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Pubblicato inPatologie

Melanoma, che cos’è e come si manifesta

Il melanoma è un tumore cutaneo maligno che ha origine da alcune cellule dette melanociti: come si presenta, diagnosi e aspettative di vita

Che cos’è il melanoma?

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Il melanoma è un tipo di tumore della pelle particolarmente aggressivo. Ha origine da un’alterazione dei melanociti, le cellule responsabili della produzione di melanina, il pigmento che conferisce colore alla pelle. I melanociti appartengono all’epidermide, il primo strato della pelle, oltre al derma e al tessuto sottocutaneo.

Nel dettaglio, si sviluppa a causa di errori genetici acquisiti nei melanociti, che possono portare alla loro trasformazione in cellule tumorali.

Il melanoma può manifestarsi sia su pelle sana, determinando nuove lesioni, sia da un neo preesistente, in cui i melanociti si concentrano in modo anomalo. È più frequente nelle aree della pelle esposte al sole, come viso, braccia e gambe, ma può anche comparire in zone più insolite come la pianta dei piedi, il cuoio capelluto, i genitali e persino nelle mucose orali o oculari.

La sua incidenza è più alta nelle persone con pelle chiara, che sono maggiormente sensibili ai danni provocati dai raggi ultravioletti. Il melanoma è una forma di tumore della pelle pericolosa e, se non trattato tempestivamente, può diffondersi ad altri organi. Il melanoma è il tumore più pericoloso della pelle, dal momento che se non viene diagnosticato e trattato per tempo raggiunge, diffondendosi, ulteriori tessuti in modo molto aggressivo.

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Diffusione del melanoma

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Negli ultimi anni in Italia si sta registrando un aumento costante dell’incidenza del melanoma cutaneo.

Nel 2024, secondo i dati dell’AIRC, si contano oltre 12.900–13.000 nuove diagnosi annuali (7.000 uomini e circa 5.900‑6.000 donne). Colpisce in particolare i giovani: è il terzo tumore più frequente sotto i 50 anni.

La mortalità stimata nel 2022 è di circa 2.500 decessi; 1.500 uomini, 1.000 donne. La sopravvivenza a cinque anni è elevata: attorno all’88 % negli uomini e al 91‑92 % nelle donne, merito di diagnosi precoci e terapie avanzate.

Tipi di melanoma

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Le principali forme di questo cancro della pelle sono quattro.

Tipo di melanoma Descrizione
Melanoma a diffusione superficiale Il più frequente, rappresenta 7 melanomi cutanei su 10.
Lentigo maligna Ha un’incidenza maggiore nelle persone anziane e si manifesta con macchie pigmentate.
Melanoma lentigginoso acrale Colpisce maggiormente le persone con fototipo IV, ovvero con pelle scura.
Melanoma nodulare Rappresenta circa il 15% di tutti i melanomi della cute ed è la forma più aggressiva, in quanto già nelle fasi iniziali della patologia le cellule cancerogene si sviluppano in profondità.

Come si presenta un melanoma all’inizio?

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Va rilevato che una formazione precancerosa di melanoma non presenta sintomi inizialmente. Per questa ragione è fortemente consigliato svolgere regolarmente visite di controllo presso il dermatologo.

Questo tipo di tumore cutaneo può comunque presentarsi spesso come una macchia o un neo dalla forma irregolare e dalle caratteristiche insolite rispetto agli altri presenti sulla pelle. Può apparire come un”rea pigmentata di colore variabile, con sfumature di marrone, nero, blu, rosso o bianco.

I primi segnali della presenza di un tumore della pelle sono il cambiamento della forma, del colore o delle dimensioni di un neo, la comparsa di sintomatologia e/o di infiammazione o sanguinamento in corrispondenza di un neo

In questi casi è necessario sottoporsi ad un controllo specialistico più approfondito. È importante precisare che il melanoma può avere origine da un neo preesistente oppure nascere su una zona di cute priva di nei.

Quali sono i fattori di rischio?

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La possibilità di sviluppare un melanoma dipende dall’interazione di vari fattori di rischio:

Oltre questi fattori dobbiamo considerare:

  • L’esposizione ai raggi UV naturali (sole) e artificiali (lampade)
  • La sensibilità al sole (capelli biondi, occhi e pelle chiari)
  • Stati di immunosoppressione.

Quando il melanoma è pericoloso?

