- Che cosa è la porfiria?
- Come si prende la porfiria?
- Quante sono le porfirie?
- Come si diagnostica la porfiria?
- Come curare la porfiria?
Che cosa è la porfiria?
↑ topCon il termine porfiria si fa riferimento a un gruppo di malattie rare legate alla carenza di uno degli enzimi coinvolti nella sintesi dell’eme, un complesso chimico facente parte della molecola di emoglobina, mioglobina e citocromi essenziale per il trasporto dell’ossigeno nel sangue.
Questo deficit comporta l’accumulo di porfirine (composti intermedi precursori dell’eme) nell’organismo, con effetti tossici.
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Come si prende la porfiria?
↑ topLe porfirie sono nella gran parte dei casi malattie ereditarie dovute a mutazioni dei geni che codificano gli enzimi responsabili della produzione dell’eme. Il gene mutato può essere ereditario da un solo genitore (trasmissione autosomica dominante) o, più raramente, da entrambi i genitori (trasmissione autosomica recessiva).
Dove si trovano le porfirine?
↑ topIn condizioni normali, le porfirine sono presenti in basse quantità nel sangue e nei liquidi corporei; nei soggetti affetti da porfiria tendono invece a concentrarsi (a seconda dell’enzima carente coinvolto) nel sangue, nel midollo osseo, sulla cute, nel fegato e in altri tessuti o possono essere escrete tramite le urine e le feci.
Quante sono le porfirie?
↑ topLe porfirie possono essere classificate in modi diversi. Nel caso in cui si faccia riferimento all’enzima deficitario, è possibile distinguere otto forme di porfiria: sono infatti otto gli enzimi che partecipano alla produzione dell’eme.
Una diversa classificazione suddivide invece le porfirie in due tipi:
- acute, responsabili di sintomi neurologici, psichiatrici e addominali
- cutanee, responsabili di sintomi cutanei
Un’ulteriore classificazione si basa invece sull’origine delle porfirine e distingue tra porfirie:
- epatiche, se i composti precursori dell’eme si formano perlopiù nel fegato
- eritropoietiche, se invece hanno origine principalmente nel midollo osseo
Alcune forme di porfiria possono fare a capo a diverse categorie.
Che cos’è la porfiria acuta?
↑ topLe forme acute colpiscono principalmente il sistema nervoso e l’addome, causando attacchi acuti che in genere possono essere scatenati da fattori quali l’assunzione di farmaci, il consumo di alcol, infezioni, stress, digiuno o cambiamenti ormonali nelle donne. Gli episodi si verificano nell’arco di alcune ore o di alcuni giorni e possono protrarsi per diverse settimane.
Tra le forme di porfiria acuta più diffuse vi sono:
- porfiria acuta intermittente
- coproporfiria ereditaria
- porfiria variegata
- porfiria da deficit di acido delta-aminolevulinico deidratasi
I sintomi che si accompagnano a queste varianti includono solitamente:
- attacchi intermittenti di dolore addominale intenso
- vomito
- ipertensione
- tachicardia
- parestesie
- fiacchezza
- dolori muscolari
- febbre
- neuropatia motoria
- convulsioni
- manifestazioni psicologiche quali ansia, disturbi dell’umore, confusione, allucinazioni
La coproporfiria ereditaria e la porfiria variegata possono inoltre implicare sintomi a livello cutaneo.
Che cos’è la porfiria cutanea?
↑ topLe forme cutanee colpiscono esclusivamente la pelle, dopo l’esposizione ai raggi solari.
Alcune varianti si manifestano con un indebolimento della pelle e la comparsa di vescicole sulle zone esposte al sole, spesso dopo un certo lasso di tempo dall’esposizione. È il caso della:
- porfiria cutanea tarda
- porfiria eritropoietica congenita o morbo di Gunther
- porfiria epatoeritropoietica
Sono caratterizzate invece da una fotosensibilità immediata, che insorge nell’arco di pochi minuti o poche ore dall’esposizione, con sintomi quali bruciore, gonfiore o arrossamento:
- protoporfiria eritropoietica
- protoporfiria legata al cromosoma X
Come si diagnostica la porfiria?
↑ topIl primo passo nel processo diagnostico è l’esecuzione di esami del sangue e delle urine al fine di misurare la concentrazione di porfirine e dei loro precursori.
Per una diagnosi più specifica, possono essere svolti test genetici, che permettono di individuare il deficit enzimatico responsabile della patologia.
Come curare la porfiria?
↑ topLa cura della porfiria varia in base alla variante coinvolta e alla gravità dei sintomi.
Gli attacchi acuti vengono trattati in ospedale, specialmente nel caso di sintomi neurologici di una certa gravità. Uno dei trattamenti principali consiste nell’infusione di eme o destrosio. Per la cura dei sintomi correlati agli attacchi possono essere utilizzati rimedi mirati, per esempio beta-bloccanti per il controllo della frequenza cardiaca o analgesici per alleviare il dolore. Inoltre, i pazienti dovrebbero essere monitorati attentamente per prendere in carico eventuali complicazioni neurologiche, come le convulsioni, che richiedono una gestione specifica.
Nella porfiria cutanea, una delle principali raccomandazioni è quella di evitare l’esposizione alla luce solare. L’uso di abbigliamento protettivo come cappelli a tesa larga e indumenti a maniche lunghe è importante per ridurre i danni alla pelle. Essenziale, inoltre, l’applicazione della protezione solare. I sintomi cutanei possono essere gestiti con flebotomia (prelievo ematico finalizzato a ridurre la concentrazione di alcune sostanze nel sangue) o con un dosaggio ridotto di clorochina. In alcuni casi, come nella porfiria eritropoietica congenita, si può valutare il trapianto di midollo osseo.
Un ruolo importante nella prevenzione degli attacchi è l’eliminazione dei fattori che possono favorirne l’insorgenza, come:
- evitare alcol e fumo
- seguire una dieta equilibrata ed escludere il digiuno
- ridurre lo stress
- monitorare sotto supervisione medica l’assunzione di farmaci che potrebbero
- influire sull’insorgenza di episodi