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Frattura del metatarso, tempi di recupero e riabilitazione


La frattura del metatarso è una lesione a carico delle ossa metatarsali, quelle che collegano le dita dei piedi alla caviglia, assicurando l’equilibrio. Scopriamone cause, sintomi e tempi di recupero

Cosa succede se si rompe il metatarso?

La frattura del metatarso è una lesione che interessa le cinque ossa metatarsali, vale a dire le ossa lunghe che connettono le dita dei piedi alla caviglia con il compito di assicurare l’equilibrio. Come tutte le fratture, anche quelle metatarsali possono essere di diversa natura: composte o scomposte, aperte o chiuse, complete o incomplete.

Particolari tipologie di frattura del metatarso sono:

  • la frattura-lussazione di Lisfranc, frequente in calciatori, cavallerizzi e motociclisti, che comporta la rottura completa del secondo metatarso e talvolta la contemporanea lussazione (separazione) dei frammenti ossei
  • la frattura del quinto metatarso, la tipologia di rottura ossea più frequente nel piede, che interessa l’osso di collegamento tra il mignolo e la porzione posteriore del piede. La rottura dell’osso è detta frattura del ballerino quando coinvolge la base (epifisi) vicino alla caviglia; frattura di Jones quando riguarda invece la parte centrale (diafisi). Quest’ultima forma di frattura è meno comune e più soggetta a complicanze, poiché può alterare l’afflusso di sangue all’osso impedendo un’adeguata saldatura ossea o ritardandone la guarigione

Frattura del metatarso: cause e sintomi

La frattura del metatarso può verificarsi a causa di:

  • traumi diretti, come un colpo violento sul piede, una torsione o una caduta
  • stress ripetuto su quest'area, come nelle attività sportive ad alto impatto. Per questo hanno un maggiore rischio di incorrere in questo genere di frattura gli atleti e le persone che praticano sport come la ginnastica, la danza e il jogging
  • patologie che provocano un indebolimento a livello osseo come diabete, tumori ossei, osteoporosi o artrite reumatoide

I sintomi tipici di una frattura metatarsale includono:

  • dolore acuto e localizzato, che tende ad acuirsi quando si fa carico sul piede
  • dolore al tatto nella zona attorno alla frattura 
  • piede gonfio
  • presenza di ematomi
  • suono di rottura, nel caso di una frattura acuta
  • difficoltà nel camminare (solitamente non presente quanto la frattura è provocata da sollecitazioni reiterate)
  • deformazione dell'osso in presenza di fratture scomposte o aperte

Diagnosi

Dopo la valutazione del caso da parte di un medico ortopedico, che procede a un’anamnesi e a un esame obiettivo, l’esame diagnostico per accertare una frattura al metatarso è la radiografia del piede.

Per confermare l’ipotesi diagnostica, specialmente nel caso di fratture da stress poco visibili, possono essere richieste inoltre una risonanza magnetica o una TAC, che offrono una visione più dettagliata. In alternativa, può essere ripetuta una radiografia a distanza di due-tre settimane dalla prima, quando cioè è iniziato il processo di formazione di nuovo tessuto osseo.

Come curare il metatarso del piede?

Il trattamento delle fratture al metatarso varia in base alla sede, alle caratteristiche e alla gravità della lesione:

  • nelle fratture da stress di lieve entità, può essere sufficiente sospendere l’attività che ha provocato il danno e adottare delle stampelle o calzature protettive per consentire la guarigione del piede, senza il bisogno di utilizzare il gesso. Questo trattamento è previsto in genere per le fratture della base del quinto metatarso 
  • in presenza di una frattura moderata, si procede all'immobilizzazione del piede attraverso un’ingessatura o l’utilizzo di un tutore
  • laddove la lesione sia più severa, come in molti casi della frattura-lussazione di Lisfranc o in alcuni della frattura di Jones, si rende necessario un intervento chirurgico per riallineare e fissare i frammenti ossei. Dopo l’operazione è prevista l’immobilizzazione del piede tramite gesso o l’applicazione di un tutore

Oltre alla terapia medica, nel recupero da una frattura al metatarso svolge un ruolo essenziale la riabilitazione, utile a migliorare la mobilità, la forza e la flessibilità del piede durante il processo di guarigione.

Quanto ci mette a guarire una frattura del metatarso?

Il ritorno alla normalità può richiedere tempistiche diverse a seconda della gravità della frattura, dell’età anagrafica e del quadro clinico del paziente. Nei soggetti nel complesso sani e di età giovane i tempi di recupero sono più brevi rispetto a pazienti colpiti da una frattura complessa o in cui siano presenti fattori di rischio aggiuntivi come l'osteoporosi. In generale, le fratture del metatarso richiedono un periodo di guarigione che va dalle quattro alle otto settimane. Le fratture da stress, più in particolare, possono richiedere invece un periodo di sei-dodici settimane.

Al fine di ottenere i migliori risultati durante la riabilitazione e raggiungere un’adeguata guarigione, è fondamentale seguire attentamente le indicazioni del medico. Rispettare i tempi di recupero e le istruzioni fornite durante il processo di riabilitazione favorisce infatti una ripresa completa e previene il rischio di complicanze. A questo proposito, è importante, in particolare:

  • evitare attività che possano mettere sotto sforzo eccessivo il piede
  • seguire una corretta alimentazione per favorire la calcificazione ossea
  • svolgere con costanza e impegno gli esercizi di stretching, rafforzamento e equilibrio indicati nel percorso di fisioterapia

Quando camminare dopo frattura 5 metatarso?

Il tempo necessario per riprendere a camminare dopo un frattura metatarsale dipende dalla gravità della frattura e dal tipo di trattamento seguito, conservativo o chirurgico. Generalmente, nel caso di un intervento chirurgico, è possibile iniziare a camminare dopo circa quattro settimane di recupero.

Che scarpe usare dopo frattura metatarso?

Come si è accennato, la tipologia di scarpa prescritta ai pazienti con frattura del metatarso è una calzatura protettiva che permette di non gravare sul piede e di facilitarne la ripresa della normale funzionalità.