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Il melanoma può diventare pericoloso nel momento in cui non viene diagnosticato tempestivamente e, quindi, asportato. In questi casi, il tumore può formare metastasi e intaccare altri organi. Ecco perché è fondamentale sottoporsi a controlli dermatologici periodici tenendo sempre sotto controllo la propria cute.

Autoesame della pelle

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La diagnosi precoce è la prima arma per combattere il melanoma, per questo è necessario imparare a conoscere la propria pelle. Tutti possono (e devono) essere in grado di controllare periodicamente i propri nei sapendo quali caratteristiche cercare seguendo queste semplici regole:

  • A come asimmetria. Se ipotizziamo di dividere il neo a metà con una linea verticale, dobbiamo verificare se le due parti sono uguali (simmetriche) oppure diverse tra loro (asimmetriche). Se la macchia è asimmetrica potrebbe essere una nota di irregolarità da verificare
  • B come Bordi. I bordi di un neo non pericoloso sono regolari, mentre se sono irregolari e frastagliati potrebbe essere sospetto.
  • C come colore. Se il colore si modifica nel tempo o vi sono più colori contemporaneamente bisogna sottoporsi a controllo
  • D come dimensione. se il diametro supera i 6 mm va controllato con attenzione sottoponendosi a visita specialistica
  • E come evoluzione. Se il neo si modifica velocemente cambiando aspetto, quindi forma, colore o dimensioni oppure se si avverte prurito, bruciore, dolore, è bene rivolgersi al dermatologo.

L’autocontrollo è quindi fondamentale per qualsiasi zona del corpo:

  • Esaminare prima le gambe e poi i piedi: piante, dita, unghie, interstizi delle dita) come pure i genitali e l’ano
  • Allo specchio controllare con cura il viso, il collo, le orecchie e il cuoio capelluto: il cuoio capelluto si esamina più facilmente con i capelli bagnati
  • Esaminare la nuca, la parte posteriore delle braccia e tutta la schiena
  • Davanti allo specchio alzare le braccia, voltandosi a sinistra e poi a destra. Per finire, esaminare con cura le mani e gli avambracci.

Come sono le macchie del melanoma?

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Nella maggior parte dei casi, le lesioni tipiche del melanoma compaiono nelle aree del corpo esposte al sole: dal viso al busto, passando per braccia e orecchie.

Il neo o nevo melanocitico si presenta come una macchia – può essere sia piatta, ma anche leggermente rialzata – con bordi irregolari e un colore che può variare dal marrone/marrone scuro al blu/nero.

Una piccola parte dei melanomi (meno del 10%) non produce pigmenti (melanomi amelanotici).

Diagnosi di melanoma

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La diagnosi di melanoma inizia con un’attenta osservazione clinica da parte del dermatologo. Durante la visita si utilizza un dermatoscopio, strumento che esamina con precisione la struttura e le caratteristiche delle lesioni cutanee. Se ritenuta necessaria, viene svolta una mappatura dei nei.

Per intercettare nelle primissime fasi iniziali un melanoma, può essere adottata una metodica di imaging chiamata microscopia confocale. Lo specialista valuta criteri come l’asimmetria, i bordi, il colore, il diametro e l’evoluzione (regola ABCDE, valida anche per l’autoesame). Se una lesione è sospetta, il passo successivo è l’asportazione chirurgica della stessa, seguita da un’analisi istopatologica in laboratorio. Questo esame consente di confermare la diagnosi, determinare lo stadio del melanoma e valutare eventuali margini di infiltrazione.

In caso di diagnosi positiva, possono essere necessari ulteriori test per valutare l’eventuale insorgenza di metastasi, tra cui:

  • ecografia linfonodale: per verificare se i linfonodi vicini sono coinvolti
  • biopsia del linfonodo sentinella: un metodo per identificare precocemente eventuali metastasi nei linfonodi
  • tac o risonanza magnetica: per individuare metastasi se il melanoma è avanzato.

Quanto è grave un melanoma?

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La stadiazione viene suddivisa in quattro momenti. E per stabilire la gravità di un melanoma ci sono inoltre alcuni elementi chiave di cui tenere conto.

Stadio, Elemento prognostico Descrizione
Diagnosi precoce (stadi 0‑II) Se rilevato subito, con spessore <1 mm (Breslow), la sopravvivenza a 5 anni raggiunge il 95–100 %.
Stadio III Coinvolgimento dei linfonodi, la sopravvivenza a 5 anni scende a circa il 60–66 %.
Stadio IV (metastatico) Tumore arrivato in organi distanti, prognosi con sopravvivenza a 5 anni tra il 22–27 %.
Tuttavia, grazie a terapie innovative — soprattutto immunoterapie e trattamenti mirati — alcuni pazienti avanzati superano il 50 % di sopravvivenza a 5 anni.
Elementi prognostici chiave
  • Spessore (indice di Breslow)
  • Ulcerazione
  • Coinvolgimento di linfonodi o organi
  • Tipologia istologica.

