- Che cos’è una protesi?
- Quando è indicata?
- Qual è la differenza tra una protesi totale e una protesi parziale?
- Perché la protesi parziale è meglio della protesi totale?
- Chi è idoneo per una protesi parziale del ginocchio?
- Quali sono le principali complicazioni dell’intervento di protesi?
- Protesi ginocchio: tempi di recupero
- Quanto dura il dolore al ginocchio dopo l’intervento?
Che cos’è una protesi?
↑ topLa protesi è una ricostruzione chirurgica dell’articolazione, che consiste nel ricostruire la parte malata dell’articolazione sia a livello femorale che a livello tibiale ed eventualmente anche la rotula. L’obiettivo di questo trattamento è di creare un’articolazione senza dolore con buona attività funzionale che permetta al paziente di tornare alle sue attività quotidiane.
Si effettuano ormai più di 170.000 interventi all’anno tra protesi dell’anca e protesi del ginocchio. Dati accertati nel lungo periodo hanno confermato che la protesi dell’anca ha degli ottimi risultati con una sopravvivenza pari al 97% oltre i 20 anni. La protesi totale del ginocchio, invece, produce buoni risultati, con un 30% dei pazienti operati che rileva anche delle aspettative migliori.
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Quando è indicata?
↑ topChi ha bisogno di protesi del ginocchio è solitamente il paziente affetto da artrosi. L’artrosi è una patologia degenerativa delle articolazioni e cioè un’usura delle articolazioni che si perpetua nel tempo. Può coinvolgere diverse articolazioni e in particolare quando parliamo del ginocchio viene definita gonartrosi.
Oggi abbiamo diversi trattamenti per prevenirla e trattarla: la terapia medica, le infiltrazioni articolari con cellule staminali e la chirurgia di conservazione dell’articolazione, ma quando il dolore diventa persistente e compromette significativamente la qualità di vita di una persona, il trattamento definitivo è quello della protesi articolare.
Qual è la differenza tra una protesi totale e una protesi parziale?
↑ topCon la protesi totale viene sostituito tutto il ginocchio e vengono rimossi alcuni legamenti.
Con la protesi parziale invece viene sostituita una parte del ginocchio e vengono mantenuti legamenti quale il crociato anteriore, fondamentale per un movimento naturale del ginocchio.
Perché la protesi parziale è meglio della protesi totale?
↑ topIl paziente che ha effettuato una protesi parziale ha un recupero più veloce, una migliore mobilità ed un rischio decisamente più basso circa l’insorgenza di un’eventuale infezione, considerando che l’incisione è mini-invasiva e l’intervento più veloce.
Chi è idoneo per una protesi parziale del ginocchio?
↑ topÈ indispensabile una valutazione obiettiva fornita da un chirurgo ortopedico che abbia esperienza in questo tipo di protesi: egli valuta la stabilità del ginocchio e l’estensione dell’artrosi con specifiche proiezioni radiografiche.
Quali sono le principali complicazioni dell’intervento di protesi?
↑ topL’incidenza delle complicazioni in seguito ad un intervento di protesi al ginocchio è bassa. Le più gravi consistono in possibili infezioni che, tuttavia, riguardano meno di due pazienti su 100.
Altre complicazioni, che si verificano con ancor minor frequenza, riguardano il sistema cardiocircolatorio e possono tradursi in infarti o ictus.
Esistono, però, fattori di rischio che possono aumentare le probabilità del verificarsi di complicanze. Ad esempio, risultano più a rischio i pazienti che soffrono di patologie croniche come il diabete.
Di seguito riportiamo alcune delle principali complicanze che possono verificarsi in seguito ad un intervento di protesi al ginocchio:
- infezioni alla ferita chirurgica, che possono verificarsi anche a distanza di tempo dall’intervento o durante l’intervento stesso. Vengono trattate con terapia antibiotica, ma nei casi più severi possono richiedere una seconda operazione, se non addirittura la rimozione della protesi
- trombi, ossia coaguli di sangue che possono formarsi nelle vene a livello delle gambe. Questi possono diventare estremamente pericolosi qualora si stacchino e comincino a circolare, arrivando fino ai polmoni (embolia polmonare). Per prevenire queste complicanze possono essere prescritte eparina, utilizzo di calze contenitive, elevazione dell’arto operato
- problemi alla protesi, come allentamento e logoramento delle sue componenti
- aderenze cicatriziali, che possono limitare il movimento articolare
- dolore cronico
- reazioni allergiche di cui il paziente non era a conoscenza prima dell’intervento chirurgico. Alcuni pazienti possono manifestarle in risposta all’introduzione nell’organismo di componenti metalliche
- lesioni ai nervi o ai vasi sanguigni, che per quanto rare, possono verificarsi nel corso dell’intervento chirurgico
Protesi ginocchio: tempi di recupero
↑ topNella maggior parte dei casi, un intervento di protesi al ginocchio richiede tempi di recupero che possono arrivare fino a sei settimane. Si tratta del tempo generalmente necessario perché guarisca la ferita chirurgica e si ripristino le funzionalità fisiche e muscolari.
Dopo questo periodo di tempo, solitamente, i pazienti possono tornare a condurre tutte le basilari attività quotidiane. Ovviamente possono esserci differenze da caso a caso, con pazienti che si ristabiliscono prima e già dopo un paio di settimane non necessitano più dell’ausilio delle stampelle e altri che, invece, hanno bisogno di più tempo.
In tutti i casi, è necessario stabilire con il medico chirurgo e il fisioterapista un buon programma riabilitativo, allo scopo di riattivare la propriocezione e rafforzare la muscolatura dopo un lungo periodo di inattività.
Sarebbe opportuno, per ridurre ulteriormente i tempi di recupero, iniziare esercizi propedeutici al rafforzamento muscolare anche prima dell’intervento chirurgico.
Quanto dura la riabilitazione del ginocchio?
↑ topCome detto, per tornare a effettuare le normali attività quotidiane, possono essere sufficienti dalle 4 alle 6 settimane dall’intervento.
È importante, però, iniziare quanto prima un percorso riabilitativo con il fisioterapista che abbia come obiettivo il recupero muscolare e della funzionalità articolare nel corso del primo mese e di una corretta propriocezione e deambulazione, che generalmente richiedono un altro mese.
Nelle prime settimane potrà essere necessario l’ausilio delle stampelle, il tempo necessario perché la ferita chirurgica guarisca al meglio.
Più lunghi, invece, sono i tempi per la ripresa dell’attività sportiva che si aggirano, solitamente, intorno ai tre mesi. Vanno comunque evitate tutte quelle pratiche fonte di eccessivo stress per l’articolazione.
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Quanto dura il dolore al ginocchio dopo l’intervento?
↑ topLa fase acuta del dolore post operatorio può protrarsi nei primi 4-5 giorni dall’intervento. Questa viene generalmente trattata attraverso l’assunzione di antidolorifici. Dopo questo periodo di tempo, qualche fastidio all’articolazione può persistere più a lungo, fino a sei mesi dall’intervento.
Sono assolutamente normali tumefazione, infiammazione e gonfiore post operatori. Questi sintomi vanno trattati con crioterapia, elevazione dell’arto operato per ridurre il gonfiore e antinfiammatori. L’applicazione locale del ghiaccio per 4-5 volte al giorno, con cicli da 15-20 minuti, oltre a ridurre gonfiore e infiammazione, può fungere da antidolorifico naturale.
Non bisogna spaventarsi se anche a distanza di diverse settimane, se non addirittura mesi, il ginocchio risulti ancora gonfio e infiammato.