenti e i tempi di recupero.

Che cos’è il tendine d’Achille?

Il tendine d’Achille è la struttura che collega i muscoli del polpaccio al calcagno. Si tratta del tendine più resistente e forte del corpo ed è responsabile di molti movimenti che avvengono a livello della gamba e del piede. È costituito da fasci di fibre collagene dure, ma estremamente elastiche, ed è collocato tra il polpaccio e la caviglia. 

Nonostante il tendine d’Achille sia deputato a ricevere numerose sollecitazioni durante il movimento, se sottoposto a uno sforzo eccessivo può subire rotture o lacerazioni, soprattutto in chi pratica sport.

La rottura del tendine di Achille è più comune nelle persone che praticano quelle attività sportive che prevedono una intensa sollecitazione della parte come ad esempio, calcio, basket e tennis, in cui scatti, corse e salti sono azioni molto frequenti. La rottura del tendine è più frequente negli uomini che nelle donne, soprattutto nel periodo tra i 30 e i 40 anni.

Quali sono le cause della rottura del tendine d’Achille?

La rottura del tendine d’Achille può essere totale o parziale, e avviene più frequentemente nei primi 5 - 6 centimetri dal punto in cui il tendine si collega al calcagno. La lesione è quasi sempre dovuta a un improvviso aumento della tensione sul tendine. Questo può avvenire a causa di infortuni o traumi. Un esempio classico sono le cadute, o quando si infila il piede in una buca. 

Si verifica soprattutto nelle persone che praticano sport come:

  • Danza
  • Corsa
  • Ginnastica
  • Basket
  • Pallavolo
  • Tennis. 

La rottura può essere favorita da un movimento rapido e improvviso che provoca una brusca contrazione del muscolo e uno sovraccarico eccessivo sul tendine. Un esempio tipico è quello della rottura del tendine d’Achille nei velocisti che non si riscaldano sufficientemente prima delle gare.

Altre cause che possono provocare la rottura del tendine comprendono:

  • Traumi
  • Tendinite achillea mal curata
  • Assunzione di alcuni farmaci antibiotici e cortisonici.

Inoltre, questo tipo di lesione può essere favorita da alterazioni metaboliche che possono provocare un indebolimento progressivo delle fibre, come:

Tra gli altri fattori di rischio figurano:

Che succede se si rompe il tendine d'Achille? Sintomi e segni

La rottura del tendine d’Achille è tanto più dolorosa quanto più è estesa la lesione. In caso di rottura, chi la subisce riferisce di sentire uno schiocco, simile a un colpo di frusta e un dolore subitaneo e intenso a livello del tallone. I sintomi e i segni della lesione comprendono:

  • Dolore anche molto intenso
  • Gonfiore a livello del tallone
  • Impossibilità di piegare il piede verso il basso
  • Incapacità di alzarsi sulla punta del piede interessato.

Diagnosi

La diagnosi della rottura del tendine d’Achille viene eseguita nell’ambito della visita ortopedica. Lo specialista esegue alcune manovre in grado di accertare la rottura, tra cui il test di Thompson. Questo consiste nella compressione del muscolo del polpaccio da entrambi i lati, mentre il paziente è sdraiato in posizione prona. 

In condizioni normali, la compressione indurrà la flessione plantare del piede. In caso di rottura, la manovra provocherà intenso dolore, senza alcun movimento del piede. Per rilevare l’entità della lesione, e stabilire se la rottura è parziale o totale, è possibile eseguire una risonanza magnetica

Quali sono i trattamenti?

I trattamenti per la rottura del tendine d’Achille dipendono da diversi fattori, tra cui:

  • Gravità del danno al tendine
  • Età del paziente
  • Livello di attività fisica svolta.

Quando la rottura è totale, nei soggetti più giovani che praticano molta attività fisica, di solito si opta per l’intervento chirurgico. Nell’operazione, il tendine lacerato viene ricucito. L’approccio chirurgico è la scelta più praticata ed è associato a un rischio di futura recidiva più bassa.

Tuttavia, se la rottura è parziale, è possibile trattare la patologia senza intervento. Si può ricorrere all’utilizzo di un gesso o tutore, che comprende sostegni in grado di tenere il tallone sollevato in modo che la lacerazione si rimargini.

Quanto dura un intervento al tendine?

La durata dell’intervento dipende dalla gestione della rottura del tendine e dalla tecnica chirurgica. Attualmente, è possibile optare per operazioni che non necessitano di grandi incisioni, e di conseguenza richiedono tempi di recupero più brevi. 

Le tecniche chirurgiche usate oggigiorno possono definirsi mininvasive, e l’operazione dura in genere 20-30 minuti.

Rottura del tendine d'Achille: tempi di recupero

Dopo i trattamenti, segue un periodo di immobilizzazione di circa 30 giorni. È, inoltre, necessario sottoporsi a un programma di fisioterapia al fine di rinforzare i muscoli delle gambe e del tendine. Per la rottura del tendine d’Achille, i tempi di recupero in genere si aggirano tra i 4 e i 6 mesi. Dopo questo periodo, è possibile tornare alle normali attività quotidiane.

Nello specifico, per riprendere a camminare e a fare attività fisica leggera servono tra i 2 e i 3 mesi; per un ritorno all’attività sportiva sono necessari tra i 6 e i 7 mesi.

Rottura del tendine d’Achille: prevenzione

È possibile, come accennato sopra, che all’origine della lesione vi sia la tendinite dell’achilleo, una condizione infiammatoria che degenera con l’attività. Pertanto, è fondamentale trattare l'infiammazione, quando presente, evitando il sovraccarico della zona, e adottando alcuni accorgimenti, per esempio:

  • Utilizzare scarpe adeguate all’attività fisica praticata
  • Riscaldare e allungare i muscoli prima degli allenamenti.

In generale, per ridurre il rischio di rottura del tendine d’Achille, è consigliabile:

  • Rinforzare e allungare il tendine e i muscoli del polpaccio attraverso esercizi mirati
  • Alternare la tipologia di attività sportiva praticata, alternando sport a basso impatto a quelli più faticosi
  • Aumentare gradualmente l'intensità degli allenamenti
  • Non fare attività sportive su superfici non idonee (dure o scivolose)
  • Tenere sotto controllo il peso corporeo.