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La disidrosi: cause, descrizione e rimedi


La disidrosi è una malattia infiammatoria della pelle, nota anche come eczema disidrotico

Che cos’è la disidrosi?

La disidrosi è una patologia di tipo infiammatorio a carico della cute.

Colpisce prevalentemente mani e piedi e si presenta sotto forma di vescicole e bolle.

In prossimità di queste la sintomatologia si manifesta con un prurito di intensità variabile che può in alcuni casi risultare anche invalidante. 

Le cause della malattia sono al momento in buona parte ignote, ma sono noti alcuni fattori di rischio. La sintomatologia è invece chiara e definibile ed esistono terapie piuttosto efficaci per la cura della fase acuta. 

A cosa è dovuta la disidrosi?

Come già affermato, le cause precise della disidrosi non sono chiare. È invece chiara l’esistenza di fattori di rischio che possono essere di carattere predisponente o costituire invece il fattore scatenante. 

Tra questi è importante ricordare:

La lista di possibili cause e concause non si esaurisce qui. Inoltre allo stato attuale della ricerca, l’insorgenza della malattia in alcuni soggetti è di carattere multifattoriale. In altre parole non riconducibile ad un unico fattore di rischio, ma ad una pluralità di fattori concomitanti. 

Come capire se è disidrosi

Fermo restando che la diagnosi della malattia spetta ad un dermatologo, la disidrosi si presenta in maniera abbastanza facilmente definibile. 

Le principali manifestazioni sono: 

  • vescicole e bolle su palmi delle mani e piante dei piedi
  • prurito anche intenso nelle stesse zone.

La comparsa di uno o dell’altro sintomo può essere separata. Si può infatti verificare l’insorgenza di prurito in assenza temporanea di lesioni vescicolari o, viceversa, la comparsa di lesioni che non comportano prurito. 

Le lesioni si presentano sotto forma di vescicole piene di liquido, le cui dimensioni e la cui posizione sono variabili. Non sono rari i casi in cui le vescicole siano percepibili solo al tatto in una fase iniziale, e si estendano poi all’intero palmo della mano e alla pianta del piede. 

In alcune insorgenze la disidrosi parte dalle dita per poi estendersi alle mani. La disidrosi delle mani è significativamente più frequente di quella ai piedi. 

Possono tuttavia darsi casi in cui la malattia non sia immediatamente individuabile, e siano necessari alcuni esami per avere una diagnosi definitiva. In questi casi l’obiettivo principale è quello di escludere che le lesioni non abbiano origine differente, come per esempio un’infezione batterica.

Come si cura la disidrosi

Esistono varie possibili terapie, tendenzialmente di per via topica, che servono a risolvere la sintomatologia in fase acuta. In generale si tratta di applicare una crema o un unguento sulla porzione di cute interessata dalla malattia. Nei casi di resistenza maggiore è possibile dover ricorrere anche all’uso di farmaci per via orale. Qualora la terapia topica con unguenti non potesse essere proseguita, un altro rimedio è costituito dalla terapia fotodinamica. Questa si realizza in due fasi.

Nella prima si applica una crema che “fotosensibilizza” le cellule. Le rende cioè più sensibili alla luce. Successivamente si procede con una esposizione ai raggi ultravioletti della zona colpita. I raggi distruggono le cellule alterate, permettendo la rigenerazione della cute. 

Quanto tempo ci vuole per guarire dalla disidrosi

La disidrosi è una malattia cronica. La sua comparsa è cioè intermittente nel tempo. Non esistono cure definitive, e infatti i rimedi sopra indicati sono essenzialmente rimedi sintomatici. 

La risoluzione delle fasi acute, non gravi, avviene in circa tre o quattro settimane, salvo complicazioni. 

Complicazioni e prevenzione

Soffrire di disidrosi può essere parzialmente invalidante. Il prurito può infatti impedire il normale svolgimento di alcune attività quotidiane. A parte questo, risulta evidente come la malattia si ponga anche come un problema estetico, che in alcuni casi può portare ad isolamento, per timore infondato di contagio.

La disidrosi non è una malattia contagiosa. 

Nonostante l’eziologia della malattia sia ancora in fase di ricerca, alcuni comportamenti possono portare ad una migliore gestione della sua insorgenza. 

Tra questi ricordiamo:

  • idratazione della pelle tramite utilizzo di creme
  • lavaggio con acqua tiepida e saponi anallergici possibilmente di origine naturale
  • agevolazione della traspirazione delle aree colpite con uso di abbigliamento adeguato (calze e guanti di materiali naturali)
  • evitare stress
  • evitare esposizione ad elementi sensibilizzanti. 

Come sempre, prima di procedere all’acquisto ed utilizzo di farmaci per la cura sintomatica, si raccomanda la visita presso un ambulatorio specializzato e il relativo parere di un dermatologo.