Quanto è mortale il melanoma?

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Si può morire di melanoma nel momento in cui il tumore, dopo una fase iniziale in cui è cresciuto in estensione solo sulla superficie della pelle, inizia a svilupparsi anche in verticale, andando a intaccare i vasi e diffondendosi anche in regioni dell’organismo lontane da quella di origine.

Questo tumore, potenzialmente, può colpire qualsiasi area dell’organismo, anche se le zone più soggette a sviluppare metastasi sono i linfonodi, cervello, fegato, polmoni e ossa. Anche la sintomatologia del melanoma, quindi, dipende dall’area o dall’organo in cui si stanno sviluppando metastasi.

In questi casi il melanoma può raggiungere i linfonodi e altri organi interni formando metastasi e compromettendo potenzialmente anche le funzionalità vitali dell’organismo.

Come si cura un melanoma maligno?

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Le tipologie di intervento per il trattamento del melanoma maligno sono molteplici. Si va dall’operazione chirurgica, all’utilizzo di farmaci specifici contro mutazioni nel Dna fino alla radioterapia. Ecco in che cosa consistono e da cosa dipende la scelta di ricorrere ad un trattamento piuttosto che un altro:

  • chirurgia del melanoma: l’intervento chirurgico rappresenta la prima scelta nei casi iniziali di melanoma, con buone probabilità di guarigione completa se il tumore è superficiale e non ha ancora dato metastasi. Viene rimosso il nevo maligno insieme a una porzione di cute sana circostante per garantire l’asportazione completa. Dopo l’operazione, si analizza il tessuto rimanente per verificare l’eventuale presenza di cellule tumorali. In alcuni casi si procede anche alla rimozione dei linfonodi sentinella o di eventuali metastasi.

  • immunoterapia e terapie mirate: quando il melanoma è in fase avanzata, si ricorre all’immunoterapia, che stimola il sistema immunitario a combattere il tumore. Introdotta nel 2011, ha migliorato significativamente l’aspettativa di vita dei pazienti con metastasi. Oggi si utilizzano anche terapie mirate contro specifiche mutazioni genetiche, riducendo il ricorso alla chemioterapia e orientando i trattamenti verso una maggiore personalizzazione.

  • radioterapia: la radioterapia viene impiegata nei casi in cui il melanoma non può essere operato, soprattutto in presenza di metastasi cerebrali o ossee. Può essere usata da sola, in combinazione con altre terapie o per alleviare i sintomi nei pazienti in fase avanzata.

Quanto si può vivere con un melanoma?

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La diagnosi precoce, la chirurgia, ma anche trattamenti innovativi come immunoterapia e terapie farmacologiche a bersaglio molecolare hanno aumentato la speranza di vita dei pazienti affetti da melanoma.

L’87% di loro sopravvive a cinque anni dalla diagnosi, mentre nel 50% dei casi si sopravvive anche a fronte di una diagnosi di melanoma in stadio avanzato.

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Prevenzione del melanoma

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Quello che si può fare per prevenire la formazione di melanomi è gestire correttamente l’esposizione al sole. Non è detto che facendolo si eviterà la formazione di melanomi, che come abbiamo visto ha diverse cause, ma è appurata la correlazione tra esposizione al sole e formazione di melanomi. Dunque è in ogni caso importante assumere i comportamenti corretti sin dall’infanzia (con particolare attenzione durante infanzia e adolescenza):

  • limitare (o evitare, se si ha la pelle chiara) l’esposizione al sole nelle ore centrali della giornata (tra le 10 e le 16)
  • se non lo si può evitare, indossare indumenti coprenti, meglio se di colore chiaro
  • applicare creme solari con FPS pari o superiore a 30 e protezione UVA e UVB ogni qualvolta ci si espone al sole, ripetendo l’applicazione ogni due ore
  • limitare al massimo l’uso di lettini abbronzanti (evitarli in giovane età)

Chi ha già avuto un melanoma è maggiormente predisposto a svilupparne un altro, quindi deve sottoporsi a controlli regolari anche in assenza di nei sospetti visibili.