Cos’è una radiografia polsi?
La radiografia del polso è un’indagine diagnostica che sfrutta le radiazioni ionizzanti per produrre immagini precise delle ossa e delle articolazioni della mano e del polso. Questo tipo di esame è rapido, non invasivo e generalmente indolore. È uno strumento che appartiene alla diagnostica per immagini e indispensabile per valutare lo stato di salute del polso.
Il principio alla base della radiografia è l’utilizzo dei raggi X, che attraversano i tessuti del corpo in modo differente a seconda della loro densità. Le ossa, data la loro densità, assorbono più radiazioni rispetto ai tessuti molli e pertanto risultano più chiaramente visibili nelle immagini.
A cosa serve una RX polso?
La rx polso, o radiografia al polso, può essere utilizzata per diversi obiettivi diagnostici e terapeutici. Gli specifici obiettivi e circostanze di prescrizione possono essere:
- fratture e traumi: la RX al polso viene utilizzata per diagnosticare la causa di dolori alle ossa come, ad esempio, fratture o lussazioni, e permette la pianificazione, il trattamento adeguato e il monitoraggio della guarigione dell’osso interessato
- patologie croniche: questa radiografia essere utilizzata per individuare patologie croniche come l’artrite reumatoide o l’artrosi, che possono interessare l’articolazione del polso
- valutazione pre e post-operatoria: quando è necessario svolgere un intervento chirurgico, la radiografia viene utilizzata come un supporto visivo sia per la pianificazione che per il controllo dei risultati
- disturbi dello sviluppo osseo: nei bambini e negli adolescenti, questo esame aiuta nella valutazione di eventuali anomalie nella crescita delle ossa del polso.
Cosa si vede con la radiografia al polso?
La radiografia al polso può essere eseguita per osservare diverse strutture e anomalie dell’articolazione:
- fratture: con una rx al polso si può identificare la presenza di rotture ossee,
- allineamento osseo: si verifica se le ossa sono nella posizione corretta o se ci sono spostamenti dovuti a traumi
- segni di usura o malattie articolari: una radiografia al polso consente infatti di rilevare i segni di artrosi, infiammazioni articolari o alterazioni degenerative
- presenza di corpi estranei: la radiografia può evidenziare frammenti ossei o materiali estranei nella zona del polso
- valutazione della guarigione: dopo una frattura o un intervento, questo esame aiuta lo specialista a controllare se la guarigione dell’osso procede correttamente.
In termini puramente terapeutici, le immagini che si ottengono con una radiografia al polso sono di estrema utilità per definire il trattamento più corretto e monitorare il decorso di una possibile patologia.
Come si svolge una radiografia polsi?
La radiografia al polso, intesa come procedura completa, dura pochi minuti. Prima di iniziare al paziente può essere richiesto di rimuovere gioielli e accessori metallici, come braccialetti o collane ad esempio, per evitare interferenze con le immagini.
Una volta pronto, il paziente viene invitato a sedersi o sdraiarsi accanto all’apparecchiatura radiografica. Il braccio e il polso vengono posizionati su un supporto dedicato, così da ottenere immagini il più possibile nitide e stabili. Durante l’esame il tecnico radiologo effettua uno o più scatti utilizzando una macchina a raggi X, spesso da diverse angolazioni per un’analisi più completa.
L’esposizione alle radiazioni ionizzanti è minima e attentamente calibrata per garantire la sicurezza, ma il paziente deve segnalare eventuali condizioni particolari, come una gravidanza. Al termine dell’esame il paziente può riprendere subito le sue attività abituali, mentre le immagini acquisite saranno esaminate da un radiologo, che si occupa di redigere il referto.